One shot

Informazioni Evento

Luogo
FONDAZIONE QUERINI STAMPALIA
Campo Santa Maria Formosa 5252, Venezia, Italia
Date
Dal al
Vernissage
01/10/2011

ore 18

Contatti
Sito web: http://www.oneshot.com
Catalogo
Catalogo: pubblicato ZeL Edizioni
Patrocini

UNICEF, Emergency, MIBAC, Provincia di Venezia

Artisti
T-yong Chung, Shepard Obey the Giant Fairey, Andrea Morucchio, Monika Bulaj, Artists Anonymous, Irene Caesar, Invader, Almagul Menlibayeva, Gastòn Ramirez Feltrin, Debra Werblud, Roberto De Pol, Andrea Penzo
Curatori
Chiara Casarin
Generi
arte contemporanea, collettiva
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Questa mostra collettiva è fatta di artisti che la guerra l’hanno voluta riscrivere con le loro mani, sporche si ma non di sangue.

Comunicato stampa

CONCEPT
di Chiara Casarin
L'arte è specchio della società.
Per fortuna a volte è uno specchio deformante, purtroppo a volte è uno specchio liscio e impietoso che
restituisce orribili visioni. E di queste orribili visioni stiamo parlando in questo progetto.
Il reportage di guerra, il documentario sulle vicende belliche che hanno costellato la storia della nostra
nazione e delle popolazioni vicine, il resoconto fotografico o il libro sul tema ci illustrano la guerra come
una parentesi tra una serie di cause e una serie di effetti. Una parentesi spesso devastante.
Ma l'arte? L'arte come parla della guerra?
Vero, spesso questo argomento è stato trattato dagli artisti, dai poeti, dai musicisti e dai letterati. In molti
hanno affrontato il tema, molte correnti sono sorte sull'onda degli stessi entusiasmi che hanno guidato gli
animi bellici del secolo scorso.
Ma oggi?
C'è qualcosa di diverso oggi da dire? L'arte ha ampliato il suo vocabolario per dire la sua sulla guerra? Non
ci interessano le semplici prese di posizione, non stiamo ad ascoltare solo chi dice che la guerra è sbagliata.
Vogliamo vederla con occhi diversi e questo ci è possibile solo con l'aiuto degli artisti.
Questa mostra collettiva è fatta di artisti che la guerra l'hanno voluta riscrivere con le loro mani, sporche si
ma non di sangue.
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LOCATION
FONDAZIONE QUERINI STAMPALIA
La Fondazione Querini Stampalia è un luogo di produzione culturale.
Con il suo testamento del 1868, Giovanni Querini Stampalia volle fondare un'istituzione atta a "promuovere
il culto dei buoni studi e delle utili discipline"; a questo dettato si conforma ancor oggi l’attività della
Fondazione, che ha nella formazione e nello sviluppo dell’individuo il suo principale obiettivo.
Attiva nella elaborazione della conoscenza e nella promozione della libertà è aperta, a tutti, come una
Piazza in cui i saperi si incontrano, si contaminano e si diffondono.
E’ composta da:
- la Biblioteca, che assolve per convenzione col Comune di Venezia il ruolo di Biblioteca Civica del
centro storico. Il nucleo originario delle collezioni si è formato nel corso di oltre 7 secoli di storia
della famiglia Querini Stampalia e comprende manoscritti, incunaboli, rare edizioni a stampa, carte
geografiche antiche e incisioni. Il fondo moderno, di circa 300.000 volumi, ha carattere generale.
- il Museo (una dimora storica) situato al secondo piano di un palazzo del Cinquecento, già abitato
dal patriarca di Venezia, impreziosito da stucchi e affreschi. La parte più nota della raccolta è il più
ampio documentario pittorico su Venezia nel Settecento: cento dipinti di cui trenta sono scene di
genere di Pietro Longhi e sessantasette sono vedute di Gabriel Bella.
- il Bookshop, allestito nella cornice elegante progettata dall’architetto Mario Botta, che offre
innanzitutto pubblicazioni sulle raccolte e le mostre della Querini Stampalia. Vi si può trovare
inoltre un'accurata selezione di volumi sull’arte contemporanea, il design e la fotografia.
(la posizione della Fondazione e la sua facciata con un’installazione luminosa di Joseph Kosuth)
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Inoltre:
- Carlo Scarpa: nel 1949 il Consiglio di Presidenza della Fondazione Querini Stampalia decise di dare
inizio al restauro di alcune parti di Palazzo Querini Stampalia. Manlio Dazzi, direttore della
Fondazione, affidò a Carlo Scarpa il compito di risistemare il piano terra ed il giardino sul retro del
palazzo. Il progetto fu ripreso e realizzato solo più di dieci anni dopo - l'inaugurazione avvenne il 26
giugno 1963.
