Paolo Dolci – Di Carta

Informazioni Evento

Luogo
RILEGATO A MANO
Corso del Piazzo 18 – 13900 , Biella, Italia
Date
Dal al

Da lunedì a venerdì
ore 10-12 / 15 / 18
sabato e domenica su appuntamento

Vernissage
16/10/2015

ore 18

Artisti
Paolo Dolci
Generi
arte contemporanea, personale
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Mostra personale di Paolo Dolci “Di Carta”, collegata come sempre al fil rouge che contraddistingue lo Studio d’Arte RilegatoaMano: la carta, come materia viva, plastica, materica e multiforme.

Comunicato stampa

Si inaugurerà Venerdì 16 Ottobre 2015, dalle ore 18.00, la personale di Paolo Dolci "Di Carta", collegata come sempre al fil rouge che contraddistingue lo Studio d'Arte RilegatoaMano: la carta, come materia viva, plastica, materica e multiforme.
“Questa penultima esposizione dell'anno 2015 vede la nostra materia protagonista impegnata in un dialogo astratto sulla relatività figurativa propria delle opere di Paolo Dolci: Biellese, classe 1975, una formazione artistica vagabonda ed autodidatta che da sempre si discosta dai luoghi della "classica" istruzione artistica, privilegiando a questa una personale formazione di dialogo e osservazione.
La sua affinità all'astratto plasma una visione figurativa che non trova confini spaziali nella forma, ma si lancia invece in una ricerca verso la sua totale semplificazione. Il "semplice" è per Dolci quanto di più complesso possa esserci, quando presuppone l'arrivo alla perdita di significante, all'assenza di titolo nelle opere o di qualsivoglia linea guida per la sua lettura. Il suo astrattismo vuole privarsi di significato, è una composizione fulminea e allo stesso tempo minuziosa, e dà vita a dimensioni dinamiche che amalgamano i due opposti da sempre alla base della sua ricerca artistica, i mezzi meccanici e le forme vegetali.
Di Carta presenta all'osservatore una raccolta di opere realizzate a collage, che riprendono le linee dei suoi dipinti ad olio traducendole in una nuovo dimensione, dove il colore e la materia dialogano con luci e ombre, in una totale improvvisazione di forme.”
Francesca Premoli