Esporre il virtuale

Come si espone l’opera di un avatar di un mondo virtuale? La Galleria Fabio Paris di Brescia, fino al 14 gennaio, con la mostra “Come Together” presenta una performance dell’hacker Gazira Babeli, il moniker più famoso nel campo della Net Art. Tra corpi nudi e social network, un’occasione interessante per interrogarsi sulle interazioni tra arte e web, e sul limite tra reale e virtuale.

Si sente tanto parlare di Web Art (o Net Art) quando poi, in realtà, il prodotto che questi movimenti creano in campo artistico risulta sempre scarsamente visibile. Pensateci bene: com’è possibile usufruire, interagire (il termine “vedere” in questo campo apppare quasi obsoleto) con un’opera d’arte creata sul web, e quindi pensata per un contesto estremamente preciso, e frutto di una serie di codici e linguaggi di programmazione? Quello che viene messo in discussione fin da subito, più che la fisicità dell’oggetto artistico, è l’ambiente stesso in cui percepire l’opera, il luogo fisico in cui, almeno fino ad ora, il pubblico entra in contatto con l’idea e il prodotto dell’artista.
Gazira Babeli rappresenta l’estremo di questo processo di dissoluzione dei luoghi deputati alla ricezione dell’opera d’arte, dal momento che sotto questo nome si cela nientemeno che un avatar di Second Life, il portale virtuale simbolo degli Anni Zero, che dal 2006 al 2010 è stata l’autrice di una serie di bizzarre performance interamente ambientate nella dimensione di questo mondo virtuale.

Gazira Babeli Self Portraits Russian roulette 600x600 Esporre il virtuale

Gazira Babeli - Self Portraits Russian roulette

La mostra alla Galleria Fabio Paris di Brescia non è altro che un tentativo, tradizionalista in un certo senso, ma pur sempre degno di lode, in cui si immagina una possibile retrospettiva per una figura impalpabile, e difficilmente catalogabile, come Gazira Babeli.
Come together, questo il titolo della mostra, rimanda a una performance di Gazira datata 2007, nella quale gli avatar di Second Life erano invitati a salire su un piedistallo bianco, sul quale poi venivano “posseduti” da un software che li costringeva a coreografie improbabili e a una combinazione infinita di aspetti e cambiamenti fisici. La performance venne presentata, e non poteva essere diversamente, in quella che fu una delle prime gallerie d’arte in Second Life, la ExhibitA Gallery di Odyssey, durante la mostra Collateral Damage.

In galleria troviamo le tre forme che la Web Art di Gazira Babeli può assumere: un video a testimonianza della performance (datato 2007), un video della stessa performance rieditato nel 2010, una stampa in digitale del video stesso e, infine, il software vero e proprio con il quale gli spettatori potevano interagire durante l’inaugurazione.
Il vantaggio dell’esposizione? Non serve un account per entrare. Il limite? Non siamo in Second Life: possibilità inventive ridottissime e, soprattutto, niente avatar dietro cui nascondere il proprio volto e i propri pensieri.

Alessandro Marzocchi

Brescia // fino al 13 gennaio 2012
Gazira Babeli – Come together
a cura di Domenico Quaranta
Catalogo Link Editions
FABIO PARIS ART GALLERY
Via Alessandro Monti 13
030 3756139
[email protected]
www.fabioparisartgallery.com


Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Alessandro Marzocchi

Alessandro Marzocchi

Alessandro Marzocchi (Milano, 1986) è studente presso l’Università degli Studi di Parma, curatore e speaker radiofonico. Specializzato in arte contemporanea, da anni ha un conto aperto con La Mariée mise à nu par ses célibataires, même. Ha realizzato una serie…

Scopri di più