- Arte contemporanea: fin dalla sua nascita nel 1869 la Fondazione Querini Stampalia ha sempre
costituito per la città un punto di aggiornamento sulla cultura del proprio tempo, ma solo in questi
ultimi anni ha sviluppato un articolato programma sull'arte contemporanea. La proposta culturale
della Fondazione comprende anzitutto progetti espositivi che, a loro volta, si sviluppano in ambiti
diversi. In concomitanza con le Esposizioni Internazionali di Arti Visive, la Fondazione invita, con
cadenza biennale, artisti stranieri riconosciuti a livello internazionale a pensare ad un progetto
nuovo partendo dallo spazio, dalla storia e dalle opere della Fondazione Querini Stampalia. Tra le
mostre finora curate, ricordiamo: Artisti per Sarajevo, Nobuyoshi Araki, Boris Mikhailov, Lothar
Baumgarten, Ilya & Emilia Kabakov, Kiki Smith.
Inoltre, la Fondazione dedica agli artisti italiani emergenti e alle ricerche creative più nuove del
nostro Paese il "Premio FURLA per l'arte" che, dalla Quinta edizione, si avvale della collaborazione
della Galleria d’Arte Moderna di Bologna e dalla Sesta edizione dell’appoggio del gruppo Unicredit.
http://www.querinistampalia.it/
(il Museo al secondo piano)
(2 immagini dell’area espositiva)
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CURATRICE
CHIARA CASARIN
Chiara Casarin è curatore indipendente. Ha lavorato fino al 2011 presso la Fondazione Bevilacqua La Masa
di Venezia. Nel 2009 ottiene il titolo di dottore di ricerca alla Scuola Studi Avanzati di Venezia con una tesi
sulle problematiche dell’autenticità nell’arte contemporanea. Dal 2008 al 2009 è ricercatrice presso l’Ecole
des Hautes Etudes di Parigi.
Tra le sue più recenti pubblicazioni: Ceci n'est pas l'Auteur. Ovvero: l'opera dell'arte nell'elogio della sua
riproducibilità digitale in “Engramma” n. 60, dicembre 2007; Estetiche del Camouflage (a cura di Chiara
Casarin e Davide Fornari), ed. Et al., Milano 2010; Las Bodas de Canà en Venecia. Autenticidad de un
facsimil in “Revista de Occidente” n. 345 Febbraio 2010, Fundaciòn José Ortega y Gasset, Madrid eBLM
2002>2010 ( a cura di) ed. Mousse Publishing, Milano 2010.
Ha curato diverse esposizioni collettive e personali pubblicando i relativi cataloghi tra cui le più recenti In
Equilibrio tra due punti sospesi di Silvano Rubino (Venezia BLM giugno 2010, catalogo Damiani), e Carlo
Gajani (Museo Civico Archeologico di Bologna, maggio 2010, catalogo ed. dell'Archiginnasio) con Renato
Barilli. Svolge attività di collaborazione alla didattica presso l' Università Ca' Foscari ed è docente di Arte
Contemporanea presso lo IED (Istituto Europeo del Design) di Venezia. Dal 2009 collabora con la
Soprintendenza B. A. P. di Venezia e Laguna. Vengono regolarmente pubblicate le sue recensioni di eventi
culturali e artistici in riviste mensili specializzate.
CHIARA GUGLIELMUCCI
Assistente al curatore
Chiara Guglielmucci è laureata presso l’Università di Ferrara in Lettere Moderne. Ha svolto un periodo di
ricerca presso la University of Richmond, Virginia, USA. E’ iscritta all’Università Ca’ Foscari di Venezia, corso
di laurea specialistica in Economia e Gestione dell’Arte e delle Attività Culturali. Sta attualmente svolgendo
lo stage formativo presso la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna,
Palazzo Ducale, per la mostra personale di Saverio Barbaro.
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COORDINAMENTO INTERNAZIONALE
FAUSTO CAPURRO / FC ORGANISATION & COMMUNICATION
Fausto Capurro è consulente per l’organizzazione e la comunicazione di eventi culturali.
Dopo essersi laureato in Conservazione dei Beni Culturali presso l’Università di Genova ed aver frequentato
il Master in Management Culturale Internazionale promosso dal Ministero degli Affari Esteri, si trasferisce a
Roma. Qui, per tre anni, lavora con due gallerie d’arte contemporanea, con altrettante agenzie di
comunicazione e collabora con un magazine di arte contemporanea.
Nel 2010 si sposta in Francia, dapprima a Parigi e poi a Le Puy-en Velay, dove tutt’ora vive e dove ha creato
la micro-impresa FC Organisation & Communication.
Dall’ inizio del 2011 ha integrato alla sua attività abituale quella di agente d’artisti.
