Silenzio, parla lo spazio

Se la rappresentazione tace, il concetto fa nascere la terza dimensione... e la quarta. Robert Barry torna da Artiaco, a Napoli.

L’arte concettuale vuol coinvolgere lo spettatore nella creazione del significato, fargli guardare ‘dentro’ l’opera anziché ‘verso’ essa”. Concettuale caldo, partecipativo, quello di Robert Barry (New York, 1936). Nella sua seconda personale partenopea è ancor più riscaldato il suo quasi post-romantico agganciare, diversamente dall’analitico-tautologico Kosuth, il mondo interiore e fuori dallo spazio dell’arte delle dinamiche psico-emotive e dell’immaginazione di fenomeni solo evocabili e non realizzabili mediante le parole che animano il contesto artistico della galleria. E che ricreano, insieme alla quarta dimensione dell’inafferrabile mentale, anche la terza di volumi illusori, evocati o rivelati dall’interazione fra testo e architettura. Coscientizzare lo spazio reale, per sfondarlo verso quello infinito di psiche e noumeno.

Diana Gianquitto

fino al 24 aprile 2011
Robert Barry – Troublesomewww.alfonsoartiaco.com

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Diana Gianquitto

Diana Gianquitto

Sono un critico, curatore e docente d’arte contemporanea, ma prima di tutto sono un “addetto ai lavori” desideroso di trasmettere, a chi dentro questi “lavori” non è, la mia grande passione e gioia per tutto ciò che è creatività contemporanea.…

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