Chimere, visioni corrotte

Dopo il glitter panoptico di tanta fotografia up-to-date in scia anni ‘90, siamo definitivamente entrati nell’era della bassa definizione. Lo dimostra Simone Bergantini con una mostra romana da CO2, visitabile fino al 18 giugno.

La fotografia di Simone Bergantini (Velletri, Roma, 1977; vive a Torino) non tenta di impostare un punto di vista accessibile, si smarca dall’equivoco dell’oggettività per imporre finalmente il solo sguardo possibile sulla realtà: quello dell’artista. Alla CO2 di Giorgio Galotti, le opere proposte sono macchine della rappresentazione dagli ingranaggi d’acciaio. Se Caravaggio azzera lo spazio della tela per inscenare il teatro della (sua) vita, così Bergantini cala i soggetti in una dimensione di nero fumo, viola la pellicola con abrasioni e interventi chimici, molto novecenteschi, per sciogliere l’illusione prospettica e riportare la lastra fotografica sul piano verticale della retina.

Luca Labanca

Roma // fino al 18 giugno 2011
Simone Bergantini – Alphabet
www.co2gallery.com

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Luca Labanca

Luca Labanca

Luca Labanca si muove nel 2006 da Varese a Bologna per iniziare il percorso di studi del DAMS, curriculum Arte. Negli anni di residenza bolognese collabora stabilmente col bimestrale d’arte e cultura ART Journal, contemporaneamente idea e sviluppa progetti ed…

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