Tra gli eventi e mostre più recenti delle quali si è occupato troviamo “ARTOUR-O”, manifestazione di arte e
design a Firenze (2011), “FestArte VideoArt Festival & Competition” a Roma (2010), “Corrado Anticoli. Nomi
e Cognomi”, mostra di Angelo Bucarelli presso il Civico Museo d’Arte Contemporanea di Anticoli Corrado
(RM, 2010), “Festival Poiesis” a Fabriano (‘08-‘09-‘10), “Corso di Alta Formazione in Comunicazione e
Moda” presso l’Accademia di Costume e Moda di Roma (2009), “L’Artista”, film prodotto e distribuito da
Cinecittà Luce (2009), “Unconditional Love”, evento collaterale alla 53. Biennale d’Arte di Venezia (2009),
“Fashion Talks”, serie di incontri promossi da AltaRoma AltaModa (2009), “URBS”, rassegna internazionale
di architettura a Roma EUR (2008).
http://fcfaustocapurro.wordpress.com/
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ARTISTI
ARTISTS ANONYMOUS
Gruppo fondato nel 2001, i componenti vivono e lavorano tra Londra e Berlino.
Il loro lavoro comprende pittura, fotografia, video, installazioni e performance, giocando sui loro legami.
Realizzano creano dipinti foto-realistici che assomigliano al negativo dell’immagine e, allo stesso tempo,
realizzano “afterimages” che materializzano l’immagine al positivo.
Nel 2009, hanno partecipato all’evento collaterale “Unconditional Love” durante la 53. Biennale d’Arte di
Venezia.
In “One Shot” presentano in anteprima mondiale il loro nuovo progetto “The Art of War”, uno studio sulle
fondamenta del tema della guerra nella storia dell’arte.
www.artists-anonymous.com
(2 delle 6 opere in esposizione)
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MONIKA BULAJ
Monika Bulaj è una fotografa e reporter free lance nata a Varsavia, città dove ha completato gli studi di
Filologia, ha seguito corsi di antropologia, storia, biblistica e filosofia, per poi studiare anche teatro e danza.
Nel 1985 inizia le sue ricerche antropologiche e nel 1993 si trasferisce in Italia.
Il 2002 è per lei un anno molto intenso: fa l’attrice, l’insegnante, la regista per il teatro e comincia a
pubblicare i suoi reportage sui confini delle fedi, sui popoli nomadi e sui diseredati (in Europa orientale,
Asia occidentale e centrale ed Africa) comparendo su D, Io Donna-Corriere della Sera, La Repubblica, Il
Venerdì, Courrier International, Gazeta Wyborcza, Internazionale, east, Geo, National Geographic.
Le sue pubblicazioni sono: per Mondadori, Libya felix (2002), per Frassinelli editore Gerusalemme perduta
(2005, con Paolo Rumiz), Rebecca e la pioggia (2006), Figli di Noè (2006), Genti di Dio, viaggio nell’Altra
Europa (2008) eper Bosz Editions Bozy ludzie (2011).
Si è aggiudicata i seguenti premi: Eajc- Grant in Visual Arts 2005, Francesco Gelmi de Caporiacco 2008,
Bruce Chatwin Premio Speciale 2009 “Occhio Assoluto”, The Aftermath Project Grant 2010, TedGlobal
Fellowship 2011, Premio Luchetta-Hrovatin per la fotografia 2011.
In “One Shot” presenta la mostra “Nur” (luce), un viaggio solitario realizzato in Afghanistan e raccontato
attraverso 120 immagini che sono accompagnate da suoni, voci, musiche ed interviste. “Nur” è un progetto
per il quale Monika Bulaj è stata premiata dal 2009 ad oggi.
Una sua personale si tiene a Palazzo Ducale dal 5 agosto al 1 ottobre ed è co-organizzata con l’Assessorato
alle Politiche Giovanili e il Centro Pace del Comune di Venezia.
http://www.monikabulaj.net/ita/
(alcune delle opere in esposizione)
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IRENE CAESAR
E’ un’artista che crea performances assurde, ideologicamente ed esteticamente sovversive, per poi
documentrle attraverso la fotografia.
Giunta alla maturità artistica e con opere in 4 musei statunitensi, Irene Caesar è rappresentata da gallerie
negli Stati Uniti ed in Europa.
Nel 2011, ha partecipato alla mostra collettiva “Concerning the Spiritual Tradition in Russian Art” all’interno
del Chelsea Museum of Art (NYC). Questo show, curato da Natalia Kolodzei, è una selezione a partire dalla
Kolodzei Art Foundation Collection of Russian and Eastern European Art.
In “One Shot” presenterà un’opera facente parte della serie “Tribute to the war”
www.irenecaesar.com
(2 delle possibili opere in esposizione)
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T-YONG CHUNG
Nato a Tae-gu in Corea de Sud, vive e lavora tra Venezia e Milano, dove si è laureato in Scultura
all’Accademia di Belle Arti di Brera.
Non ama definirsi solo uno scultore, poiché “il linguaggio da usare per l’opera dipende dal progetto che ho
in mente. Quindi, a volte utilizzo la scultura, altre volte la fotografia ma posso anche decidere di usare la
pittura o il video, o forse tutti questi mezzi insieme”.
