Mezze verità e autentiche menzogne

Ormai il vero, il verosimile e la bufala colossale si fondono nell’universo mediatico. Hilary Pecis gioca con immagini prese da Google per chiedersi e chiederci: ne siamo almeno consapevoli? Vedere per credere a Torino, da Glance, fino al 14 maggio.

Se nel 1916 fosse esistito Internet, Heartfield e Grosz avrebbero usato le centinaia di migliaia di immagini della rete per creare i primi collage fotografici della storia dell’arte. Chissà oggi cosa direbbero questi due grandi artisti dei lavori di Hilary Pecis (California, 1979; vive a San Francisco) in mostra alla Galleria Glance in Half truths and outright lies, la sua prima personale italiana. I suoi collage digitali nascono da immagini trovate su Google. Perfect sunsets stratifica in una sola immagine i primi cento risultati che si ottengono facendo una ricerca con queste due parole, Kingdom nasce digitando la parola ‘heaven’, Boom fa capo a ‘explosion’ e mixa le esplosioni delle Twin Tower con quelle della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon e dello Shuttle Columbia. Nascono così immagini vere che sembrano finte e viceversa. Proprio come il titolo della mostra, tratto da un’affermazione del giornalista David Carr, che in merito ai nuovi media ha detto: “Sono una cassa di risonanza di mezze verità o di autentiche menzogne”.

Stefano Riba

Torino // fino al 14 maggio 2011
Hilary Pecis – Half truths and outright lies
www.galleriaglance.com

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