Il grattacielo più alto d’Italia: che Via Crucis

Al primo piano del nuovo - e discusso - palazzo, tre Vie Crucis di Lucio Fontana. Nell’attesa che le opere migrino al Diocesano di Milano, abbiamo fatto quattro chiacchiere con Paolo Biscottini.

A Milano sono visibili in contemporanea ben tre Via Crucis di Lucio Fontana (Rosario, 1899 – Comabbio, Varese, 1968), una delle quali in video: quella proveniente dalla Cappella dell’Istituto religioso le Carline (1956-57), oggi conservata nella Cripta della Chiesa di San Fedele a Milano. Le altre due sono invece ben disposte sulle pareti del grande spazio: si tratta di quella del 1947 che ora è in una collezione privata di Parma e di quella che era stata concepita nel 1955 per la cappella della Casa materna – Asili nido Ada Bolchini dell’Acqua, progettata da Marco Zanuso.
L’esposizione nasce dal fatto che, su richiesta del Museo Diocesano di Milano, la Regione Lombardia ha acquistato questa Via Crucis, che verrà da maggio messa in deposito nei locali del museo.
Al microfono, Paolo Biscottini, direttore del museo – nonché curatore della mostra -, racconta cosa trova di importante nelle tre opere.

Vito Calabretta

fino al 30 aprile 2011
Lucio Fontana – Vie Crucis 1947-1957
a cura di Paolo Biscottini

www.regione.lombardia.it

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Vito Calabretta

Vito Calabretta

Sono nato in un paese di ottocento abitanti in provincia di Catanzaro, cresciuto a Ventimiglia e ho avuto una prima formazione scolastica a Mentone, in Costa Azzurra, dove ho frequentato anche il Conservatorio Municipale. Mi sono trasferito a Milano per…

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