Supertotto e l’arte del selfie

La pixel art è un tuffo deliziosamente sentimentale nel passato: nel passato di chi è cresciuto, negli Anni Ottanta, beandosi di quella generazione di videogame che era costretta in modi inevitabili a esprimersi con il pointillisme intimamente geometrico dei pixel. Un mosaico/puzzle estetico che oggi ha un sapore quasi vintage-fantascientifico – “retrofuturistico”? –, una specie di steampunk digitale. Superato dai tempi, resta tuttavia nei cuori.

La pixel art batte tuttora nel cuore bollente di Supertotto, alias Totto Renna, pixelartista partenopeo e parte urbinate, che lavora per altri e per sé restando nei secoli fedele alle miserie e nobiltà della forma di espressione nella quale è cresciuto e si è pasciuto in gioventù. Illustratore, graphic designer e artista a tutto tondo, non deflette dall’espressività micrortogonale del punto quadrato, con effetti che ormai appaiono per forza controcorrente. Quindi più originali oggi di ieri, e forse anche meno oggi di domani.
Campione internazionale di questa disciplina per coltivati nostalgici, Supertotto produce illustrazioni, grafica, web design, animazioni e multimedia per agenzie di pubblicità, case editrici, riviste cartacee, new media. È un eroico partigiano di una guerra già combattuta, né vinta né persa ma già in parte macinata dall’orbo oblio del tempo che rotola. Ma è pure il demiurgo regolarmente vibrante di un universo assonometrico dalle potenti implicazioni fantastiche.

Totto Renna, Top Ten Nude Beaches on the Planet per Men’s Health Magazine, USA, 2014

Totto Renna, Top Ten Nude Beaches on the Planet per Men’s Health Magazine, USA, 2014

PIXEL SEXY

Nel suo mondo omnipixelato può fare capolino anche l’amore. Che rispetti con precisione le regole del gioco antinaturalistico, però. E risulta quanto mai spassoso scoprire le nudità geometrizzate dei suoi omini e delle sue donnine, esposte con allegria sulla spiaggia, nella stanza da bagno, in camera da letto. L’amore si rende, così, ancora più gioco che il solito. La realtà tutta si fa più gioco (lo hanno capito bene e lo fanno capire bene anche i Lego-movies). Ma l’ironia del nostro Totto a colori, pur affettuosa, si esercita libera anche sulle sue creaturine squadratine: pixelate, non possono che essere schiave dei loro parametri strutturali. Il loro Dna, non solo gustosa madeleine, è totally digitale. Il Totto Sexy li mette volentieri in relazione con gli smartphone come fossero sextoy – e forse, a pensarci bene, questi lo sono già, davvero.

– Ferruccio Giromini

www.supertotto.com

Articolo pubblicato su Artribune Magazine #36

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Ferruccio Giromini

Ferruccio Giromini

Ferruccio Giromini (Genova 1954) è giornalista dal 1978. Critico e storico dell'immagine, ha esercitato attività di fotografo, illustratore, sceneggiatore, regista televisivo. Ha esposto sue opere in varie mostre e nel 1980 per la Biennale di Venezia. Consulente editoriale, ha diretto…

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