Poesia (visiva) in forma di libro

Uno sguardo inedito sull’avanguardia poetica italiana degli anni ’60. Elogio del comparto editoriale fatto di riviste, libri e progetti al limite del pubblicabile. Il Museo della Musica di Bologna ospita, fino al 6 novembre, un’operazione di storiografia del passato prossimo.

La kermesse fieristica bolognese dedicata all’editoria d’arte (si parla di Artelibro, ovviamente) ha abituato il pubblico a un piccolo corollario di mostre e iniziative che indagano aspetti più o meno noti del panorama librario. Nelle passate edizioni si sono susseguite operazioni che hanno portato in città i volumi di autori come Sol LeWitt, Olafur Eliasson e raccolte di libri d’artista preziose o mai viste.
Controcorrente
, il progetto in questione, si situa su questa direttrice, concentrando l’attenzione su uno dei momenti di massimo fervore della stampa alternativa nel nostro Paese e offrendo uno spaccato dell’attività editoriale della Poesia Visiva.
Il taglio offerto dalla ricerca presentata dipinge una temperie nazionale che creò, senza un preciso coordinamento, una rete diffusa su tutta la Penisola. La storia delle case editrici della Poesia Visiva è legata ad alcuni capoluoghi regionali che si posero come fulcro propulsivo per lo sviluppo di un’avanguardia con tutte le carte in regola per distinguersi a livello internazionale.
Alcune figure di spicco della sperimentazione poetica italiana (Eugenio Miccini, Adriano Spatola, Ugo Carrega) si fecero promotori di una vera e propria avventura editoriale, raccogliendo contributi eccellenti, organizzando dibattiti e stampando opere che ora osserviamo come attestati e testimonianze di un’atmosfera quasi irripetibile.

DSC 6112 Poesia (visiva) in forma di libro

Controcorrente - veduta della mostra presso il Museo della Musica, Bologna 2011

Da un lato, al piano terra del museo bolognese, un viaggio da Brescia a Napoli che fa tappa a Milano, Torino, Genova, Firenze e Milano, documentando le esperienze di Amodulo, Continuum, Tool, Geiger, Ana Eccetera e Techné, portando alla luce reperti di un’archeologia del presente. Dall’altro, una sottile intromissione nel percorso di visita museale che accosta alla partiture di firme prestigiose della composizione classica e agli strumenti antichi, rare raccolte in formato LP di poesia sonora e documenti dell’attività di Sylvano Bussotti e Giuseppe Chiari.
Nella quarta del piccolo catalogo si legge che “nessuna esposizione o pubblicazione è mai stata dedicata alla ricchissima produzione editoriale della Poesia Visiva”. Sornioni ci auguriamo che questo primo tentativo – che sarà ospitato anche alla Fondazione Berardelli di Brescia e al Museo Pecci di Prato – non sia l’ultimo.

Claudio Musso

Bologna // fino al 6 novembre 2011
Controcorrente
a cura di Marco Bazzini e Melania Gazzotti
www.museomusicabologna.it


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Claudio Musso

Claudio Musso

Critico d'arte e curatore indipendente, la sua attività di ricerca pone particolare attenzione al rapporto tra arte visiva, linguaggio e comunicazione, all'arte urbana e alle nuove tecnologie nel panorama artistico. Ha conseguito il dottorato di ricerca in Archeologia e Storia…

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