Mercato. L’ascesa di Adam Pendleton

Un focus sulla parabola di Adam Pendleton, artista 34enne statunitense che ha già conquistato un ruolo di primo piano nello scenario internazionale.

Ha solo 34 anni Adam Pendleton, artista statunitense concettuale originario di Richmond in Virginia e residente a New York. Giovanissimo ma quotato, con un curriculum sorprendente, fatto di mostre al MoMA di New York, al Whitney Museum, al New Museum (il che dimostra il continuo sostegno che le istituzioni americane offrono ai propri artisti, dando loro l’opportunità di crescere e costruire un profilo all’altezza e competitivo).
Così Pendleton si fa le ossa in terra natia, e poi gira il mondo, dalla Triennale di Milano al Palais de Tokyo a Parigi. Pace Gallery lo ha scelto per aprire la sua nuova galleria a Ginevra (l’ennesima di una lunga serie, che vede il colosso a Londra, Beijing, Seoul, Palo Alto, New York, Hong Kong), insieme a Sol LeWitt e Louise Nevelson. Forbes lo ha inserito ben due volte nella lista degli under 30 da tener d’occhio. Pare addirittura che anche il premio Oscar Leonardo DiCaprio possegga alcuni suoi lavori.

DAGLI ESORDI ALLA BIENNALE

Ha esordito prestissimo, a soli 18 anni. Nel 2005 entra nella scuderia di Yvon Lambert, a Parigi. Lo scorso anno, nel 2017, insieme allo scultore Rashid Johnson, alla regista Ellen Gallagher e alla pittrice Julie Mehretu – tutti afroamericani – ha acquistato il trilocale in cui nacque e visse Nina Simone (scomparsa in Francia nel 2003), al 30 East di Livingston Street, fra le alture di Tryon, cittadina della Carolina del Nord. In occasione della 56. Biennale di Venezia (quella diretta da Okwui Enwezor) l’artista Vincent Meessen, invitato a realizzare il Padiglione del Belgio, ha scelto di dialogare con dieci colleghi provenienti da altri Paesi, per proseguire il dibattito sul tema centrale della manifestazione, quello della storia coloniale. Tra questi, naturalmente, c’era anche Pendleton.

Adam Pendleton, Black Dada (LK LC AA), 2008–09. The Museum of Modern Art, New York

Adam Pendleton, Black Dada (LK LC AA), 2008–09. The Museum of Modern Art, New York

LE ASTE

E le aste? Pendleton non manca di collezionare successi anche in questo campo: a novembre 2017 il suo Black Dada del 2012 (tecnica mista), da Christie’s a New York, partendo da una stima fra i 33 e i 50mila euro viene battuto per 152mila. Sempre in autunno, da Sotheby’s a Londra, il suo Independance (Harvest 3000 Years) del 2014/2015 viene aggiudicato per 66.754 euro. Un Black Dada del 2013, sempre da Sotheby’s a Londra, partendo da una stima fra i 22 e i 34mila euro viene acquistato per 74mila. Insieme a un’opera omonima del 2011, venduta da Sotheby’s UK nel 2015, questi tre Black Dada si confermano i top lot assoluti per Adam Pendleton. Cifre significative per un artista giovane; apparentemente un mercato sano, con una crescita costante delle quotazioni.

Santa Nastro

http://adampendleton.net

Articolo pubblicato su Artribune Magazine #42

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Santa Nastro

Santa Nastro è nata a Napoli nel 1981. Laureata in Storia dell'Arte presso l'Università di Bologna con una tesi su Francesco Arcangeli, è critico d'arte, giornalista e comunicatore. Attualmente è vicedirettore di Artribune. È Responsabile della Comunicazione di FMAV Fondazione…

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