Sedici sfumature di grigio

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA MASSIMODELUCA
Via Torino 105/q 30170 , Mestre , Italia
Date
Dal al

dal lunedì al venerdì 10-17
sabato su appuntamento

Vernissage
28/11/2014

ore 19

Artisti
Vito Stassi, Giovanni Sartori Braido
Curatori
Eva Comuzzi
Uffici stampa
CASADOROFUNGHER
Generi
arte contemporanea, doppia personale
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La pittura è nuovamente protagonista con il dialogo tra le opere dei due artisti, in cui il colore grigio e l’interesse per il dettaglio fanno da filo conduttore.

Comunicato stampa

La pittura è nuovamente protagonista con il dialogo tra le opere dei due artisti, in cui il colore grigio e l'interesse per il dettaglio fanno da filo conduttore

La Galleria Massimodeluca presenta la nuova mostra Sedici sfumature di grigio, bipersonale di Giovanni Sartori Braido (Venezia Mestre, 1989) e Vito Stassi (Palermo, 1980), a cura di Eva Comuzzi (dal 29 novembre 2014 al 16 gennaio 2015, inaugurazione venerdì 28 novembre 2014, ore 19).
Il titolo, riferimento ironico al best seller erotico di Erika Leonard James, al momento il più venduto della storia, è nato in modo divertente ed istintivo pensando a ciò che ad un primo, superficiale, impatto, unisce il lavoro dei due autori e il cui numero ne indica tutte le gradazioni di grigio percepibili dall'occhio umano.

“Oltre all'immediatezza e all'ironia con cui è apparso” afferma la curatrice, “mi piaceva l'idea che andasse a contrastare con i due titoli regali e colti usati nelle due precedenti esposizioni, Regio e Reginae, risultando da un lato riconoscibile e banale come la maggior parte delle cose che attraggono nella società odierna, dall'altro disorientante, così come lo sono i lavori dei due autori. La mia riflessione sulle tele e sul dialogo da instaurare fra Stassi e Sartori Braido è quindi proseguita tenendo come riferimento il libro: la freddezza di certe ambientazioni e amplessi, l'artificialità o surrealtà dei dialoghi ed in particolare il senso del controllo e l'attenzione ossessivo-feticistica del protagonista. Attenzione, che ritrovo sia nella ricerca della variazione del colore, che nell'interesse per l'oggetto/dettaglio. Dal momento che più volte è stato evidenziato il lato malinconico, silenzioso e spesso funereo della loro produzione, vorrei ora portare lo sguardo negli strati più profondi della superficie, in tutte quelle sedimentazioni che hanno formato la pelle della tela bianca e fra tutti quegli elementi che danno vita ad una quieta ma brulicante archeologia del vissuto”.

“Il mio lavoro è caratterizzato da figure enigmatiche, dall'aspetto artificiale e disumano, collocate all'interno di spazi algidi e senza atmosfera, con chiari riferimenti alla grafica computerizzata, dando a tutto ciò un forte senso di malinconia – così parla del proprio lavoro Giovanni Sartori Braido – I soggetti provengono dalle fonti più varie: vecchie fotografie, enciclopedie scolastiche, riviste nonché cinema e televisione. Sono frammenti di immagini dimenticate, provenienti da tempi e contesti diversi e riesumate dal loro oblio, collocate infine come dalla memoria di un computer fuori controllo, incapace di coglierne la loro natura”.
“Quando penso alla pittura mi viene in mente l’archeologia nella sua accezione di silenzio, di immobilità e attesa, di restituzione e ritorno alla luce. Sono queste le cose che cerco nel mio lavoro e credo che siano alcuni degli elementi che costituiscono l’essenza stessa della pittura – sostiene Vito Stassi – Cerco di superare il concetto di attualità, inteso come rappresentazione del sentire odierno. per puntare ad una dimensione atemporale e universale. La pittura vive una sua dimensione dogmatica. Una dimensione che risiede al di la della ragione e della rappresentazione puramente logica delle cose. Non a caso nell'atto pittorico vi è un momento in cui è la pittura stessa ad agire, a prendere una sua direzione. Ogni intenzione e idea a priori 'fallirà', verrà deviata”.

