Parco Ungaretti

Informazioni Evento

Luogo
VILLA MANIN DI PASSARIANO
Piazza Manin 10, Codroipo, Italia
Date
Dal al
Vernissage
18/06/2011
Generi
architettura
Loading…

La mostra intende valorizzare un’iniziativa culturale di grande respiro: il primo parco in Italia dedicato a Giuseppe Ungaretti, il cui progetto e’ stato esposto alla 12a Mostra Internazionale di Architettura alla Biennale di Venezia.

Comunicato stampa

Il Parco Ungaretti è stato definito dall'Amministrazione Regionale “patrimonio culturale della Regione Friuli Venezia Giulia”. La mostra dedicata al Parco e ospitata dall'Azienda Speciale di Villa Manin intende presentare e valorizzare un'iniziativa culturale di grande respiro nell'ottica della promozione di un turismo di qualità che illustri e ponga in giusta luce il patrimonio storico e ambientale dell'Isontino e di tutta la Regione.

Il primo parco in Italia dedicato a Giuseppe Ungaretti, ideato, curato e diretto da Gianfranco Trombetta, è stato realizzato nel giardino della storica Villa Della Torre Hohelohe a Castelnuovo in Sagrado (Gorizia) dall’Associazione Amici di Castelnuovo. Il progetto architettonico è opera dell’architetto Paolo Bornello, e ha avuto l’onore di essere esposto alla 12.a Mostra Internazionale di Architettura alla Biennale di Venezia.

Giuseppe Ungaretti a fine agosto del 1916 consegna al giovane tenente Ettore Serra sul Carso di Sagrado, in zona di combattimento, quello che considera il suo "tascapane spirituale", il quale contiene le poesie scritte nei mesi della guerra su foglietti, cartoline, margini di vecchi giornali, spazi vuoti di lettere ricevute. L'intento del fante poeta è di affidare al tenente, che ha conosciuto nella primavera del 1916 a Versa e con il quale ha subito stretto una profonda amicizia, le poesie scritte nei mesi precedenti al fronte sul San Michele e sul Carso di Sagrado o nelle pause di recupero nei paesi vicini di Versa e Mariano, affinché non vadano perdute nell'eventualità della sua morte.

Ettore Serra ama la poesia ed è poeta egli stesso. Profondamente colpito dalla forza e dall'originalità di quei versi, egli propone all'amico soldato di pubblicarli a proprie spese presso lo Stabilimento Tipografico Friulano di Udine, e immediatamente si attiva. La prima silloge di Ungaretti uscirà in ottanta copie con il titolo "Il porto sepolto" nel dicembre del 1916 e raccoglie le poesie scritte in un anno, come confesserà l'autore, "dal primo giorno in trincea, e quel giorno era il giorno di Natale del '15 , e io ero sul Carso, sul Monte San Michele". L’antica villa di Castelnuovo e l'intera tenuta di Castelvecchio in Sagrado - ora in gran parte coltivata a vigneto ed uliveto – sono collocate proprio nei luoghi dove furono combattute le prime battaglie sull'Isonzo, e dunque nell'area che fu il teatro di guerra del soldato Giuseppe Ungaretti.

Il territorio che circonda la storica villa Della Torre Hoenlohe, all’interno della quale sono stati rinvenuti molti interessanti graffiti tracciati dai soldati e più recentemente anche degli splendidi affreschi, conserva ancora vivi i segni e le tracce di quelle aspre battaglie. Nel Parco, inaugurato il 18 settembre del 2010 con la partecipazione di Vittorio Sgarbi e del poeta e scrittore Antonio Riccardi, direttore editoriale della Mondadori, sono riproposte dieci poesie del Porto sepolto.

La realizzazione è stata resa possibile dalla preziosa collaborazione della casa editrice Mondadori e della figlia del poeta, Annamaria Ungaretti, che in occasione della cerimonia di inaugurazione, ha inviato ai promotori il seguente significativo messaggio telegrafico: “Con molto rimpianto non potrò partecipare all’inaugurazione dello stupendo Parco Ungaretti. Commossa ringrazio quanti hanno collaborato a creare e a far vivere il Parco Ungaretti, ricco di bellezza e di memorie. Grazie anche a nome di mio padre e dei soldati che combatterono con lui. Vi abbraccio tutti con gratitudine”. Come ha osservato l’architetto Paolo Bornello, “Castelnuovo è un luogo speciale dove esistono e si intersecano profondamente tre grandi storie: il paesaggio e l’architettura carsica, l’eco della Grande Guerra e la poesia di Giuseppe Ungaretti. Il progetto del Parco ha inteso rendere evidente proprio questa potente relazione attraverso la costruzione di un percorso puntuale, discreto ed essenziale, che si snoda lungo il giardino della villa e tra gli ulivi e le rovine del presidio militare, scandito nelle sue soste dalle poesie di Ungaretti, quasi come in una laica via crucis, in cui la sacralità del luogo è concretizzata dalla sofferta vitalità della parola di Ungaretti. In altre parole, la volontà del progetto è stata quella di dislocare negli ambiti storici della villa e del suo giardino, degli spazi che figurativamente reinterpretano piccole architetture militari e funzionalmente conservano ed esaltano la parola di Ungaretti, nel tentativo di suscitare nel visitatore "ciò che di segreto rimane in noi indecifrabile", come il poeta stesso dice”.

I versi composti nelle fangose trincee del Carso insanguinato – destinati ad innovare profondamente tutta la poesia del Novecento - sono stati incisi su stele di pietra carsica e di acciaio corten collocate nel parco e nell'area antistante la villa a realizzare un itinerario che ai visitatori consente proprio di avvertirne tutta l'attualità e la grandezza in un contesto che intende esaltare e perpetuare, come ha acutamente suggerito il poeta Andrea Zanzotto, proprio "l'insegnamento vitale dell'esperienza di Ungaretti".