L’architetto Asif Khan ha progettato l’edificio più scuro del mondo per le Olimpiadi in Corea

L’architetto britannico Asif Khan ha progettato l’edificio più “nero” del mondo per le Olimpiadi invernali di Pyeongchang, in Corea del Sud. Un materiale innovativo? Ni, è il Vantablack, la vernice super-nera che Anish Kapoor pretendeva di usare in esclusiva…

No, non si tratta di un bunker in cui nascondersi nel caso di uno sciagurato attacco militare da parte della Corea del Nord. Né di un portale per un universo parallelo di quelli che ogni tanto si vedono nei film di fantascienza. Anche se, a ben vedere, il grande edificio nero costruito dall’architetto britannico Asif Khan, poco distante dal candore delle piste da sci su cui si svolgono le Olimpiadi invernali di Pyeongchang, qualcosa di sinistro ce l’ha. Merito del Vantablack, la vernice più “nera” del mondo che ha la particolarità di assorbire più del 99% della luce.

IL PROGETTO

Il grande cubo nero, collocato sulle piste da sci di Pyeongchang, è un padiglione temporaneo, progettato da Asif Khan per Hyundai, colosso automobilistico coreano, utilizzando un materiale sviluppato nel Surrey. Il materiale, già balzato agli onori della storia dell’arte perché utilizzato per primo da Anish Kapoor, si chiama Vantablack, ed è stato sviluppato e brevettato dalla Nasa a scopi militari con prospettive di impiego nei settori aerospaziali e della difesa. Si tratta di una vernice super-nera che assorbe più del 99% della luce che colpisce la sua superficie, creando l’illusione del vuoto e un senso di spaesamento fortissimo in chi l’attraversa dovuto all’assoluta mancanza di luce e, quindi, di punti di riferimento. I fotoni della luce – si legge sul sito della Surrey Nanosystems che ha sviluppato il materiale – rimbalzano sulla vernice senza penetrarla e il Vantablack assorbe talmente tanta luce da impedire all’occhio umano di rilevare alcun tipo di ombre per interpretare la forma di un oggetto.

IL PRECENDENTE DI ANISH KAPOOR

Prima che in architettura, il Vantablack ha fatto il suo esordio nella storia dell’arte grazie ad Anish Kapoor, che è stato il primo ad intuirne il potenziale. Fin dalla sua comparsa sul mercato, Kapoor ha cominciato a fare esperimenti con il Vantablack, esaltandone in più occasioni le proprietà. E stringendo un accordo con la società britannica Surrey Nano Systems, la prima a essere in grado di produrre il pigmento in serie, per utilizzarlo in esclusiva. Proprio questo accordo ha portato l’artista anglo-indiano al centro di un dibattito controverso su quanto fosse giusto che un artista pretendesse l’uso esclusivo di un materiale sottraendo di fatto ai suoi colleghi la possibilità di fare lo stesso.  Per tutta risposta Stuart Semple, artista britannico, ha dichiarato di aver brevettato il “rosa più rosa del mondo” e di renderlo accessibile a tutti tranne che a Kapoor. Accusato da molti di voler operare in regime di monopolio, Kapoor si è difeso ricordando il precedente di Yves Klein che nel 1960 brevettò il suo International Klein Blue (IKB).

Mariacristina Ferraioli

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Mariacristina Ferraioli

Mariacristina Ferraioli

Mariacristina Ferraioli è giornalista, curatrice e critico d’arte. Dopo la laurea in Lettere Moderne con indirizzo Storia dell’Arte, si è trasferita a Parigi per seguire corsi di letteratura, filosofia e storia dell’arte presso la Sorbonne (Paris I e Paris 3).…

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