Chapman Brothers. Un sito istruttivo

The life and Works of Jake & Dinos Chapman, con un carattere gotico rivisitato, è la scritta bianca su fondo scuro che per prima si offre allo sguardo. Siamo sul sito dei Fratelli Chapman e succede questo.

The life and Works of Jake & Dinos Chapman. A seguire Dinos and Jake’s Progress Plate 3, Introspastic, Come and See, March of the Banal, Art under Attach: histories of British Iconoclasm e altre frasi. Titoli delle mostre, in un lento scorrere, quasi a voler costruire un racconto enigmatico, in una veste grafica spaesante, che per il troppo rigore suscita sospetto. Infatti, di tanto in tanto a tutto schermo e inaspettata lampeggia intermittente la classica emoticon dello smile, sulla quale però non aleggia la convenzionale allegria ma piuttosto il ghigno di Joker, di Jerry Robinson.
L’ingresso nel sito di Jake e Dinos Chapman rispecchia il loro modo fare arte, temi proposti con passione e un umorismo capace di non minimizzarne l’importanza. Cliccando, l’atmosfera dark lascia spazio alle riproduzioni delle opere come quadri, su una parete bianca, tutti da scoprire nel senso e nei particolari ma, anche in questo caso, quell’ordine luminoso, leggero, la semplicità di consultazione, creano un contrasto che fa emergere i densi contenuti proposti dalle immagini.
Tra le opzioni offerte, la possibilità di ripercorrere la storia dei due artisti. Da un piccolo teschio nero è possibile aprire una finestra contenente un elenco di voci, in corrispondenza degli anni che segnano le tappe del loro lavoro sin dall’esordio dove anche, con grande ironia, sono collocati i disegni di quando Jake e Dinos erano bambini, con la stessa, non casuale, rilevanza data alle opere realizzate negli anni successivi.

Screenshot dal sito di Jake e Dinos Chapman

Screenshot dal sito di Jake e Dinos Chapman

Nati in Inghilterra, Dinos a Londra nel 1962, Jake a Cheltenham nel 1966, alla fine dei loro corsi di studio, prima alla University of East London e poi al Royal College of Art, dopo essere stati assistenti per anni di Gilbert & George, nel 1992 iniziano a lavorare insieme, come sempre tengono a precisare, per affinità e scelta e non per il legame di sangue. Così, soffermandosi sulla voce everything, è possibile ripercorre le tappe artistiche dei due YBAs nel dettaglio, visionando le immagini delle opere con indicazioni sui luoghi dove sono state esposte, come anche leggere il testo-dichiarazione di we are artists, del 1991, per capire che la loro arte non è un gioco di orrore e trasgressione fatto per stupire o per scandalizzare, quanto piuttosto una complessa riflessione su un mondo che, seppure in forme diverse, ripropone gli orrori da sempre registrati dalla storia.
Un sito dal sapore di un’opera in costruzione con il merito, come pochi altri, di rendere visibile il pensiero degli artisti, restituendo al visitatore le connessioni nel corso del tempo tra le opere, dalle più note come Hell, agli interventi sulle incisioni originali di Goya o sugli acquerelli di Hitler, acquistati per essere modificati con arcobaleni, soli e colori, esposti in una mostra dall’emblematico titolo Se Hitler fosse stato un hippie saremmo più felici, o osservare i dettagli della visione apocalittica proposta in UnHappy feet.

Adele Cappelli

www.jakeanddinoschapman.com

Articolo pubblicato su Artribune Magazine #28

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Adele Cappelli

Adele Cappelli

Adele Cappelli (Ascoli Piceno, 1967) si occupa di arte contemporanea, formazione e comunicazione in ambito culturale-artistico. Docente di Pedagogia e Didattica dell’Arte all’Accademia di Belle Arti di Urbino e docente a contratto di Storia dell’Arte Contemporanea all’UNICAM-Corso di Laurea Disegno…

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