Santiago Sierra – Nuova azione in diretta streaming

Informazioni Evento

Luogo
PAC - PADIGLIONE D'ARTE CONTEMPORANEA
Via Palestro 14, Milano, Italia
Date
Dal al

da domenica 21 maggio ore 15:00 fino a lunedì 29 maggio ore 21:00 grazie ad un collegamento streaming e un grande schermo nel cortile

Vernissage
21/05/2017

ore 15

Artisti
Santiago Sierra
Uffici stampa
PAOLA C. MANFREDI STUDIO
Generi
serata - evento
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Poche settimane prima della chiusura della mostra MEA CULPA al PAC di Milano l’artista contemporaneo Santiago Sierra torna a scuotere le coscienze e a fare riflettere il pubblico con un’azione intensa e toccante in diretta streaming al PAC di Milano da Tel Aviv, Vienna, Londra e Buenos Aires.

Comunicato stampa

Il PAC di Milano trasmetterà su grande schermo la nuova azione dell’artista contemporaneo spagnolo Santiago Sierra THE NAMES OF THOSE KILLED IN THE SYRIAN CONFLICT FROM THE 15TH OF MARCH 2011 UNTIL THE 31ST OF DECEMBER 2016, collegandosi con il live stream della Bienal de Performance de Buenos Aires che metterà in rete ciò che accade al Centre for Contemporary Art in Tel Aviv, al Wiener Festwochen di Vienna, alla Lisson Gallery di Londra e alla stessa Biennale argentina.

L’azione avrà inizio a Tel Aviv alle 4:00 pm del 21 maggio (ora locale) e si sposterà a Vienna e Londra per chiudersi a Buenos Aires, impegnando notte e giorno ininterrottamente 64 persone, pagate dall’artista per leggere i nomi delle vittime del conflitto siriano registrate dalla data del 15 marzo 2011 fino al 31 dicembre 2016. Come un doloroso passaggio di testimone da est a ovest, la performance durerà 48 ore ininterrotte in ogni città, eccetto a Buenos Aires, dove i performers si fermeranno solo quando avranno finito di leggere l’intera lista.

Il tutto sarà visibile al PAC da domenica 21 maggio ore 15:00 fino a lunedì 29 maggio ore 21:00 grazie ad un collegamento streaming e un grande schermo nel cortile, in occasione degli ultimi giorni di apertura della mostra MEA CULPA - promossa dal Comune di Milano Cultura, prodotta da PAC e Silvana Editoriale e curata da Lutz Henke e Diego Sileo - che fino al 4 giugno offre una panoramica delle opera politiche più iconiche dell’artista, dagli anni Novanta a oggi, realizzate in tutto il mondo.

Per elaborare l'elenco dei nomi oggetto della performance, l’artista ha incaricato il Gruppo di Ricerca sul Conflitto Siriano (RGSC Research Group on the Syrian Conflict) guidato da Pedro Brieger, analista internazionale e presidente di sociologia del Medio Oriente presso l'Università di Buenos Aires.

Dallo scoppio della rivolta civile contro il presidente Bassar al Ashad nel marzo del 2011, la Syria è diventata il tavolo da gioco di un conflitto di portata internazionale che coinvolge le maggiori potenze militari del mondo con interessi geopolitici ed economici nell'area. Centinaia di migliaia di persone, con un'elevata percentuale di civili e bambini, hanno perso la vita durante questi sette anni, e milioni sono gli sfollati. L'uso di armi proibite, i crimini di guerra senza processo e la violazione dei diritti umani hanno aggravato ancor di più la situazione di crescente orrore che ha raggiunto il mondo occidentale sotto forma di attacchi terroristici e di onde incontrollabili di rifugiati.

Secondo l’RGSC è praticamente impossibile determinare l’esatto numero di vittime che il conflitto si è lasciato alle spalle: le cifre variano in modo significativo a seconda della fonte, a volte appaiono sovrastimate dall'opposizione o addirittura non esistono secondo il governo di Bashar Al-Assad. Per la stesura dei nomi utilizzati durante l’azione dell’artista, il centro ha quindi selezionato come base dati quelli forniti dal Centro di Documentazione Violazioni in Siria (VDC Violations Documentation Center in Syria), che conta a 146.308 morti il 31/12/2016, di cui 16.272 sono classificati come non identificati.

“Questo lavoro – ha commentato Sierra – “vuole essere un omaggio ai martiri di tutte le guerre, sottolineando il fatto che dietro numeri e dichiarazioni politiche ci sono esseri umani con nomi e cognomi, speranze e sogni infranti, intere famiglie spazzate via dalle ragioni di Stato. In questo senso, l’azione assume la forma di una commemorazione funebre, ma è anche un atto di espiazione per noi, coinvolti in un modo o nell'altro in questo conflitto anche solo come spettatori passivi.”

Santiago Sierra è uno degli artisti più conosciuti nel panorama internazionale. Da quasi trent’anni il suo lavoro si muove sul terreno impervio della critica alle condizioni sociopolitiche del nostro tempo. Le sue opere sono state esposte in prestigiosi musei ed istituzioni nel mondo e nel 2003 ha rappresentato la Spagna alla 50esima Biennale di Venezia. Messaggero della cupa verità del nostro tempo, Sierra è spesso stigmatizzato per le sue performance intense ed ambigue, che allo stesso tempo sfruttano disoccupati, emarginati, prostitute o immigrati - che vi figurano per svolgere mansioni del tutto inutili - e danno loro voce per farsi ascoltare. Eppure, i suoi lavori possono essere intesi come una chiamata intrinseca all’azione e alla disobbedienza civile. Il loro linguaggio visivo, il simbolismo complesso ed energico, nonché il loro essere calati nella realtà delle persone gli conferisce un raro impatto emozionale.