Per gli ottanta anni di Renzo Piano una mostra omaggio nella “sua” cantina toscana

Sono opera di Italo Rota le 24 fotografie esposte, fino a dicembre, nella tenuta maremmana Rocca di Frassinello, aperta dieci anni fa. E da Londra arriva l’annuncio di una retrospettiva dedicata allo studio Piano Piano Building Workshop, al via nel settembre 2018.

Anche dell’architettura inaspettatamente alcuni numeri finiscono per intrecciarsi, dando vita a coincidenze e riflessioni. È questo il caso dell’evento-tributo Mastering Architecture, ospitato nei giorni scorsi nella cantina Rocca di Frassinello a Gavoranno (Grosseto) e concepito per celebrare tre appuntamenti ravvicinati. Nel 2017, oltre agli ottanta anni compiuti da Renzo Piano solo qualche settimana fa, ricorrono anche i quaranta anni del Centre Pompidou di Parigi e il decennale della cantina toscana, realizzata su progetto dell’architetto e senatore a vita e aperta nel giugno 2007. Un’occasione che ha spinto Paolo Panerai – Presidente di DCC -Domìni Castellare Castellina, giornalista ed editore – a coinvolgere Italo Rota nell’ideazione di una mostra-omaggio – e del relativo allestimento – aperta fino a dicembre 2017 nella tenuta maremmana.

DUE ARCHITETTURE A CONFRONTO ATTRAVERSO LA FOTOGRAFIA

Ho scelto Italo Rota perché è un caro amico ed è uno degli architetti più creativi della scena italiana contemporanea. Inoltre anche lui ha un’amicizia forte con Renzo Piano ed è un grande conoscitore della Francia”, ha raccontato Panerai in occasione dell’inaugurazione dell’esposizione che riunisce ventiquattro rielaborazioni fotografiche opera dell’architetto e designer, autore del nuovo Teatro Maciachini per l’infanzia e l’adolescenza, a Milano. Esposte nell’atrio che conduce verso la barricaia ad anfiteatro della cantina, le immagini sono il risultato di un’indagine visiva condotta da Italo Rota ricorrendo a un doppio registro. Il bianco e nero è riservato alla cantina maremmana e all’analisi delle possibili connessioni tra l’edificio e le testimonianze archeologiche e architettoniche rinvenute nella vicina Necropoli di San Germano, uno dei siti più significativi del comprensorio dell’antica Vetulonia, situata a breve distanza. Esasperare l’identità cromatica è stata invece la “chiave di interpretazione” impiegata per una rilettura dell’iconica architettura parigina concepita da Piano e da Richard Rogers negli anni Settanta.

DA PARIGI ALLA MAREMMA, SULLA SCIA DI “UN’ARTE AVVENTUROSA”

Eravamo giovani, pazzi, eravamo un po’ eccessivi come si è sempre da giovani. Eravamo dei ragazzacci e la ribellione che ci guidava, ma certo la Francia fu coraggiosa ad accettare un progetto così, che andava fuori da ogni canone”, ricorda Piano a proposito del concorso per il Centre Pompidou nel video presentato durante Mastering Architecture. Ripercorrendo la genesi dei due interventi, profondamente distinti, la narrazione combina filmati e fotografie d’archivio con contributi recenti. “Una delle cose belle dell’architettura – prosegue ancora Piano – è il suo essere un’arte avventurosa. Ogni volta bisogna ricominciare da capo, ogni volta c’è un luogo diverso, una committenza diversa, una funzionalità diversa.” Nel racconto della genesi di Rocca di Frassinello, l’architetto scava in profondità alla propria memoria: “Con Paolo Panerai ci conosciamo da una vita, da quando lui era un ‘oscuro cronica di provincia’ e io un altrettanto ‘oscuro architetto di provincia’… L’idea di progettare una cantina mi tentò, perché tra i miei ricordi di bambino c’è la cantina di mio padre a Ovada, dove avevamo una casa in campagna. E poi il vino è un’invenzione inevitabile, non se poteva fare a meno! E, al di là del vino, c’è il tema della vigna come coltivazione, come pianta, come paesaggio. La vigna è una delle presenze che disegna meglio un paesaggio.” Una riflessione che ha inciso in maniera determinante nel progetto della cantina maremmana, contraddistinta dalla grande terrazza panoramica, di 5000 mq, impiegata nelle fasi salienti della vendemmia, dalla svettante torre rossa, visibile anche a distanza, e dalla scenografica barricaia scavata nella roccia, in grado di contenere fino a 2500 barili.

VERSO LA GRANDE RETROSPETTIVA DELLA ROYAL ACADEMY OF ARTS

Annunciata proprio a ridosso dell’ottantesimo compleanno di Renzo Piano, la mostra in preparazione a Londra promette di mettere a fuoco, per la prima volta, l’intera produzione architettonica di Renzo Piano e del suo studio. Ospitata negli spazi della Royal Academy of Arts, a Londra, sarà sviluppata in collaborazione con il progettista genovese e con il suo team, sia nei contenuti curatoriali, sia nel progetto di allestimento. Sarà aperta dal 15 settembre 2018 al 20 gennaio 2019 e oltre alla presentazione di edifici iconici, come il Centre Pompidou di Parigi, il Whitney Museum di New York, il grattacielo The Shard e la sede del New York Times, si focalizzerà anche su alcuni temi chiave: dall’influenza del “patrimonio genovese” alle collaborazioni con Richard Rogers; dai traguardi attesi per i prossimi anni, alcuni in fase di elaborazione, fino al metodo di lavoro “piece by piece”.

-Valentina Silvestrini

http://www.rpbw.com/

http://www.castellare.it/it/rocca-di-frassinello/

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Valentina Silvestrini

Valentina Silvestrini

Dal 2016 coordina la sezione architettura di Artribune, piattaforma per la quale scrive da giugno 2012, occupandosi anche della scena culturale fiorentina. È cocuratrice della newsletter "Render". Ha studiato architettura all’Università La Sapienza di Roma, città in cui ha conseguito…

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