Nasan Tur – Memory as Resistance

Informazioni Evento

Luogo
FONDAZIONE PINI
Corso Garibaldi, 2 20121, Milano, Italia
Date
Dal al

da lunedì a venerdì ore 10.00 – 13.00 | 15.00 – 17.00

Vernissage
29/11/2017

ore 18,30

Biglietti

ingresso libero

Patrocini

Appuntamento collaterale

Mostra Four

Federico Arani, Vincenzo Badiglio, Francesco de Bernardi e Jacopo Martinotti

A cura di Maria Chiara Baccanelli e Emanuele Tira
Venerdì 1 dicembre

Artisti
Nasan Tur
Curatori
Gabi Scardi
Uffici stampa
DDL STUDIO
Generi
arte contemporanea, personale
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La Fondazione Adolfo Pini presenta la mostra personale site specific dell’artista Nasan Tur. L’invito della Fondazione è stato, per l’artista, l’occasione per concepire un nuovo progetto. Le opere che ne fanno parte saranno disseminate nelle vetrine, la cui presenza connota gli ambienti della casa museo.

Comunicato stampa

Dal 30 novembre al 9 marzo 2018, la Fondazione Adolfo Pini presenta la mostra personale site specific dell’artista Nasan Tur. L’invito della Fondazione è stato, per l’artista, l’occasione per concepire un nuovo progetto. Le opere che ne fanno parte saranno disseminate nelle vetrine, la cui presenza connota gli ambienti della casa museo.

Il lavoro di Nasan Tur parte, alla fine degli anni Novanta, da un approccio personale. Più avanti i suoi riferimenti si ampliano. Tur comincia a elaborare i temi del vivere e del convivere urbano e mette in campo una grande attenzione ai filtri culturali che condizionano il nostro sguardo e le nostre attitudini. Le sue opere sono interpretazioni critiche dei contrasti, delle contraddizioni e delle tensioni psicologiche e sociali dell’individuo nel presente. Vi emergono, in forme diverse, questioni legate alle ideologie, alle utopie, al linguaggio; e ai concetti di storia, nazionalità, eredità culturale, attivismo.

La sede della Fondazione Adolfo Pini, legata al vissuto di coloro che la abitarono, si troverà a ospitare un progetto focalizzato sul tema della memoria e del ruolo del soggetto nella società. In particolare, la mostra comprende una serie di fotografie e un video incentrato sulla figura di un uomo che appare di profilo, sullo sfondo di un paesaggio in cui riconosciamo il Bosforo.

La fotografia subisce un’azione ripetuta: viene accartocciata e dispiegata, stesa con le mani e poi nuovamente accartocciata. L’uomo è Hrant Dink: figura fondamentale del movimento per la riconciliazione e i diritti in Turchia, nonché capo redattore del settimanale bilingue turco - armeno Agos. Hrant Dink fu assassinato davanti all’ingresso della redazione nel 2007. La fotografia trasmette un senso di lontananza, ma anche la forza dell’orizzonte. Il suo ricomparire, sempre più sbiadita, eppure persistente, interferisce con la cronologia: malgrado gli eventi, la presenza del soggetto incessantemente si rinnova. La memoria fragile ma tenace non arretra, e le azioni, anche a distanza di tempo, mantengono valore.

Dopo aver presentato i primi due progetti site specific The Missing Link di Michele Gabriele, e Materia prima di Lucia Leuci, con questa nuova mostra la Fondazione prosegue pertanto il proprio percorso dedicato all’arte contemporanea, sotto la guida di Adrian Paci, con l’obiettivo di porsi quale luogo di incontro e valorizzazione della scena dell’arte giovanile nazionale e internazionale a Milano.