La fiera Artrooms arriva a Roma da Londra. Tutti i dettagli del format

Roma prova a colmare il gap di essere l’unica capitale europea a non avere una fiera d’arte internazionale con Artrooms, un nuovo format che arriva da Londra.

Che Roma sia l’unica capitale occidentale a non avere una fiera d’arte contemporanea è cosa risaputa. Ci aveva provato in passato Roberto Casiraghi a creare una fiera dal respiro internazionale con The Road of Contemporary Art, poi Roma Contemporary, che ebbe la sua ultima edizione nel 2012. Poi quasi più nulla. C’è stata Affordable Art Fair, la fiera itinerante dai prezzi modici, ma solo per un’edizione. C’è ancora Granpalazzo, che si svolge tra Zagarolo ed Ariccia nel mese di maggio che, tuttavia, nonostante gli ottimi risultati, non può essere definita una fiera romana al 100%. La causa maggiore di questo vuoto è da imputare ad un sistema burocratico complesso che rende difficile una progettazione culturale ad ampio spettro come vi abbiamo raccontato qui. A tentare di colmare questa mancanza arriva da Londra Artrooms, un nuovo format di fiera che si svolgerà dal 2 al 4 marzo 2018 all’hotel The Church Palace di Roma. Scopriamone i dettagli.

LA FIERA

Non si tratta di un modello di fiera standard, come ci ha raccontato Cristina Cellini Antonini, co-curatrice di Artrooms insieme a Francesco Fanelli, nella lunga intervista concessa in anteprima ad Artribune. Fondata a Londra nel 2015 dai due curatori italiani, la fiera ricalca il format delle fiere in hotel che tanta diffusione ha avuto, anche in Italia, tra gli anni Novanta e i primi anni Duemila. La differenza rispetto a tutte le manifestazioni simili sta nel fatto che Artrooms è una fiera pensata per gli artisti indipendenti che non sono rappresentati da nessuna galleria in esclusiva. Un comitato di selezione, composto dai curatori e da Christian Fannenboeck Campini, direttore e curatore di Ransom Art, Alastair Smart, Associate Editor di christies.com, l’architetto Pietro di Pierri, Fulvio Granocchia, art dealer, Tiziana Kaseff Grilli, collezionista, Gianluca Marziani, critico e curatore, Antonio Valentino, Presidente dell’Associazione Giovani Collezionisti, l’artista Massimo Giannoni, ha selezionato gli artisti che parteciperanno in base ad un progetto sottoposto alla commissione. Ogni artista avrà a disposizione gratuitamente lo spazio e l’alloggio – la quota di iscrizione è di soli 20 euro – ma dovrà partecipare di persona ed occuparsi autonomamente di tutti gli aspetti organizzativi.

LE SEZIONI DELLA FIERA

L’edizione romana di Artrooms sarà strutturata in tre sezioni principali: Room, Sculpture Park e Video Arte. Room è la main section della fiera. Qui sono ospitate le opere di 50 artisti, scelti tra circa 500 candidati, provenienti da tutto il mondo. Ogni artista avrà a disposizione una sorta di mini-atelier in cui mostrare il proprio lavoro. Parla, invece, prettamente italiano la sezione Sculpture Park, dedicata appunto alla scultura, dove 6 dei 9 artisti esposti provengono dal nostro paese. Infine, una parte della fiera sarà dedicata solo alla Video Arte: quindici gli artisti selezionati, tra cui le italiane Silvia De Gennaro e Claudia Quintieri.

      Mariacristina Ferraioli

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Mariacristina Ferraioli

Mariacristina Ferraioli

Mariacristina Ferraioli è giornalista, curatrice e critico d’arte. Dopo la laurea in Lettere Moderne con indirizzo Storia dell’Arte, si è trasferita a Parigi per seguire corsi di letteratura, filosofia e storia dell’arte presso la Sorbonne (Paris I e Paris 3).…

Scopri di più