Relativamente alla sua ricerca e modalità creativa : “Mi piacerebbe disintegrare, modificare, assemblare gli
oggetti d’uso quotidiano per costruire qualcosa che forse esiste in un mondo sconosciuto (..) Ora guardo le
invenzioni dell’umanità con occhi estranei. Con questo modo di lavorare vorrei far capire che ci sono molti
sistemi e realtà sconosciute sul nostro pianeta (…) Sono state eliminate e distrutte tante cose, quindi
mentre si disintegra, si modifica e si assembla il pianeta, riemerge nella mia mente e nella mia memoria
tutto quello che è stato distrutto”.
Tra le altre città, ha esposto a Torino, Milano, Venezia, Trento, Bologna, Napoli e Praga.
Born in Tae-gu(S.Korea) in 29/01/1977
Lives and works in Milan and Venice(Italy)
Education and Residency
2010 Bevilacqua La Masa Foundation ‘Atelier 2010’, Venice IT
2010 Museum Carlo Zauli ‘Workshop’, Faenza IT
2009 March Foundation, ’Lago studio Art-workshop’, Padova IT
2002-2007 Academy of Fine Arts Brera(BA,MA), Milano IT
1996-2002 Degree in Environmental Sculpture -The University of Seoul, Seoul (S. Korea)
Solo Show
2010 ‘I was..’, MARS Milano artist run space, Milan IT
2010 ‘Spacecraft Attitude’, curated by F. Referza,(wtih Davide Bertocchi), Velan center, Turin IT
2009 ‘B612’, Santa reparata international school of art, Florence IT
2008 ‘Site specific’ CAR projects gallery, Bologna IT
2007 ‘Short show’ Neon/fdv, Milan IT
2007 ‘Sewing machine’ Villa Rondinelli, Fiesole IT
Group exhibitions
2011 ‘Opera 2010’, Fondazione Spinola Banna per l’arte, Torino IT
2010 ‘94ma Group Show’, Piazza San Marco Gallery, Venice IT
2010 ‘Cosa C’entrano Le Nuvole’, Cart contemporary art, Monza IT
2010 ‘Premio città di Treviglio e giovani talenti’, ALT arte conpemporanea-Spazio Fausto Radici, Bergamo, Treviglio IT
2010 ‘Handle with care’, curated by Alessandro Carrer, Bruno Barsanti, Arteinmovimento, Turin IT
2010 ‘Open studios’, Fondazione bevilacqua la masa, Venice IT
2010 ‘Mr potato head’, curated by Luca Trevisani, C.A.R.S cusio artist run space, Omegna IT
2010 ‘Rooming’, curated by K. Baraldi, A. Castiglioni, VYŠEHRADSKÁ 26, Praga CZ
2010 ‘Workshow’, curated by Stefano Coletto, Chiara Casarin, Palazzetto Tito, Venice IT
2009 ’12 Labors in 7 days for the fantastic 4’, curated by Francesca Referza, NOT gallery, Naples IT
2009 ‘Factotum’, curated by Davide Tomaiuolo, Galleria BRERA1, Corbetta IT
2009 ‘Invocare istanti’, curated by Lorenzo Bruni, Dryphoto gallery, Prato IT
2009 ‘New Italian epic’, Brown projects space, Milan IT
2008 ‘Soft-cell’, curated by Andrea Bruciati, Galleria comunale d’arte contemporanea, Monfalcone IT
2008 ‘200 Artisti per care of’, curated by Roberto Pinto, C/O Care of, Milan IT
2008 ‘Videoart yearbook 2008’, Galleria civica d’arte contemporanea, Trento IT
2008 ‘New season no_reason’, curated by Paola Gallio, Davide Tomaiuolo, Neon/fdv, Milan IT
Awards
2010 ‘Regione Veneto Prize’, Bevilacqua La Masa Foundation, Venice
2010 ‘Camina con l’Arte 2010′, Premio Stonefly, Venice 2010
http://t-yongchung.com
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SHEPARD FAIREY
Shepard Fairey raggiunge la fama internazionale come firma geniale dello storico poster di Barack Obama
del 2008,un ritratto chiamato semplicemente "HOPE".
Diplomato alla Rhode Island School of Design nel 1992, Fairey adesso lavora come artista affermato e
designer di pubblicità, proprietario di una galleria a Los Angeles e imprenditore nell'editoria, nella moda e
negli sport estremi.
Con il permesso dello staff della campagna presidenziale di Obama, Fairey iniziò a diffondere "HOPE" nel
Gennaio del 2008. Un anno dopo, con Obama alla Casa Bianca, il famoso poster venne esposto
ufficialmente nella National Portrait Gallery di Washington D.C.
In “One Shot” esporrà una serigrafia tra le più significative ed importanti per la sua ricerca artistica.
http://obeygiant.com/
(l’opera in mostra – Fear Bush)
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INVADER
Invader è un artista che lavora in anonimato. Nato nel 1969 a Parigi, è uno dei più importanti e originali
street artist internazionali e vari prestigiosi musei e gallerie all'estero hanno ospitato in mostra i suoi lavori.
