E Teresa Iaria insegna come usare (artisticamente) street-view

Un libro recente edito da Postmedia si muove fra analogia, metafora, modelli e montaggio. Un invito a imparare alcune “regole” per meglio fuggire dalle costrizioni.

Una mappa rappresenta graficamente – su scala – una città o qualsiasi territorio visto dall’alto. Una guida illustra i monumenti e le attrattive principali da visitare in un luogo. C’è poi un’altra possibilità di percepire – da fermi – un attraversamento dello spazio, ed è costituito da street-view, un servizio che, come noto, consente di vedere dallo schermo di un computer le strade delle principali città del mondo, ad altezza uomo. Questo è un primo dato da tener presente leggendo Regole e fughe, libro pubblicato da Teresa Iaria (artista, docente presso l’Accademia di Belle Arti di Brera) per le edizioni Postmedia books.
Altro parametro di lettura viene fornito dal sottotitolo del libro: Analogie, metafore e modelli nei processi creativi. Siamo nel gioco della retorica, tesi a osservare – ad altezza uomo – come si muove l’opera nel rapporto con lo spettatore e con il contesto sia relativo (al mondo dell’arte), sia assoluto (rispetto ala società). Non è interessante, nell’argomentazione dell’autrice, sapere come appare l’arte o cosa essa sia, ma quali sono le dinamiche che possono attraversare e farci attraversare una realtà complessa come risulta essere – anche – l’arte contemporanea. In ragione di tale complessità, gli strumenti delineati da Teresa Iaria per una proposta di conoscenza non si escludono l’uno con l’altro, ma possono essere adottati assieme per provare a definire di volta in volta ipotetiche relazioni.

Michael Wolf - Paris Street View - 2010

Michael Wolf – Paris Street View – 2010

Iaria prepara la navigazione mettendo in chiaro, nella prima parte del libro, cosa si debba intendere appunto per analogia, metafora, modelli e montaggio (elemento escluso dal sottotitolo ma che, in parte, contiene e sintetizza le altre categorie). Si delinea già nelle teorizzazioni iniziali la duplice veste della proposta di lettura. Gli strumenti offerti, infatti, valgono allo stesso tempo come mezzi d’indagine per il lettore (osservatore) e come approcci metodologici al processo creativo: artista e fruitore, in altre parole, si muovono ad armi pari, rectius con le medesime armi.
Assunti i mezzi di osservazione, il camminamento street-view si conduce per esplorazioni, senza mete prefissate. Nella più ampia libertà, il lettore ha modo da compiere incursioni in una miriade di casi (opere e percorsi artistici) che a loro volta emanano a raggiera ulteriori possibili campi di conoscenza per relazione (così troviamo innumerevoli riferimenti alla musica, all’architettura, alla filosofia, alla letteratura ecc.).
L’impressione, al termine della lettura, è di aver appreso alcune “regole” per un movimento autonomo che assume le proprie postazioni come “punti di fuga”. In tal senso, Regole e fughe apre lo sguardo a un territorio dai confini incerti in cui potersi liberamente condurre, laddove libertà non significa confusione o disorientamento, bensì assenza di pregiudizi.

Giulio Marzaioli

Teresa Iaria – Regole e fughe. Analogie, metafore e modelli nei processi creativi
Postmedia books, Milano 2014
Pagg. 128, € 16

ISBN 9788874901111
www.postmediabooks.it

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Giulio Marzaioli

Giulio Marzaioli

Giulio Marzaioli (Firenze, 1972) vive a Roma. Tra le le pubblicazioni, in versi e prosa: In re ipsa, Anterem Edizioni (premio Montano); Quadranti, Oedipus Editore; Trittici, Edizioni d’if (premio Mazzaurati Russo); Quattro fasi, La Camera Verde; Arco rovescio, Benway series.…

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