Lagrime ancora e tripudi suoi

Che arrivi da Oriente l’antidoto all’età adulta della nostra arte contemporanea? Dopo la mostra del 2006, S.A.L.E.S. riapre il sipario sulla produzione di Avish Khebrehzadeh, artista iraniana trapiantata nel cuore d’Occidente. Fino al 3 dicembre, a Roma.

Avish Khebrehzadeh. Whispers in the Ears of Silence and the Wind
 – veduta della mostra presso la Galleria S.A.L.E.S., Roma 2011

Capita di ritrovare, sotto un catalogo di Gormley, una vecchia edizione de Il Piccolo Principe. Capita che Pascoli, sopravvissuto alla defenestrazione, si aggiusti il bavero rientrando dalla porta. Può anche capitare che una mostra abbia il sapore decadente di una madeleine e che in un gioco di riflessi ci si veda ritratti nelle opere su carta di un’artista iraniana. Una metà-meno-uno della nostra arte contemporanea occidentale punta al ribasso, dedita più allo scherzo che al gioco, l’altra-metà-meno-uno si fa critica sociale, allarme ambientale, spia economica.

È la nostra un’infanzia perduta, un’adolescenza scossa o una vecchiaia precoce? In questa giostra abbiamo forse smarrito il gusto della sorpresa, il sogno di Pinocchio di diventare uomini. Le tre grandi carte intelate e la videoanimazione di Avish Khebrehzadeh (Teheran, 1969; vive a Washington) ci riportano ai simboli matriarcali dell’albero, all’incanto delle fiabe, al mistero fanciullo. Al classico non si sfugge.

Luca Labanca

Roma // fino al 3 dicembre 2011
Avish Khebrehzadeh – Whispers in the Ears of Silence and the Wind
S.A.L.E.S.
Via dei Querceti 4/5
06 77591122
[email protected]
www.galleriasales.it



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Luca Labanca

Luca Labanca

Luca Labanca si muove nel 2006 da Varese a Bologna per iniziare il percorso di studi del DAMS, curriculum Arte. Negli anni di residenza bolognese collabora stabilmente col bimestrale d’arte e cultura ART Journal, contemporaneamente idea e sviluppa progetti ed…

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