Vivian Maier – Dans le miroir

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA IMAGO
via Vittorio Veneto 33/20 , Arezzo, Italia
Date
Dal al
Vernissage
08/12/2017
Contatti
Sito web: http://www.arezzoefotografia.com
Artisti
Vivian Maier
Generi
fotografia, personale
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L’America, le Champsaur e il riflesso nello specchio. Ad Arezzo gli scatti sviluppati dalla tata di Chicago durante il suo viaggio in Francia.

Comunicato stampa

Settanta immagini.
Sguardi, luoghi, persone. Una moltitudine di sconosciuti che ha messo a nudo la propria anima attraverso quell’occhio spietato e sincero.
“Vivian Maier - Dans le miroir”
E’ questo il fil rouge che conduce alla scoperta dell’esposizione dedicata alla fotografa franco-americana scoperta per caso da John Maloof.

Dall’8 dicembre al 7 gennaio 2018 le sale della Galleria Spazio Imago ospiteranno gli scatti della tata che ha fatto della fotografia la sua ossessione e il suo più impenetrabile mistero.
Sebbene la sua produzione, come testimoniano le migliaia di rullini fotografici ritrovati, sia imponente, sono pochissimi gli scatti che invece sono stati sviluppati su carta dalla stessa artista.
Poche decine contro la mole spropositata di scatti, diapositive e negativi rinvenuti e poi portati alla luce da John Maloof che si è occupato dell’editing di alcune fotografie diventate ormai celeberrime.

La rassegna in calendario ad Arezzo sarà invece incentrata su una parte più intima dell’anima di Vivian Maier. In esposizione ci saranno scatti originali degli anni ’60 sviluppati dalla fotografa stessa e che per la prima volta saranno esposti in Italia.
Un’anteprima senza precedenti che vanta una ricca selezione di immagini provenienti dal Fondo Francese Vivian Maier.

Vivian Maier nacque e visse per la maggior parte della vita negli Stati Uniti. Tra il 1932 e il 1938 insieme alla madre si trasferì in Francia prima a Saint-Julien e poi a Saint-Bonnet-en-Champsaur dove vissero per alcuni anni. Soltanto alla fine degli anni ’50 e inizio ’60 Vivian Maier lascia di nuovo l’America per concedersi un viaggio intorno al mondo. Tra le tappe che tocca c’è anche la Francia. Gli Champsaur. E’ proprio nella patria natale della madre, quella dove da piccola aveva anche lei vissuto e conosciuto, che sono stati recuperati alcuni scatti sviluppati su pellicola che ritraggono panorami di campagna e persone del posto.
Una delle poche testimonianze che raccontano, senza alcun filtro, il lavoro di Vivian. Dallo scatto fino allo sviluppo sulla carta patinata.

L’esposizione, promossa dall’Associazione Fotografia Imago nell’ambito della sesta edizione di “Arezzo&Fotografia” è stata curata nel dettaglio da Fanny Raspini, fotografa a sua volta e socia dell’associazione.

“Con la sua Rolleiflex 6×6 Vivian Maier ha raccontato oltre 20 anni di storia americana fotografata per le strade di Chicago rigorosamente in bianco e nero - spiega la curatrice - Un racconto crudo, violento e allo stesso tempo estremamente delicato dove ogni volto, ogni dettaglio, ogni luogo vengono ritratti con la stessa forza di un pungo allo stomaco. Una voce femminile rude e forte con un’enorme curiosità verso l’altro e verso sé stessa. Non dimentichiamo infatti che in molti suoi scatti compare direttamente lei. Riflessa su una vetrina, allo specchio oppure con la sua ombra, l’immagine di Vivian Maier è parte predominante della sua produzione. Ed è allora proprio per questa ragione che abbiamo scelto il nome “Dans le miroir” per l’esposizione. Perché davanti allo specchio, lo stesso usato da Vivian, così come davanti alla macchina fotografica siamo vulnerabili e nudi nella nostra imperfezione”.

Fondamentale per la riuscita dell’esposizione il supporto da parte dell’associazione “Vivian Maier et le Champsaur”.

