Sbatti il mostro in mostra

Dagli off-camera al XII secolo, dalle bruciature agli animali fantastici. I bianchi e neri bestiali di Nino Migliori, tra Medioevo e stampa digitale. Per dare inizio a una rassegna parmense, fino al 25 aprile, allo Urban Center.

Nino Migliori (Bologna, 1926) racconta di com’è riuscito a realizzare i neri profondi da cui esce il bestiario di Antelami nel Battistero di Parma: un “trabiccolo” di alluminio e teli scuri per creare il buio e un grosso cero per dare la luce, per formare l’immagine (Caravaggio docet). Ha ritratto sculture che hanno quasi mille anni, sottolineando l’espressività ferina dei leoni, la grazia delle sirene, i ghigni dell’idra. Ha usato le antiche pietre per riflettere sul lavoro del fotografo, sulla ricerca d’innovazione e sull’idea della fotografia: non rappresentazione della realtà ma interpretazione personale dell’artista. “Fotografia tu sei l’ombra / del sole / tutta la sua bellezza”, scriveva Apollinaire. Un verso che ha accompagnato Migliori durante la realizzazione del progetto, quasi un viaggio in una realtà fantastica, nel sogno di una continua metamorfosi resa possibile dal movimento della fiamma.

Marta Santacatterina

Parma // fino al 25 aprile 2011
Nino Migliori – Lo zooforo immaginato
a cura di Chiara Visentin

www.parmaurbancenter.it

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Marta Santacatterina

Marta Santacatterina

Giornalista pubblicista e dottore di ricerca in Storia dell'arte, collabora con varie testate dei settori arte e food, ricoprendo anche mansioni di caporedattrice. Scrive per “Artribune” fin dalla prima uscita della rivista, nel 2011. Lavora tanto, troppo, eppure trova sempre…

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