Aste, il design si paga anche in valuta digitale. A Torino la prima “bitcoin auction”

La valuta digitale fa il suo ingresso nelle case d’aste. La prima “bitcoin auction” al mondo è tutta italiana e riguarda il design del ventesimo secolo.

Usare i bitcoin e altre criptomonete appoggiate alla rete per comprare all’asta una libreria di Franco Albini, un lampadario Olook dal look futuristico e dalle grandi palpebre, o ancora una coppia di poltrone Arflex degli anni Sessanta può apparire inconsueto ma è già del tutto possibile. Lo dimostra la singolare vendita di design, incentrata sulle opere dei grandi maestri italiani del novecento con oltre 600 lotti tra mobili e complementi, organizzata dalla Casa d’Aste Sant’Agostino di Torino per i prossimi 23 e 24 ottobre, che in anteprima mondiale prevede la possibilità di pagamento tramite Bitcoin (BTC), Ethereum (ETH) e Litecoin (LTC).

SUPERSTUDIO O-Look, Lampadario in alluminio verniciato e metallo cromato. Prod. Poltronova / Design Center anni '60 h cm 115 diam 60

SUPERSTUDIO O-Look, Lampadario in alluminio verniciato e metallo cromato.
Prod. Poltronova / Design Center anni ’60
h cm 115 diam 60

COS’È UN BITCOIN?

“Questa nuova tipologia di trasferimenti finanziari”, spiega il banditore Vanessa Carioggia, “permetterà di ottenere numerosi benefici per i clienti, dai costi di trasferimento bancario decisamente inferiori al trasferimento e conferma della ricezione in tempi quasi istantanei e senza complicazioni, grazie ad un processo 2-step. La ricezione del pagamento, inoltre, potrà essere certificata in loco senza ritardi e senza intermediari, mediante l’inserimento automatico della transazione nella rete mondiale BlockChain della moneta interessata”.

LA CRIPTOVALUTA NELLE FIERE

Le criptovalute, monete globali digitali svincolate dai sistemi istituzionali e basate sulla tecnologia peer-to-peer, con l’ausilio di metodi crittografici per garantire la sicurezza, sono diventate un potentissimo strumento finanziario, non estraneo al mondo dell’arte. È in fase di lancio, per esempio, con accordi già stipulati con importanti organizzazioni fieristiche, una piattaforma sviluppata da due startup italiane che consente di usare la tecnologia BlockChain per tracciare i passaggi di proprietà delle opere d’arte evitando la contraffazione.

– Giulia Marani

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Giulia Marani

Giulia Marani

Giornalista pubblicista, vive a Milano. Scrive per riviste italiane e straniere e si occupa della promozione di progetti editoriali e culturali. Dopo la laurea in Comunicazione alla Statale di Milano si specializza in editoria a Paris X-Nanterre. La passione per…

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