Giovanni Sartori Braido
È nato nel 1989 a Venezia, dove vive e lavora. Si diploma presso il Liceo Artistico Statale di Venezia, nel 2007, ed è iscritto all'Accademia di Belle Arti di Venezia, indirizzo pittura. È stato proclamato vincitore della sezione pittura al Premio Combat (2013). Tra le mostre collettive si ricordano: Celeste Prize – sesta edizione, mostra dei finalisti curata da Elena Sorokina, Milano; 2000 Maniacs – The Big Istant Painting Show curata da Lorenza Boisi, Art Verona; THE SPACE IN-BETWEEN US, a cura di Giovanna Manzotti, Villa Vertua Masolo, Nova Milanese; Quotes from the Left Left Hand, Galleria Massimodeluca, Mestre – Venezia; Visioni per un inventario: una mappa del navegar pitoresco, a cura di Andrea Bruciati, Fondazione Bevilacqua La Masa, Galleria di Piazza San Marco; Esercizi di stile, a cura di Marina Bastianello, Andrea Bruciati, Maurizio Nobile, Galleria Maurizio Nobile, Bologna (2014); Yellowing of the Lunar Consciousness, a cura di Andrea Bruciati, Galleria Massimodeluca - Palazzo Bonvicini, Venezia (2013); 96ma Collettiva Giovani Artisti, Fondazione Bevilacqua la Masa, Venezia (2012); Trasfigurazioni, Ca’ dei Carraresi, Treviso; Atelier F, mostra finale del laboratorio di pittura a cura di Carlo Di Raco, Miriam Pertegato, Martino Scavezzon, Accademia di Belle Arti, Venezia (2011); Laboratorio aperto di pittura, a cura di Carlo Di Raco, Ivana D’Agostino, Domenico Maria Papa, Martino Scavezzon, Magazzini del Sale, Venezia; Echi nel Vuoto, Galleria Casa della Renna, Mestre (2010); Atelier F, mostra finale del laboratorio di pittura a cura di Carlo Di Raco, Accademia di Belle Arti, Venezia; Crossing, nuove figure 3, a cura di Carlo Di Raco, Jasa, Paolo Dolzan, evento collaterale alla 53esima Esposizione Internazionale d’Arte, La Biennale di Venezia, Forte Marghera, Venezia; Nasce una Renna, Galleria Casa Della Renna, Mestre (2009); Atelier F, mostra finale del laboratorio di pittura a cura di Carlo Di Raco e Jasa, Accademia di Belle Arti, Venezia (2008).

Vito Stassi
È nato nel 1980 a Palermo, dove vive e lavora. Si è diplomato nel 2006 all'Accademia di Belle Arti di Palermo. Le sue mostre personali sono: Phalaenopsis, Galleria Nuvole, Palermo (2011); La conquista dell’inutile, Zelle Arte Contemporanea, Palermo (2009). Tra le mostre collettive si ricordano: THE SPACE IN-BETWEEN US, a cura di Giovanna Manzotti, Villa Vertua Masolo, Nova Milanese; Visioni per un inventario: una mappa del navegar pitoresco, a cura di Andrea Bruciati, Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia; Esercizi di stile, a cura di Marina Bastianello, Andrea Bruciati, Maurizio Nobile, Galleria Maurizio Nobile, Bologna (2014); VHS/LO SGUARDO INVISIBILE. Un'indagine sulle possibilità del paesaggio, Von Holden Studio, Palermo; Yellowing of the Lunar Consciousness, a cura di Andrea Bruciati, Galleria Massimodeluca - Palazzo Bonvicini, Venezia (2013); NI DIEU NI MAÎTRE, a cura di Andrea Bruciati, Galleria Massimodeluca, Mestre - Venezia; Painting Detours, a cura di Andrea Bruciati, Villa Gorgo Guado dell’Arciduca, San Vito al Torre; Per te solo il cuore dimentica ogni suo affanno, Gamud (Galleria d'Arte Moderna di Udine), Udine (2012); Allegory of the Cave, quattrocentometriquadri Gallery, Ancona; Silver Session, South & North, Valencia, Spagna (2011); Cartacea, Galleria delle Battaglie, Brescia; Sweet Sheets (Moves to Modica), Palazzo della Cultura, Modica, Ragusa; Sweet Sheets III, Zelle Arte Contemporanea, Palermo (2010); Dry as dust, GATE21. Catania (2009); Fuori Rotta/Off Course, Galleria dell'Arco, Shangai (2008); There is no optical in stripes, Scotty Enterprises, Berlino (2007).