Invader è noto soprattutto per i suoi interventi pubblici ispirati all’Arcade Game Space Invaders, creato nel
1978 in Giappone. Il suo operato è legato a pratiche creative di “interferenza” e disegna inediti percorsi
nello spazio collettivo, modellando nuovi segni nel paesaggio urbano.
L'artista ha invaso oltre quaranta città: da Katmandu a Bangkok, dai piccoli centri urbani alle grandi
metropoli come New York, Hong Kong, Los Angeles, Roma e prima fra tutte Parigi.
In “One Shot” esporrà un’opera realizzata con le tessere del famoso cubo di Rubik.
http://space-invaders.com/
(l’opera in mostra – Rubik Medusa)
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GONÇALO MABUNDA
Gonçalo Armando Mabunda nasce in Mozambico ma all’età di 18 anni si trasferisce in Sud Africa per
divenire allievo del maestro Andreis Botha e lì comincia a lavorare con il ferro.
Entrato a far parte del Nucleo de Arte e quando il Conselho Cristao de Moçambique decide di finanziare un
progetto di trasformazione le armi utilizzate nella guerra civile in vere e proprie opere d’arte, Mabunda
entra a farne parte con altri artisti.
Crea le sue sculture utilizzando le armi di mortai, fucili, pistole, che hanno devastato il suo paese durante
16 anni di guerra civile. Le armi, così, si trasformano da meri strumenti di morte in mezzi di riflessione,
giocando continuamente sul paradosso, nel tentativo di riscattare la funzione omicida delle armi belliche,
intese come fonti di creazione e non più di distruzione.
Attivo sulla scena internazionale da oltre quindici anni, molte sue creazioni sono oggi ospitate all’interno di
celebri musei come il Kunst Palast di Dusseldorf o il Centre Georges Pompidou di Parigi.
Nel 2008 ha disegnato i premi per la Clinton Global Iniciative e, oggi, sta promuovendo il progetto “Hope
for Street Children” (finanziato da Tilder Francia) progetto che ha lo scopo di avvicinare i bambini di strada
all'arte.
In “One Shot” esporrà 3 sculture.
(possibili opere in esposizione)
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ALMAGUL MENLIBAYEVA
Almagul Menlibayeva è un’artista kazaka che vive e lavora tra Amsterdam e Berlino.
È pioniera nella tradizione dello sciamanesimo punk-romantico in cui la nozione di identità femminile
diviene fondamentale per un lavoro che comprende la grafica, la pittura, la performance e la video-art.
La narrativa dei suoi video e delle sue fotografie offre una riflessione malinconica sulla mancanza di
sincronismo nello sviluppo di un Paese, prendendo spunto dalle conseguenze sociali derivate
dall’occupazione sovietica della sua patria.
Ha presentato le sue opere in numerose sedi espositive, tra cui il Philadelphia Museum of Art, il padiglione
dell'Asia centrale alla 52. Biennale di Venezia, i Rencontres Internationales organizzati dal Centre Pompidou
di Parigi, il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia di Madrid, il KW Institute for Contemporary Art di
Berlino, lo ZKM Center for Art and Media di Karlsruhe e la Biennale di Sydney.
Nel 2009, ha partecipato all’evento collaterale “Unconditional Love” all’interno della 53. Biennale d’Arte di
Venezia.
In “One Shot” presenta il video su due canali “As the oil burns”.
http://www.priskajuschkafineart.com/artists/Almagul_Menlibayeva/Almagul_Menlibayeva.php
(still da video)
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GASTÒN RAMÌREZ FELTRÌN
Gastón Ramírez Feltrín si è laureato in Arti Visive presso l'Università di Guadalajara ed in Arti Visive presso
la Facoltà di Arte e Design all'Università IUAV di Venezia. Vive e lavora tra il Messico e l'Italia.
Ha partecipato come artista a numerose mostre in Europa, Asia e America e ha ricevuto vari premi
internazionali e borse di studio nel campo delle arti visive.
Ha collaborato con artisti come Olafur Eliasson, Marjetica Potrc, Antoni Muntadas, Rafael Lozano-Hemmer,
e Teresa Margolles ed è stato un assistente alla didattica per i corsi di Tania Bruguera e Marjetica Potrc
presso l'Università IUAV di Venezia.
Dal 2007 è Direttore di Produzione per il Padiglione del Messico alla Biennale d'Arte di Venezia, di cui è
stato nominato commissario nell’edizione del 2011.
In “One Shot” presenta un footage girato da un elicottero militare durante la guerra in Iraq.
http://www.gastonramirez.net/
(still da video – Gotcha)
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DEBRA WERBLUD
Debra Werblud, nata a New York, resiede in Italia dal 1982 e dal 1996 è veneziana d’adozione. Ha vissuto a
New York, NY; Philadelphia, PA; Atene (Grecia), Delft (Olanda), Camaiore (LU).
