Nike inventa l’hijab per le sportive col suo logo. Target 1.6 miliardi di musulmani

L’iconico svoosh della Nike, tra i loghi commerciali più famosi al mondo, finisce sul velo delle donne musulmane. Un’operazione commerciale, che punta a una fetta di mercato ampissima.

È l’hijab con lo svoosh l’ultima geniale invenzione di Nike. Il copricapo femminile raggiungerà gli store del celebre fashion brand nella primavera del 2018.  Un accessorio che risponde a un vero bisogno delle atlete di fede musulmana? Certamente sì. Ma non è l’oggetto in sé, quanto il suo valore simbolico, a essere davvero geniale. Nike non conta di certo sulle vendite del Pro Hìjab per incrementare il suo già stellare fatturato: ne fa un grimaldello per accendere l’attenzione degli 1.6 miliardi di mussulmani che popolano il pianeta.
La campagna pubblicitaria What Will They Say About You?, costruita intorno all’hijab, è per loro e solo per loro. Per quel 22% della popolazione mondiale che vede nella Turchia e nella Giordania le punte avanzate di un modo di vestire sempre più simile alla maniera occidentale.
Il timing dell’operazione è perfetto. C’è Donald Trump con il suo Muslim ban sul ponte di comando della portaerei americana. L’abbiamo scampata con Wilders  in Olanda, ma non si sa cosa accadrà in Francia con Marine Le Pen, la quale si è già espressa contro hijab e burkini nei luoghi pubblici.

E IL VIDEO SPOPOLA IN RETE

Meglio allora lanciare segnali distensivi e farlo a partire dal mondo dello sport, dove quello che conta è cosa sei capace di fare e non a quale ideologia sei stato affiliato. Nike lo fa senza un sovrappeso di dichiarazioni o prese di posizioni “contro”. È un’azienda leader che produce e che fattura. E che si affaccia su una “nicchia” di mercato, a partire da un nodo controverso come quello della figura femminile nel mondo islamico.
Il video preparato per il lancio sta già viaggiando in rete senza bisogno di acquistare costosissimi spazi sulle reti televisive dei 22 paesi appartenenti alla Lega araba. Nike sa bene che la migliore campagna di marketing possibile è realizzare un prodotto che si vende. E non viceversa.

– Aldo Premoli

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Aldo Premoli

Aldo Premoli

Milanese di nascita, dopo un lungo periodo trascorso in Sicilia ora risiede a Cernobbio. Lunghi periodi li trascorre a New York, dove lavorano i suoi figli. Tra il 1989 e il 2000 dirige “L’Uomo Vogue”. Nel 2001 fonda Apstudio e…

Scopri di più