CCCP (da urlare, alla Giovanni Lindo Ferretti)

Un’importante retrospettiva monografica (la prima fuori dalla Russia) celebra il maestro della modernità sovietica e lo “riabilita”. Certo, non sono mancate le discussioni. Perché portare Aleksandr Deineka a Roma, al Palazzo delle Esposizioni, non è stata esattamente una passeggiata. Soprattutto se la mostra termina simbolicamente il Primo Maggio.

Aleksandr Deineka (Kursk, 1899 – Mosca, 1969) è il capostipite del Realismo socialista zdanoviano, scevro da suggestioni astrattiste e avanguardiste, la cui ricerca non abbandona mai i limiti del figurativo. La sua è un’arte monumentale: senso di grandezza, amore per la competizione e per lo sport, che ha celebrato l’uomo “russo” secondo il modello di Stalin – in ogni sua forma – dando vita a un codice iconografico strettamente sovietico e deliziosamente estetico, pur nella ristrettezza tematica imposta dal regime.
Deineka conobbe Roma in un suo storico soggiorno nel 1935 e ne rimase affascinato; certo, per un occhio abituato alle brume di Mosca, il fascino italiano e gli scorci mozzafiato non potevano non sortire un effetto estatico, che rivive ancora oggi nei dipinti di questa serie. Così non meraviglia vedere due cardinali che passeggiano indisturbati sotto il sole, in un’aura di serenità epica all’interno di un suggestivo quanto originale paesaggio romano.

217 CCCP (da urlare, alla Giovanni Lindo Ferretti)

Aleksandr Deineka - Strada romana - 1935 - Galleria Statale Tret’jakov, Mosca

Uomo-orchestra, come amava definirsi, ha suonato “tutti i possibili strumenti dell’arte”: pittore, grafico, progettista, scultore. Permeato di ottimismo e gioia di vivere, ha celebrato costantemente la sua nazione. Le sue tele sono piene di luce, ossigenate, socialmente vicine al nuovo futuro proletario e metaforicamente legate all’immagine dell’uomo “sano”, che lavora e fa sport, instancabile e fiero.
Un’arte nazional-popolare, erudita ma pur sempre fruibile, un linguaggio universal-patriottico, semplice, efficace e costante. Così Deineka ha abbellito anche la metropolitana di Mosca, portando la “luce mattutina” nei mosaici che impreziosiscono la superba stazione, quella dedicata al poeta Majakovskij, per romperne la monotonia architettonica e raccontare al mondo una perfetta giornata socialista, con l’impeto, la forza eroica, la lotta e lo slancio delle masse proletarie.

124 CCCP (da urlare, alla Giovanni Lindo Ferretti)

Aleksandr Deineka - Sul balcone - 1931 - Galleria Statale Tret’jakov, Mosca

Deineka è riuscito a travalicare le circostanze storiche attraverso la cura estetica e formale, il vitalismo coinvolgente, la dignità, la sicurezza di tutto il suo universo pittorico che da sempre è riuscito a far sorgere l’inaspettato anche dalle rovine. Ha dato dignità artistica alla massa, elevandola come mai prima di allora era successo. Una pittura storica e antropologica, quasi una pagina di diario lunga quarant’anni, assolutamente inedita, personale, inequivocabilmente senza tempo.

Michele Nero

dal 17 febbraio al 1° maggio 2011
Aleksandr Deineka – Il maestro sovietico della modernità

a cura di Matteo Lafranconi, Irina Vakar ed Elena Voronovic
Palazzo delle Esposizioni
Via Nazionale, 194 – 00184 Roma
Orario: domenica, martedì, mercoledì e giovedì ore 10-20; venerdì e sabato ore 10-22.30
Ingresso: intero € 12,50; ridotto € 10
Info: tel. +39 06489411;
[email protected]; www.palazzoesposizioni.it

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Michele Luca Nero

Michele Luca Nero

Michele Luca Nero (Agnone, 1979), figlio d’arte, inizia a dipingere all’età di sei anni. Una passione ereditata dal padre, Francesco, insieme a quella teatrale acquisita dal nonno, Valentino, poeta e drammaturgo riconosciuto a livello internazionale. In pochi anni ha curato…

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