Laureata all’University of Pennsylvania a Philadelphia in Antropologia/Archeologia e Design of the
Environment, è stata progettista e consulente in Conceptual Design con architetti e urbanisti dal 1979 al
1992 per enti pubblici. Nel 1994 inizia la sua produzione artistica caratterizzata dall’uso costante di
tecnologie luminose (dalla serigrafia alle video-animazioni) e dal 2000 in un contesto di installation art.
Ha tenuto lezioni e conferenze presso università europee e statunitensi ed è mentor e visiting critic al
Transart Institute di Linz. Dal 1996 espone le sue installation con gallerie e istituzioni in Italia e negli USA.
Vince due borse di ricerca alla Yaddo Corporation, Saratoga Springs, NY, USA (2004 e 2006). Nel 2008 è
invitata al Festival del Film Locarno, sezione Play Forward.
Nel 2010, è stata incaricata dallo Spazio Thetis e dal dipartimento d’ingegneria della Thetis SpA, di
sviluppare una strategia di comunicazione artistica.
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ROBERTO DE POL
Roberto De Pol è nato a Manheim in Germania, ma vive e lavora a Pive di Cadore e dintorni.
Utilizza oggetti e rumori quotidiani, comuni e facilmente riconoscibili, li analizza e li decontestualizza per
tessere il suo personale dialogo con lo spettatore.
Particolarmente esplicativo del suo lavoro e ricerca è quanto afferma nelle due frasi seguenti:
“Quando penso ai miei lavori mi piace pensare che siano come la carezza di un metalmeccanico. Una di
quelle mani callose che quando ti sfiorano la pelle per accarezzarti allo stesso tempo ti graffiano”
“A me interessano le cose di cui di solito non si accorge nessuno. Lo senti il rumore di quella valigia che
viene trascinata laggiù?”
Nel 2011 è stato selezionato per il Corso Avanzato in Arti Visive promosso dalla Fondazione Ratti ed ha
partecipato a “Nuova creatività italiana”, mostra curata da Renato Barilli a Bologna.
Nel 2010 è stato assegnatario di uno studio messo a disposizione dalla Fondazione Bevilacqua La Masa di
Venezia, ha esposto una personale alla Perugi Arte Contemporanea di padova, dal titolo “Metal sheet,
wood, screws, rubber tubes, electric pumps, electric cables, water, gutters, adesive tape, sensor and timer”
e all’interno della collettiva “Opera 2010” alla Spinola Banna di Torino, all’interno della “94 Giovani artisti”
presso la Fondazione Bevilacqua La Masa e ha partecipato a “Workshow” presso Palazzetto Tito a Venezia.
Ha inoltre esposto a Milano, Parigi, Ljiubjiana e ad al MART di Rovereto.
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ANDREA MORUCCHIO
Andrea Morucchio è laureato in Scienze Politiche presso l'Università di Padova ed inizia l'attività di
fotografo nel 1989, realizzando alla metà degli anni '90 un importante ciclo di lavori legati alle permanenze
a Cuba e in Nepal. Dalla fine degli anni '90 amplia la propria ricerca linguistica - sovente supportata da
riflessioni di carattere politico-sociale - su diversi fronti, dalla scultura all’installazione, dal video alla
fotografia, alla performance.
Nel 1997 è artist in residence della Claudio Alcorso Foundation presso la Tasmanian School of Art di Hobart
in Australia, nel 2006 partecipa alla collettiva “Dis-orders” alla Fondazione Bevilacqua La Masa e alla
mostra Open Space al Centro Culturale Candiani di Mestre. Nel 2007 presenta l'installazione “Laudes
Regiae” nell'ex convento dei Santi Cosma e Damiano alla Giudecca e nel 2008 partecipa alla rassegna
“Notturni Dannunziani” ai Giardini del Vittoriale.
Nel 2008 ha avuto una personale al Centro Culturale Candiani dedicata al lavoro fotografico svolto a Cuba
nel '95. Parallelamente all’attività artistica, cura mostre e manifestazioni.
All’interno di “One Shot” presenterà una serie di sculture, dal titolo “Celata”.
http://www.morucchio.com/ruk/2010/index.php?act=home
(le opere in esposizione - Celata)
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ANDREA PENZO+CRISTINA FIORE / P+F
L'arte come ricerca alchemica costante deve avere il coraggio di far proprie la trasformazione e il
cambiamento. Su questo assunto si basa la complementarietà dei metodi di ricerca di Andrea Penzo e
Cristina Fiore.
Andrea Penzo nasce a Murano, mentre vive e lavora tra Venezia e Berlino. L'attitudine agli occhi sgranati di
fronte al mondo lo porta ad esplorare numerosi mezzi espressivi. Temi legati alla medicina, all'infanzia,
all'erotismo e alla religione caratterizzano il suo lavoro. Coniuga la produzione artistica con la curatela di
mostre ed eventi in Italia e all'estero.