“La nostra Associazione - spiega Gaston Gay presidente di Vivian Maier et le Champasaur - il nostro scopo è quello di dare risalto non soltanto alla fotografa diventata famosa nel mondo ma alla donna. Semplice, umana e con una passione infinita verso gli altri e verso la fotografia. Vogliamo riscattare l’immagine che le è stata attribuita dal lavoro americano che ha dato un’immagine di Vivian Maier artificiale, oscura, misteriosa e sotto certi aspetti autistica. Per questo le foto del fondo francese non sono quelle di una “street-fotografa” ma bensì ritratti di contadini, paesaggi e vedute dello Champsaur. Con la sua macchina fotografica e con la sua bicicletta ha percorso le colline di queste terre ed ha guardo l’umanità con occhio professionale e benevolo. Vivian ha raccontato e valorizzato questa popolazione dandole una voce e un’identità unica”.

Partendo dai materiali scoperti da John Maloof dunque, la mostra propone una nuova lettura dell’opera di Vivian Maier e permette di indagare nella parte meno conosciuta della vita della tata-fotografa, ovvero, quella legata alla terra natale della madre: la Francia e, in particolare, alla regione dello Champsaur.

Oltre agli scatti all’interno dello spazio espositivo di via Vittorio Veneto verranno messi in mostra anche alcuni oggetti ed indumenti appartenuti a Vivian Maier.

A proposito di Vivian Maier et le Champsaur…

L’Association Vivian Maier et le Champsaur ha come scopo la valorizzazione dell’opera fotografica dell’artista e di ricostruire la storia dell’emigrazione degli abitanti dello Champsaur verso gli Stati Uniti d’America intorno al 1850.
Dal 2011, l’associazione organizza esposizioni, concorsi fotografici, proiezioni cinematografiche serali, conferenze, circuiti turistici e altre manifestazioni attorno al “Fondo fotografico francese Vivian Maier” scoperto da John Maloof.

L’associazione effettua ricerche sull’emigrazione degli abitanti dello Champsaur e sui loro discendenti americani per raccontare la storia degli uomini e delle donne che hanno attraversato l’Oceano Atlantico alla fine del XIX secolo.

L’Association Vivian Maier et le Champsaur è una «association loi 1901», senza alcun fine lucrativo. Ha sede a Saint Julien en Champsaur e in questo periodo consta di 54 membri (26 donne e 28 uomini). È organizzata su tre livelli: l’Assemblea Generale, il Comitato d’Amministrazione e il Bureau. Inoltre, in caso di necessità, sono create commissioni per intraprendere le principali azioni sotto forma di progetti.

Arezzo&Fotografia è la biennale di arte fotografica, organizzata dall'Associazione Fotografica Imagouno dei più importanti eventi dedicati alla fotografia e all'immagine nel panorama nazionale e internazionale. Il festival si terrà ad Arezzo dal 2 al 11 dicembre 2016.
“ Lo scopo dell'associazione è quello di promuovere, valorizzare e diffondere la fotografia quale forma artistica ed espressiva, contribuendo altresì alla crescita culturale e fotografica dei propri soci” : su questa frase inserita nello statuto, si fondano l'idea, il progetto e i fini dell'Associazione Imago.
L'associazione Fotografica Imago viene fondata nel 2001 da un collettivo di fotografi, con precedenti esperienze presso altri gruppi, in risposta ad un approccio “ classico” al circolo fotografico, che si esaurisce in un dibattito prevalentemente interno ed in alcuni momenti finalizzati a presentare l'attività ed ottenere visibilità all'esterno.
Se i suddetti aspetti risultano comunque preminenti anche nell'attività di Imago, contemporaneamente essi ne costituiscono solamente una componente: Imago infatti è votata altresì alla diffusione ed all'insegnamento della fotografia, attraverso l'interazione ed il coinvolgimento di altre realtà. Fin dalla sua fondazione Imago ha aderito alla Federazione Italiana Associazione Fotografiche (FIAF), la principale federazione italiana di settore, con oltre 500 fotoclub affiliati, da cui ha recentemente ottenuto il riconoscimento qualitativo del proprio corso annuale di fotografia.
L'Associazione Fotografica Imago è una associazione senza fini di lucro ed è iscritta all'albo delle associazioni del Comune di Arezzo.
In oltre un decennio di vita attraverso Imago si sono avvicinate alla fotografia centinaia di persone, per molte della quali l'associazione ha significato l'inizio di una stimolante attività foto-amatoriale e professionale.

