La débâcle della Fondazione Torino Musei. Meno 200mila visitatori nel 2017

Niente grandi mostre e tagli drastici dei fondi hanno messo in ginocchio i 4 Musei Civici di Torino che hanno visto nell’ultimo anno 616.960 ingressi contro gli 816.113 del 2016. La GAM punta sul riallestimento delle collezioni

Alla GAM – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino c’è stato un tempo in cui si facevano le code per visitare le mostre: quelle di Edgar Degas, Auguste Renoir e infine Claude Monet nel 2015 ad esempio. Quell’anno le presenze di visitatori sono state 371.769: un record, disatteso drasticamente dagli ingressi del 2017, calati a quota 145.549. Ma erano artisti impressionisti, quindi per antonomasia legati al circuito delle mostre blockbuster e a un modello produttivo da non replicare, secondo le linee guida della nuova Giunta 5 Stelle guidata dal sindaco Chiara Appendino. Il suo Assessore alla Cultura Francesca Paola Leon spiegava così le ragioni dell’imminente perdita della mostra su Edouard Manet che si sarebbe dovuta svolgere proprio nel corso del 2017 alla GAM, grazie al partner Skira: “L’eventuale mancata realizzazione ha all’origine una debolezza strutturale: non si basava su solide relazioni tra il Musée d’Orsay e la GAM, ma da un rapporto privilegiato tra l’ex sindaco, il direttore del Musée e un operatore privato, senza, evidentemente, un chiaro trasferimento di competenze e responsabilità sulla realizzazione dell’evento”. Tradotto dal politichese: siamo contrari alle grandi mostre perché così possiamo essere diversi dai nostri predecessori che erano favorevoli alle grandi mostre. Pura ideologia, il cui risultato in termini di crollo delle presenze è purtroppo ovvio.

GAM, Torino

GAM, Torino

UN PASSATO GLORIOSO

Relazioni personali che comunque, grazie al lavoro d’equipe dell’ex sindaco Piero Fassino e dell’allora assessore Maurizio Braccialarghe, recentemente scomparso, avevano innescato una stagione di iperattivismo e impegno culturale che aveva portato alla realizzazione di grandi mostre di arte moderna e sancito accordi di collaborazione con Ermitage, Musee d’Orsay, Beauborg, Tate Gallery. Relazioni che, invece, non sono state sostituite certo da una visione a lungo termine da parte della nuova amministrazione, tanto da portare ai risultati attuali: 200mila visitatori in meno per la Fondazione Torino Musei – a cui fanno capo GAM, MAO – Museo d’Arte Orientale (93.400 ingressi contro i 109mila del 2016), Palazzo Madama (228.404 ingressi contro i 310mila del 2016) e Borgo Medievale (l’unico a crescere con 149.607 rispetto ai 143 mila del 2016 e ai 112 mila del 2015) – per un totale di 616.960 presenze contro le 816.113 del 2016.

CI SALVERÀ IL RIALLESTIMENTO?

Se a tutto questo si aggiunge – nel febbraio 2017 – il taglio del 20% delle risorse destinate ai Musei Civici e poi integrato a dicembre con 3milioni 371mila euro, ma non sufficiente a scongiurare l’esubero di 28 dipendenti museali, il quadro diventa ancor più sconfortante. Non resta che puntare sul riallestimento delle collezioni della GAM che, come ha riconosciuto la sua Direttrice Carolyn Christov-Bakargiev durante la presentazione alla stampa: “costa poco rispetto a una mostra, anche se più si investe più c’è pubblico…”.

– Claudia Giraud

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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