Art Paris. Reportage dalla fiera parigina di primavera

143 gallerie, di cui sette italiane per una ventina di Paesi, tra cui per la prima volta l’Azerbaijan, la Colombia e l’Iran. Riflettori puntati sulle gallerie coreane – ospiti d’onore – ma spazio anche alle Promesses, settore delle gallerie più giovani, e alle personali di artisti nella sezione Solo Show.

LA COREA DEL SUD A PARIGI
Alla sua 17esima edizione, Art Paris Art Fair, la fiera parigina di arte contemporanea primaverile, si conferma un appuntamento importante. Ricco il panorama degli espositori, con 143 gallerie in equilibrio tra spazi francesi (52%) e stranieri (48%); interessante il programma di incontri, installazioni e performance dedicate alla Corea e curate dal guest curator Sang-A Chun. A rappresentare il sud-est asiatico vi sono infatti otto gallerie di Seul, Daegu e Paju, e 77 artisti coreani suddivisi tra maestri già storicizzati (Ungno Lee e Myeong-ro Youn) e personalità in ascesa (Kiwon Park, Kim Joon e Osang Gwon).
Molte gallerie coreane sono alla loro prima partecipazione e l’entusiasmo è palpabile. Grande l’interesse dell’Occidente per l’informale coreano, gestuale e materico, cifra di riconoscimento di molta arte astratta orientale. Stando a quanto riferiscono i galleristi asiatici, si tratta di un apprezzamento che viene innanzitutto dagli stessi professionisti del settore, prima ancora che dai compratori.
D’altronde l’invito ufficiale alla Corea rappresenta l’ultimo momento di un progetto più ampio di indagine che da svariati anni coinvolge l’Asia e il suo effervescente scenario artistico.

Jorg Bozek, Bogen - Courtesy  Mimmo Scognamiglio Artecontemporanea

Jorg Bozek, Bogen – Courtesy Mimmo Scognamiglio Artecontemporanea

LA PRESENZA ITALIANA
Tra le gallerie italiane, Boxart (Verona), Mimmo Scognamiglio (Milano), Progettoarte Elm (Milano), Eduardo Secci (Firenze), Andrea Ingenito (Napoli), Studio Giangaleazzo Visconti (Milano) e ABC-Arte (Genova). Unanime la valutazione della fiera come momento positivo, utile anche per confrontarsi con l’offerta di altri centri europei e mondiali.
Studio Visconti espone un ventaglio nutrito di artisti giapponesi che si rifanno ai gruppi Gutai e Mono-ha: negli ultimi anni la galleria ha infatti approcciato il movimento attraverso un’esposizione commemorativa di Shozo Shimamoto (2013) e con un’attenzione ad artisti come Kazuo Shiraga, Atzuko Tanaka e Nobuo Sekine. Stessa linea per la galleria genovese ABC-Arte, che porta in fiera opere rare dello stesso gruppo Gutai (ancora Shozo Shimamoto e Yasuo Sumi).
L’artista cinese Liu Bolin è esposto insieme ad altri talenti italiani (Mauro Fiorese, Marco Cingolani, Andrea Mastrovito) da Boxart, insieme a un’opera di Hermann Nitsch, mentre le estroflessioni di Amadio, Bonalumi e Simeti e le opere di Pino Pinelli sono centrali nello stand di Andrea Ingenito. Qui l’astrattismo e la pittura analitica, con la ricerca sul gesto o, al contrario, in opere che cercano minimalismo e pulizia, si collocano sulla stessa linea estetica e spirituale di molta arte orientale vista alla fiera.
L’espressione dello spirituale che trascende la materia è il comune denominatore dell’indagine di Piero Pizzi Cannella, Jorg Lozek, Nunzio e Jason Martin, visti da Mimmo Scognamiglio, insieme ad alcune splendide fotografie di Maddalena Ambrosio.
I piccoli uomini in argilla di Pino Deodato occupano interamente lo stand di Progettoarte Elm: rappresentano, sotto varie forme, alcune allegorie della conoscenza umana.
Interessante, infine, la selezione allo stand di Eduardo Secci, in cui convivono le sculture cinetiche di Alessandro Brighetti, gli “habitat naturali” di Massimo Vitali (stampe fotografiche monumentali sotto acrilico) e i dipinti di Marco Tirelli. Accanto, opere di Klas Eriksonn, Alfredo Pirri e Maurizio Donzelli.

Giulia Kimberly Colombo

www.artparis.com

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