TM15 – La Ricerca dell’Unità

Informazioni Evento

Luogo
EX SCUOLA ELEMENTARE
via Gramsci Camerata Picena (AN), Camerata Picena, Italia
Date
Dal al

tutti i sabati e domenica dalle 17.00 alle 19.00; per le scuole e per gruppi su appuntamento

Vernissage
02/07/2011

ore 17

Contatti
Email: passeart@teletu.it
Biglietti

ingresso libero

Patrocini

Regione Marche, Provincia di Ancona, Comune di Camerata Picena

Artisti
Vladimiro Lilla, Mario Mariano, Alessandro Passerini, Monica Seksich, Massimo Volponi, Federica Costa, Mirko Dadich, Silvia Compagnoni, Jessica Montebello, Yari Sacco, Andrea Amaducci, Sabort
Curatori
Massimo Volponi, Alessandro Passerini, Denise Galuzzi
Generi
arte contemporanea, collettiva
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Mostra collaterale del collettivo TM15 e del Comitato Scientifico del ‘LV Premio Basilio Cascella 2011’.

Comunicato stampa

Il Comune di Camerata Picena in collaborazione con IL FARO VERDE, il collettivo TM15 ed il
Comitato Scientifico del 'LV Premio Basilio Cascella 2011', nell'ambito della manifestazione "Il
colore degli eroi" (rivisitazione artistica delle figure eroiche del Risorgimento: da Garibalbi a
Cavour, da Pellico a Vittorio Emanuele) presso i locali della ex Scuola Elementare in via Gramsci a
Camerata Picena (AN),
PRESENTA la mostra collaterale del collettivo TM15 e del Comitato Scientifico del 'LV Premio
Basilio Cascella 2011'.
ARTISTI PRESENTI
Vladimiro Lilla, Mario Mariano, Alessandro Passerini, Monica Seksich, Massimo Volponi, Federica
Costa, Mirko Dadich, Silvia Compagnoni, Jessica Montebello, Yari Sacco, Andrea Amaducci,
Sabort.
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TM15 e la Ricerca dell'Unità
Nel 1861, esattamente 150 anni fa, veniva proclamato il Regno d’Italia: dopo più di un millennio,
dai tempi dell’Impero romano, sul territorio della nostra penisola tornava a sventolare la stessa
bandiera .
Ma proprio all’indomani di quell’Unità tanto agognata e bramata da un Mazzini o un Garibaldi –
per citare solo due tra i più famosi protagonisti del Risorgimento italiano – l’impresa era tutt’altro
che giunta al termine.
Perché una volta fatta l’Italia, occorreva fare gli Italiani.
Il nuovo Regno d’Italia nasceva infatti dalle ceneri di stati e territori che per secoli erano stati divisi,
che per secoli avevano avuto padroni diversi, che per secoli avevano vissuto storie diverse.
Cosa accomunava un borghese medio del Piemonte sabaudo ad un latifondista della Sicilia
borbonica? Del resto, a tutt’oggi – senza entrare nel merito di questioni prettamente ideologiche e
politiche – esiste, innegabilmente e sotto molteplici aspetti, un divario tra Nord e Sud.
Eppure, una coscienza nazionale, l’idea di un’Italia una, esisteva, e addirittura da ben molto tempo
prima del Risorgimento ottocentesco: idea che vagheggiava fin dall’epoca dei comuni e che si
manteneva in vita tra gli intellettuali, da Petrarca a Machiavelli ad Alfieri. Quello stesso sentimento
di identità nazionale che infiammò poi gli animi dei grandi attori dell’Unificazione.
Ma una volta sancita l’Unità politica e territoriale ci si ritrovò di fronte all’immane compito di
mettere insieme le diverse realtà di cui si componeva il “Bel Paese”: occorreva ricercare l’Unità
reale.
Ecco allora che l’anniversario dell’Unificazione della nostra nazione ci offre la possibilità di
riflettere su un interrogativo tutt’altro che banale e scontato: cosa significa ricercare l’Unità?
In una società come quella di oggi, unità sembra sempre più essere sinonimo di omogeneità,
omologazione: perché se da un lato la nostra comunità si fregia di slogan come “Sii unico” o “Sii te
stesso”, paradossalmente poi taglia fuori coloro che si distinguono dal gruppo. Unità equivale allora
a massificazione, conformazione, e quindi spersonalizzazione?
No. Non può e non deve essere questa l’Unità da perseguire.
Quale valore dare dunque a questa parola?
La risposta può forse ricercarsi nei plurimi significati del termine stesso: unità indica un complesso
coerente di più parti. Ma unità designa anche l’elemento singolo di un’insieme.
Unità intesa quindi non come entità unica e sola, ma come insieme di più singolarità che danno vita
ad un tutt’uno. Eppure non si tratta di una accozzaglia disorganica priva di senso, bensì di un
sistema coerente e armonico.
E la ricerca dell’Unità è ed è sempre stata insita nell’uomo. Innanzitutto a livello sociale: sin da
epoca preistorica l’uomo ha sentito il bisogno di unirsi ad altri suoi simili. L’unione fa la forza.
Nondimeno a livello psicologico: ciascuno nella vita di tutti i giorni ha tanti ruoli diversi: è figlio,
padre, amico, marito… (ruoli che non sempre si riesce a conciliare!).
Come un cubo ha sei facce, rimanendo pur sempre un’entità unica, così ciascuno di noi ha tante
sfaccettature diverse. “Uno, nessuno, centomila” direbbe Pirandello.
Ma la ricerca dell’Unità necessita di un “ingrediente” indispensabile: armonia, equilibrio. Quella
magica armonia che lega le innumerevoli note che creano una melodia, la stessa armonia che non
può fare a meno di catturare la nostra mente quando ci troviamo a rimirare un’opera d’arte.
E la ricerca di questa Unità è il tema che il collettivo TM15, curatore del 55° Premio Nazionale di
Arte Contemporanea “Basilio Cascella”, propone nelle sale del comune di Camerata Picena proprio
in occasione dei festeggiamenti dell’Unità nazionale.
Auguri Italia!
Denise Galuzzi