Il contatto con l'esperienza teatrale di Cristina Fiore avviene grazie all’interesse alla performance. Formatasi
attraverso numerose esperienze teatrali e di danza contemporanea, l'idea che la preparazione attorica
possa esondare e trasformarsi di continuo ha reso estremamente stimolante l'incontro con Andrea Penzo.
Accomunati dal passaggio della scrittura, hanno deciso di usare quella sensibilità, e non quella tecnica, per
esprimersi. Temi indagati di frequente sono l'infanzia, la medicina, l'eros, la religione. Espongono in mostre
personali e collettive nazionali e internazionali. Lo sguardo di artisti viene mantenuto anche nella
progettualità legata alla curatela di libri e mostre d'arte.
http://www.andreapenzo.blogspot.com/
www.cristinafiore.blogspot.com
www.cantierecorpoluogo.blogspot.com
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PATRIZIA POLESE
Patrizia Polese nasce a Padova e sviluppa la sua carriera nel campo del restauro tra Milano e Venezia. Alla
scuola triennale D'Arte Applicata del Castello Sforzesco di Milano si diploma specializzandosi nell'arte della
tessitura con telaio ad alto liccio. Dal 1997 espone regolarmente le sue opere tessili e pittoriche con mostre
sia personali che collettive in Italia e all'estero. Partecipa a numerosi concorsi ricevendo sia premi che
segnalazioni.
Tutti i suoi tessuti prendono le mosse da una meditazione e l’aspetto artistico del suo lavoro si basa su
quello estetico, che peró non deriva da una aggiunta o una decorazione, ma da una intima ricerca che
risponde alla idea del rapporto che lei ha con l’esistenza.
http://www.patriziapolese.com/
http://join.fondazioneclaudiobuziol.org/us/artists/show/363
http://www.designaside.com/8247/arte/patrizia-polese
http://www.premioceleste.it/patriziapolese
(l’opera in mostra – Present)
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STEFANO PRAVATO
Stefano Pravato si è laureato all’Istituto Europeo di Milano nel 1987 in ‘’Illustrazione editoriale’’.
Illustratore e pittore, il suo Studio è in Filanda Motta, Mogliano.
Ecco alcune eventi :
Settembre 1993 : Collettiva Antico Palazzo di città Cuneo, Mondovì
Ottobre 1993 : Biblioteca dei ragazzi, Cuneo
Gennaio 1994. Collettiva Giovanni Arpino, Brà
Settembre 1996 : Personale Studio Menguante, Mogliano
Settembre 2002 : Persoanle Filanda Motta, Mogliano, Treviso
Settembre 2006 : Personale Filanda Motta, Mogliano, Treviso
Maggio 2010 : Personale Palazzo Guarnieri, Feltre
(le opere in esposizione)
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MICHELE TOMBOLINI
Michele Tombolini a soli 12 anni realizza il suo primo olio su tela, dimostrando già dalla tenera età doti non
comuni nell’uso del disegno e del colore.
Dopo aver frequentato la scuola d'arte di Venezia, comincia una ricerca che non si limita soltanto alla
tecnica o ai materiali ma spazia dai disegni ai monotipi, dalle performances alle installazioni fino agli olii di
grandi dimensioni.
Con linguaggio sicuramente duro e scioccante all'impatto visivo, le sue opere sono esposte in gallerie d'arte
italiane e straniere e il suo nome è censito nell' Archivio storico della Biennale di Venezia ed in molte
pubblicazione d' arte.
http://www.micheletombolini.it/
(possibili opere in esposizione)
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MARCO TRACANELLI.
Progetto Unicef in collaborazione con le scuole elementari di Venezia e Udine.
Marco Tracanelli si accosta alla pittura verso la fine degli anni ‘70 prediligendo inizialmente le tempere,
avvicinandosi poi ai colori a olio e ai colori acrilici.
L'opera che più ne rappresenta il pensiero ispiratore è “Il Cavaliere Azzurro”, che riprende il nome del
movimento artistico d'inizio secolo fondato da Vasilij Kandinskij. Fa sua la filosofia di quel cenacolo di artisti
che vogliono promuovere nelle arti una rivolta individuale, soggettiva e creativa ponendo l'accento
sull'espressione di contenuti interiori e quindi un'arte antirealistica e antinaturalistica. L'originalità e la
complessa elaborazione filosofica che caratterizzano le opere di Tracanelli lo hanno portato a partecipare a
numerosi concorsi di pittura ed extempore in cui ha ottenuto premi, riconoscimenti e segnalazioni.
http://www.gigarte.com/iscritto/index.php?username=marcotracanelli
(immagini dell’installazione)
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LUCIA VERONESI
Lucia Veronesi nasce a Mantova nel 1976. Frequenta l’Accademia di Belle Arti di Milano, dove vive fino al
2003, anno in cui si trasferisce a Venezia. Nella sua ricerca utilizza i diversi linguaggi del video, del disegno,
della pittura e dell' installazione.
