Solo a group exhibition

Informazioni Evento

Luogo
NUOVO SPAZIO ESPOSITIVO DI CASSO
Erto e Casso, Casso, Italia
Date
Dal al

la mostra rimane aperta dal martedì alla domenica, in orari 10.00-12.30 e 14.30-19.00

Vernissage
20/08/2016
Artisti
Nicola Samorì, Daniel Pitin, Manuele Cerutti, Giuliano Sale, Marcel Dzama, Uri Aran, Nina Canell, Matthias Weischer
Curatori
Gianluca D’Incà Levis, Paolo De Biasi
Generi
arte contemporanea, collettiva
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La mostra collettiva SOLO, a group exhibition, si realizza grazie alla collaborazione con la Collezione AmC Coppola.

Comunicato stampa

La mostra collettiva SOLO, a group exhibition, si realizza grazie alla collaborazione con la Collezione AmC Coppola.
La Collezione rappresenta se stessa attraverso una rivista, SOLO, curata dallo Studio UP3.
Ogni numero della rivista viene dedicato a uno degli artisti della Collezione: gli otto artisti in mostra sono dunque i primi ad aver avuto un numero monografico di SOLO dedicato alla propria opera.
Essi sono: Nicola Samorì, Daniel Pitìn, Nina Canell, Marcel Dzama, Matthias Weischer, Uri Aran, Giuliano Sale, Manuele Cerutti.
Ed è appunto dalla rivista SOLO che prende avvio la mostra, dalla rivista e dal concept dell'edizione 2016 di Dolomiti Contemporanee, che è parolaprima, un'espressione che in sostanza indica come qualsiasi estetica consapevole non sia che la derivazione di un'idea, un'idea che dapprima si è manifestata in un concetto-parola.

Rispetto al concept di parolaprima, l'esposizione di Casso non muove direttamente dalle opere degli artisti selezionati, ma “desume” gli artisti (e le opere) dalla rivista SOLO, che ne è dunque l'apparato o il corpo generatore.
Questa rivista, infatti, non è un mero strumento che raccoglie note critiche, immagini e glosse.
La rivista è il medium per eccellenza traverso cui le parole (e quindi le idee pre-formate) si riversano nel mondo, forti del proprio senso pre-estetico.
E il progetto di una rivista è sempre un progetto espositivo: i suoi contenuti sono sempre una filosofia ed una cosmogonia.
Delle quattordici opere in mostra a Casso, la prima è dunque la rivista SOLO stessa.
La rivista, aperta, ordinatamente esplosa, viene allestita, come un'architettura della parola, al centro dello spazio espositivo.
Le sue pagine, espulse, trovano posto nello spazio, attivandolo.
Lo spazio stesso diventa la rivista, esplosa.

La mostra, come le altre attività svolte a Casso, rientra nella programmazione culturale dei Dolomiti Days, promosse e sostenute da Regione Friuli Venezia Giulia, Comune di Erto e Casso, Fondazione Dolomiti Unesco, e viene realizzata grazie alla collaborazione con la Cooperativa Il Mazarol.

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Dolomiti Contemporanee Duemilasedici: parola prima

Il concept generale della sesta stagione di Dolomiti Contemporanee è parolaprima.
Con questa espressione, si vuole intendere che la parola (in particolare la parola scritta e stampata), è la prima tra tutte le immagini.
E' essa, addirittura, l'entità densa di senso che previene e quindi permea ogni immagine.
E' il nocciolo pulito d'idea, non ancora declinato attraverso apparati estetici rappresentativi di sorta.
All'inizio, la parola è pura, né colore né forma intervengono a caratterizzarne l'integrità: l'artista non ha ancora iniziato a far giocare l'idea traverso le voracità del proprio circo poietico.
La parola, come l'idea, è nuda.
Le scelte estetiche dunque intervengono successivamente alla parola, la quale invece, essendo compiuta, è in atto senza doversi manifestare in un'azione, in un cinetismo.
La parola così intesa non equivale ad un'energia potenziale: è fuoco calmo, senza fiammata, che espande lo spazio in modo uniforme.

Le scelte estetiche sono sempre posteriori alla parola pienamente e quietamente attiva, anteriore alla manifestazione plastica. Ognuna di esse scelte, traccia deliberatamente (gusto, esperienza, soggettività d'impulso, accidentalità fenomeniche) una strada, e, percorrendola, trasforma la parola totipotente in un costrutto orientato ed univoco (anche quando tale costrutto vien fatto corrispondere ad una bocca o porta, massimamente spalancata, nell'assumere una misura particolare, esso perde la sua essenza centrale, che era priva di attributi particolari).