Répétition Générale

Informazioni Evento

Luogo
1/9 - UNOSUNOVE ARTE CONTEMPORANEA
Via Degli Specchi 20, Roma, Italia
Date
Dal al

Martedì – Venerdì dalle 11.00 alle 19.00
Sabato dalle 15.00 alle 19.00 (o su appuntamento)

Vernissage
13/02/2014

ore 19

Artisti
Raffaella Crispino, Sergio Lombardo, Per-Oskar Leu, Jamie Shovlin, Jonathan VanDyke
Generi
arte contemporanea, collettiva
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Répétition Générale è una mostra che nasce da un desiderio semplice, quello di portare nello spazio della galleria alcune importanti opere di artisti legati a 1/9unosunove mai presentate al pubblico della Capitale.

Comunicato stampa

Répétition Générale è una mostra che nasce da un desiderio semplice, quello di portare nello spazio della galleria alcune importanti opere di artisti legati a 1/9unosunove mai presentate al pubblico della Capitale. La maggiore parte di questi lavori ha viaggiato all’interno di mostre istituzionali, da Parigi a Bruxelles passando per Berlino, e torna finalmente a Roma. Questa Répétition Générale sul ‘palcoscenico’ della Galleria intende anche anticipare l'ambizioso programma di mostre per la stagione 2014/2015 che avrà inizio ad aprile e che vedrà come protagonisti alcuni fra gli artisti rappresentati da 1/9unosunove. Insieme a Raffaella Crispino, Per-Oskar Leu, Jamie Shovlin e Jonathan VanDyke, ha raccolto l’invito a partecipare a Répétition Générale, con alcune delle sue opere più recenti, Sergio Lombardo, che vive e lavora a Roma e per il quale la ripetizione, come scienza e metodo, è al centro della ricerca pittorica da decenni.

Raffaella Crispino | Il video Senza Titolo (Israele) (2009) è un susseguirsi di immagini riprese in Israele, ricomposte in un delicato affresco desaturato. Il video si apre con la famosa “Voice of Peace”, la radio libera che trasmetteva da una barca a largo di Tel Aviv, ed è poi accompagnato per il resto della sua durata da un suono cupo e angosciante, frutto della manipolazione del gioioso jingle della stessa radio citata in apertura. L’artista mira a restituire le sensazioni contrastanti che può dare un soggiorno in Terra Santa, dove il rumore degli elicotteri si alterna a quello dei ventilatori nei locali per turisti e la santità di Gerusalemme alla cicatrice del muro che separa Israele e Palestina.

Per-Oskar Leu | Crimes of the Future (2011) è a prima vista un’installazione per cani. Una serie di piccole fotografie raffiguranti cani da caccia sono posizionate ad altezza occhi di un cane di taglia media, mentre un copricapo di pelle di procione, posto al centro dell’installazione, sembra guardare le fotografie.
Dagli anni Ottanta, la presenza di questi roditori, originari dell’Asia orientale, è continuata a crescere in Norvegia, tanto che è stata avviata una campagna di estirpazione dalle autorità, che considerano il fenomeno una potenziale minaccia per la tradizionale composizione della fauna norvegese. L’artista elabora un parallelismo metaforico tra questa situazione e l’emarginazione politica subita da alcuni gruppi di migranti nella Norvegia odierna.

Sergio Lombardo | La Pittura Stocastica nasce nel 1980, in voluta contro-tendenza rispetto all’ampio ventaglio di ritorni al figurativo che caratterizza quello stesso periodo. Punto di approdo delle ricerche di Lombardo sui metodi automatici che generano immagini casuali, queste opere nascono da algoritimi di sorteggio che modulano diversi parametri: le proporzioni fra colori, la proporzione fra B/N, la percentuale fra linee curve e rette, il grado di or­dine e disordine, la continuità e la discontinuità. Nel loro aspetto di strutture geometriche irregolari, sono destinate, nell’intenzione dell’artista, a stimolare il mondo immaginario dell’osservato­re.

Jamie Shovlin | Gli acquarelli esposti fanno parte della serie dei Fontana Modern Masters, progetto che esamina il legame storicamente parassitario tra le belle arti e le scienze umanistiche. Pubblicati negli anni 70, in un momento in cui le belle arti si caratterizzavano per una forte dipendenza da testi filosofici e psicologici, i libri Fontana ribaltano il rapporto tradizionale, usando le belle arti come incentivo di vendita delle scienze umane. Attraverso un’indagine scientifica sulle connessioni che intercorrono tra i colori e il design delle copertine dei libri e la loro relazione con i ‘Maestri’ cui ciascun libro è dedicato, l’artista ricrea le copertine dei diciassette libri ‘mai pubblicati’. Obiettivo centrale del progetto è stabilire dei valori relativi sia per i ‘Maestri’ che per i colori – in pratica facendone una classificazione – e contestare la nozione di ricerca metodologica oggettiva.