Tra le mostre personali, Please don't step here with your shoes, Galleria Browning, Asolo, 2010; REPLAY
loves ARTS Open Air Exhibition, Ca’ Rezzonico, Venezia 2009. Tra le principali mostre collettive: House
Guest, Galleria Browning, Asolo, 2010; ViDea3, Ferrara, 2009; Quotidiana 09, Palazzo Trevisan, Padova,
2009; SguardiAltrove XVI Edizione, Milano, 2009; Il Pittore e il Pesce, Fondazione Bevilacqua La Masa,
Venezia 2008; Sala Bulbo. Collettivo Artistico Y BulboTV, Tijuana, Baja California, Messico, 2006; Rizoma,
Tijuana, Baja California, Messico, 2005; Il possibile dal punto zero, Fondazione Ambrosetti per l’arte
contemporanea, Palazzolo sull’Oglio (BS), 2003; X Biennale dei Giovani Artisti d’Europa e del Mediterraneo,
Sarajevo, 2001; Tracce di un seminario, Galleria ViaFarini, Milano, 2001; The Spirit of the place, CSAV
Fondazione Ratti, Como, 2000.
Nel corso del 2010 i suoi video sono stati pubblicati per la rassegna on line 2Video – undo.net e selezionati
rispettivamente da Giovanni Viceconte e Francesca di Nardo. Nel 2000 frequenta il Corso Superiore di Arte
Visiva della Fondazione Antonio Ratti (Como, visiting Professor Ilya Kabakov) nel 2002 vince il Premio Alida
Epremian per giovani pittrici e tramite il progetto Movin'up partecipa a una residenza per artisti al Sanskriti
Kendra di Nuova Dehli in India.
(l’opera in esposizione – Barricate, titolo provvisorio)
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VESTANDPAGE
Verena Stenke e Andrea Pagnes lavorano insieme dal 2006 come VestAndPage soprattutto nell’ambito
dell’art performance e della video arte. La loro ricerca artistica esplora i limiti della comunicazione, i confini
della sfera privata e sociale, la fragilità, la trasformazione, l'impermanenza, l'attivazione della memoria,
restituiti attraverso una poesia “translativa”. VestAndPage presentano i loro lavori in gallerie, musei,
biennali, teatri e festival in Europa, Asia e le Americhe. Tengono seminari e laboratori sulla loro attività di
ricerca e le pratiche contemporanee dell’art performance in riconosciute istituzioni internazionali. Sono
promotori e curatori del progetto “FRAGILE – global performance chain journey”, un’iniziativa a livello
mondiale, alla quale partecipano 750 artisti provenienti da 62 diversi paesi. Vivono a Firenze, Italia e
Neckarsulm, Germania.
Verena Stenke è una performer, danzatrice e video maker. Ha studiato belle arti, arte del trucco, arti
marziali, danza contemporanea e il Butoh a Berlino. A Firenze ha frequentato i laboratori intensivi in canti,
danze e riti del sufismo e teatro orientale con il maestro iracheno Kassim Bayatly.
Andrea Pagnes è performer, artista visivo, curatore indipendente e scrittore.
Ha conseguito il Diploma di Master in Museologia e la Laurea in Lettere Moderne e Filosofia a Venezia, il
Diploma di attore di teatro sociale a Firenze e in scrittura creativa a Roma. Ha pubblicato saggi d'arte, opere
di prosa e poesia e ha lavorato come traduttore, giornalista, curatore indipendente e coordinatore per
alcuni progetti di diverse edizioni della Biennale di Venezia. Tra i riconoscimenti da menzionare: Robert
Schuman Silver Medal (UE, 1990), World Millennium Painting Award in rappresentanza dell’Italia
(Windsor&Newton, 2000), ArtKontakt (2007), Storie (2009).
http://www.vest-and-page.de/VESTANDPAGE/Welcome.html
(l’ opera in esposizione)
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BEPPO ZUCCHERI
Beppo Zuccheri (pittore, grafico e video-manipolatore) nasce dal fiume Tagliamento nel 1973.
Dopo gli studi classici, ha frequentato l'Accademia di Belle Arti di Bologna e si è diplomato alla Scuola
Internazionale di Grafica pubblicitaria di Venezia.
Dal 2006 collabora con il gruppo "ONOFF", da lui fondato.
Tra le mostre personali: Galleria Luigi Russolo di Portogruaro, Torre Scaramuccia a San Vito al Tagliamento,
Ex Stalla Lucchesi a Casarsa, Galleria Tiziano a Conegliano, Chiostro della chiesa di San Francesco a
Pordenone, Galleria Artemisia a Pozzuolo del Friuli. Tra le mostre collettive: “Punti Diversi” a Portogruaro,
“Arti nel Bosco” a Torrate di Chions, “P3 Performace –Paper-Project”, evento collaterale alla 52. Biennale
d’Arte di Venezia, “Rotes Haus” a Berlino.
Vive e lavora tra Berlino e San Vito al Tagliamento (PN).