Tommaso Ottieri – Stabat Mater

Informazioni Evento

Luogo
MARCA - MUSEO DELLE ARTI CATANZARO
Via Alessandro Turco 63, Catanzaro, Italia
Date
Dal al

da martedì a domenica ore 9.30 / 13.00 e 16.30 / 21.00

Vernissage
17/06/2017

ore 18,30

Artisti
Tommaso Ottieri
Curatori
Maurizio Vanni
Generi
arte contemporanea, personale
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L’incontro tra istituzioni, Fondazione Rocco Guglielmo e la Galleria Russo di Roma, permette la realizzazione di questa antologica su Tommaso Ottieri, al Marca di Catanzaro. Un architetto di formazione che ha saputo integrare la sua ricerca tecnica alla naturale potenza del paesaggio più selvaggio.

Comunicato stampa

Il progetto e la realizzazione della mostra nascono grazie all’incontro delle istituzioni della città di Catanzaro, della Fondazione Rocco Guglielmo e della Galleria Russo di Roma, al fine di mettere un focus sulla produzione di un artista contemporaneo di forte interesse e marcato carattere personale. Non una semplice mostra ma una vera antologica, arricchita da un video-documentario realizzato dall’Associazione Culturale Art Doc Festival, permette di immergersi ed emozionarsi di fronte al progresso e allo sviluppo del lavoro di Ottieri. Figlio del proprio tempo, l’artista si immedesima nel momento storico, nel qui ed ora, cercando di tramutare il generale ed epocale senso di smarrimento riappropriandosi di elementi comuni all’immaginario collettivo, rielaborandoli. Nelle sue opere, infatti, Ottieri cerca di spostare l’attenzione degli spettatori da una semplice ricerca iconografica verso un’indagine decisa e profonda di forme architettoniche e particolari fisionomiche, intese come personale espressione dello spettro dell’eternità.
Come dice il curatore Maurizio Vanni “Tommaso Ottieri, come Bach, è un ricercatore di verità, un artista che non si accontenta di ciò che già esiste, del dato di superficie delle cose e che, attraverso un grande mestiere, consapevolezza e lucida visionarietà, costruisce e ricostruisce ambienti, luoghi e volti di persone.”
Un artista che sa guardare oltre le apparenze formali della dovuta staticità di palazzi, strade, ponti e delle varie opere infrastrutturali create dall’uomo. Un architetto di formazione che ha saputo integrare la sua ricerca tecnica alla naturale potenza del paesaggio più selvaggio.
In mostra sarà presentato un lavoro, come dice l’artista, in cui le architetture non sono il suo primo interesse; il suo progetto, infatti, è legato alle cromie. Nelle sue opere non cerca il soggetto, ma la sua anima riflessa attraverso il colore, la materia e la luce. Quest’ultima diventa il suo segno distintivo, la sua firma, la sostanza che anima le sue opere, che crea una personalissima visione della realtà e si risolve nell’improbabile relazione tra cromie e luce, per riadattare la composizione.