Jonathan VanDyke | Costume Crome (2013), la tela proposta da VanDyke, mostra allo spettatore dei significanti che normalmente associamo al processo pittorico – macchie e segni di vernici colorate. Eppure l’artista forza a tal punto le possibilità della pittura che questi significanti subiscono nell’opera un processo di sfasamento. Rompendo i confini specifici del medium artistico, VanDyke lo ridefinisce, facendo confluire in esso la tessitura, la moda, la danza, il design e la fotografia. Grazie al coinvolgimento di molteplici collaboratori e alla messa in atto di processi diversi, il suo lavoro sovverte la nozione di unicità e sfida l’idea di autorialità.

La mostra proseguirà fino a sabato 15 marzo 2014.

La galleria 1/9unosunove osserverà i seguenti orari di apertura:
Martedì – Venerdì dalle 11.00 alle 19.00
Sabato dalle 15.00 alle 19.00 (o su appuntamento)
Per ulteriori informazioni contattare la galleria:
Tel. +39 06 9761 3696
[email protected]
www.unosunove.com

English version

Thursday, February 13th 2014 at 7pm

1/9unosunove
is pleased to announce the opening of

Répétition Générale
a group exhibition presented by Isabelle Sciamma

Raffaella Crispino
Per-Oskar Leu
Sergio Lombardo
Jamie Shovlin
Jonathan VanDyke

Répétition Générale is born from a simple wish to present some significant works, of a handful of 1/9unosunove’s artists, that have never before been shown in Rome. Most of the pieces have been travelling between institutional exhibitions in Paris, Brussels, and Berlin, and now finally arrive to the Roman audience. This Répétition Générale on the gallery’s ‘stage’ is also intended as an anticipation of 1/9unosunove’s ambitious 2014/2015 exhibition program that, starting from April, involves some of 1/9unosunove’s selected artists. Together with Raffaella Crispino, Per-Oskar Leu, Jamie Shovlin and Jonathan VanDyke, Sergio Lombardo has accepted our invitation. Lombardo, who lives and works in Rome, will participate at Répétition Générale with some of his most recent works of stochastic paintings, characterized by the concept of ‘repetition’, investigated both as a science and a method.

Raffaella Crispino | The video Untitled (Israel) (2009) shows some images shot in Israel, through which the artist searches for the concurrence of conflicting elements in a delicate unsaturated fresco. Opening with the famous “Voice of Peace”, a free radio station that used to broadcast from a boat in front of Tel Aviv, the images are then accompanied by a gloomy and disquieting sound resulting from the manipulation of the jingle of that radio. The artist wants to render the feeling that one could feel during his stay in the Holy Land, where the noise made by the helicopters alternates with the other one coming from the fans located in the touristy places and the holiness of Jerusalem interchanges with the scar of the wall that divides Israel and Palestine.

Per-Oskar Leu | Crimes of the Future (2011) is at first glance an installation aimed at dogs. A series of small photographs showing hunting dogs are positioned at the eye-level of a medium-size canine. A hat made of raccoon skin, placed in the center of the installation, seems to look at the pictures.
Since the 80’s, the presence of this species, originally native to east Asia, has been growing in Norway, so much that nowadays it has become the subject of an eradication campaign by the authorities, arguing that it represents a potential threat to the traditional composition of Norwegian wildlife. The artist elaborates a metaphorical paralel between this situation and the political marginalization applied to groups of immigrants in present-day Norway.

Sergio Lombardo | The Stochastic Painting was born in 1980, from the precise will to counter with the wide range of figurative return that characterized the same period. End point of Lombardo’s reserch about automated methods that generate random images, this works are created by algorithms that modulate various parameters: proportion between colours, proportion between B/W, percentage of curved and stright lines, level of order and chaos, continuity and discontinuity. Appearing as geometrical and irregular patterns, they are aimed, according to the artist’s purpose, to stimulate the viewer’s imagination.

Jamie Shovlin | These watercoulours are part of Fontana Modern Masters, a project that examines the historically parasitic connection between the fine arts and the human sciences. Issued at a time when the fine arts were at their most derivative of philosophical and psychological texts, the Fontana books reverse the traditional connection, using the fine arts as a selling point for the human sciences.
Through a scientific investigation into the connections between the colour and design of the books’ covers and their relation to the ‘Masters’ discussed within each book, the artist create the covers of the ten ‘lost’ books. The project’s focus is establishing relative values of both ‘Master’ and colour – basically grading thinker and colour – and questioning the notion of objective research methodology.

Jonathan VanDyke | VanDyke’s work, Costume Crome (2013), offers to the viewer signifiers that we normally associate with painterly process - canvas stained and marked with colours. Yet the artist has pushed and pulled painting in such a way that these signifiers are displaced. Undoing media-specific boundaries, VanDyke reorients modernist conventions, conflating painting with fiber arts, fashion, dance, textile design, and photography. With multiple collaborators and processes involved, the work subverts notions of painting's singularity and challenges the idea of individual authorship.