Vivian Maier (1926-2009)
Nasce a New York da padre americano e madre francese. Nel 1932-1933 si trasferisce con la madre a Champsaur in Francia. Nel 1938 rientra negli Stati Uniti e torna in Francia soltanto nel 1950-1951 per mettere all’asta una proprietà di famiglia che le era stata lasciata in eredità. Nel corso di questo soggiorno scatta le sue prime fotografie “francesi”: percorrendo la regione in bicicletta cattura l’anima delle persone che la abitano, i contadini, i bambini, gli anziani con la stessa ossessione per la documentazione e l’accumulo che caratterizza la sua successiva produzione americana e rappresenta una delle chiavi principali della sua poetica. Tornata a New York, con i soldi ricavati dalla vendita compra una Rolleifleix con la quale viaggiò negli Stati Uniti prima di stabilirsi a Chicago. Qui viene assunta come bambinaia dalla famiglia Ginsburg e dà libero sfogo alla sua passione per la fotografia, sviluppando i negativi e film nel bagno privato che ha a disposizione. Tra il 1959 e il 1960 compie un lungo viaggio intorno al mondo e come ultima tappa sceglie Champsaur dove continua la documentazione della regione e dei suoi abitanti spostandosi in bicicletta e scattando moltissime fotografie. Negli anni successivi continua a lavorare come bambinaia e a scattare moltissimo, anche a colori, andando a costituire l’enorme archivio scoperto da John Maloof nel 2007.
Nel 2007, infatti, a causa di alcuni pagamenti insoluti, parte dei suoi beni e della sua produzione fotografica erano stai ceduti e chiusi in un armadietto di archiviazione. Questi beni – composti da alcuni mobili e da 40mila negativi, dei quali circa 15mila ancora all’interno di rullini non sviluppati – vennero successivamente messi all’asta e furono acquistati per poche centinaia di dollari da John Maloof, fotografo per passione e agente immobiliare per professione, in cerca di materiale fotografico per la scrittura di un libro sui quartieri di Chicago.

Il programma delle iniziative
Dicembre-Gennaio

Venerdì 8 dicembre 2017
Alle 18,30 presso la galleria Imago via Vittorio Veneto 33/20 (ex Palazzo Sacchi) taglio del nastro dell’esposizione “Vivian Maier - Dans le miroir” e dell’edizione 2017 di Arezzo & Fotografia.
Alle 21 Roberto Carlone, all’interno della sede espositiva metterà in scena “Gli occhi di Vivian Maier - I’m a camera”

Sabato 9 dicembre 2017
Dalle 18,30 in poi, all’interno della Galleria Imago aperitivo e dj set dedicato agli anni ’50.

Lunedì 11 dicembre 2017
Alle 9,30 all’interno della sede dell’Associazione Imago proiezione del film “Alla ricerca di Vivian Maier” (riservato alle scuole).

Sabato 16 e domenica 17 dicembre 2017
L’associazione Imago organizza il workshop sul collodio umido dal titolo “Collodio Umido: riscopriamo le origini della fotografia”.
A guidare i partecipanti saranno Juri De Luca e Marco Gambassi
La fotografia al collodio umido è uno dei primi sistemi per “registrare“ l’immagine. Inventata nel 1851 e si può definire la madre delle pellicole fotografiche.
James Acto photography è un progetto fotografico di Juri De Luca e Marco Gambassi.
Juri De Luca è un fotografo. Marco Gambassi è un biologo. Entrambi di Castiglion Fiorentino (Arezzo) ed entrambi appassionati di fotografia analogica. Delusi dal digitale, dove si scatta molto e si pensa poco, abbiamo iniziato ad usare la tecnica del collodio umido circa tre anni fa. La difficoltà e la lentezza del procedimento ci danno il tempo di parlare con i nostri soggetti, di dare luogo ad un dialogo che poi, ci piace pensare, si vede nel risultato finale. www.jamesacto.com

Sabato 23 dicembre 2017
Alle 21,30 all’interno della sede espositiva proiezione del film “Alla ricerca di Vivian Maier”

Sabato 30 dicembre 2017
Alle 21,30 all’interno della sede espositiva proiezione del film “Alla ricerca di Vivian Maier”

Sabato 6 gennaio 2018
Alle 16,30 presso la sede dell’associazione Imago, la vignettista e creatrice di fumetti Cinzia Ghigliano presenta il suo ultimo libro “Lei. Vivian Maier”( Orecchio Acerbo Editore, 2016).

Domenica 7 gennaio 2018
Alle 9,30 all’interno della sede dell’associazione Imago la vignettista e creatrice di fumetti Cinzia Ghigliano si metterà al lavoro insieme ai bambini per realizzare un laboratorio di arti figurative e di improvvisazione fumettistica