Camere emozionali. Progettista, Reto Pulfer

Cosa ci fa un ospite dell’Istituto Svizzero chiuso per un mese nelle stanze di un’ex semoleria nel quartiere San Lorenzo a Roma? Costruisce una mostra, pezzo dopo pezzo. Reto Pulfer stravolge gli spazi della Fondazione Pastificio Cerere con una grande installazione site specific, fino al 15 luglio.

Reto Pulfer (Berna, 1981) ha realizzato cinque ambienti diversi lungo il perimetro dei tre locali originari della Fondazione Cerere di Roma. Cinque ambienti che, come scatole cinesi, conducono lo spettatore attraverso un itinerario visuale ed emotivo.
Se, infatti, il titolo di questa prima personale italiana è Die Kammer des Zustands, lo Zustand in questione altro non è che un rinvio agli stati d’animo che, come le stanze di Pulfer, sono tra loro in connessione, si succedono, hanno una specifica tinta cromatica ed emozionale. E se gli stati d’animo, come le camere, si percorrono e si attraversano, così il visitatore segue il tracciato di una struttura formata da elementi poveri che, tra compensato e teli, compongono un’architettura leggera e complessa.
Partendo da un ambiente bianco propriamente concettuale, una sala di riflessione sugli elementi compositivi dell’opera (una manciata di sabbia e una striscia di silicone e ceramica sono custoditi preziosamente in una teca di plexiglas), si passa poi in uno spazio morbido e color arancio in cui piccole sculture in legno si intersecano allo stesso modo in cui le parole, negli scambi e negli equivoci, entrano in collisione. In successione, una stanza azzurra e ocra esplode nei tratti espressionisti e caldi simili a quelli di uno studio di un pittore, mentre l’ultima sala ha l’aria asettica dei luoghi delegati ad accogliere le opere d’arte. Quanto incide la percezione delle cose sugli stati d’animo e quanto la rappresentazione interna della realtà su quella esterna?

Immagine 1 Camere emozionali. Progettista, Reto Pulfer

Reto Pulfer - Die Kammern des Zustands - veduta della mostra presso la Fondazione Pastificio Cerere, Roma 2011

Giunti nell’ultima camera, si percorre a ritroso l’iter di Pulfer per arrivare, nel cortile dell’ex pastificio, ai piedi di un altro progetto in cui è coinvolto l’artista svizzero: un programma di interventi nello spazio urbano intitolato Postcard from
Ricalcando gli standard e il sistema di affissioni della cartellonistica pubblicitaria, ogni due mesi un artista viene invitato dalla Fondazione a portare l’arte in luoghi insoliti. Progetto a cui Pulfer ha partecipato tappezzando la città di manifesti dal titolo Hirm-Cervello: un involucro di legno, a mo’ di scatola cranica, protegge una scultura in ceramica con filamenti incrociati come i fuscelli di un nido.
Tra lo spazio urbano e quello interno dell’ex fabbrica, passando per le facciate della struttura lustrate di fresco, la Fondazione Cerere si apre all’esterno senza timidezza e con grande slancio. Strizza l’occhio al territorio e coinvolge giovani artisti e curatori in progetti di formazione e di residenza per mantenere saldo il tratto che, da industria alimentare, prosegue in fucina culturale.

Isabella Pedicini

Roma // fino al 15 luglio 2011
Reto Pulfer – Die Kammern des Zustands
a cura di Vincenzo de Bellis
www.pastificiocerere.com

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