Nan Goldin & The Tiger Lillies – The Ballad of Sexual Dependency

Informazioni Evento

Luogo
TRIENNALE - PALAZZO DELL'ARTE
Viale Emilio Alemagna 6, Milano, Italia
Date
Il
Vernissage
01/11/2017

ore 21

Biglietti

25 euro (+ ddp) platea e balconata / 20 euro (+ ddp) galleria Con il biglietto del concerto si ha diritto al biglietto per la mostra di Nan Goldin al prezzo scontato di 5 euro

Artisti
Nan Goldin, The Tiger Lillies
Uffici stampa
PAOLA C. MANFREDI STUDIO
Generi
performance - happening, musica, concerto
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The Tiger Lillies in concerto. Nuova voce a The Ballad of Sexual Dependency di Nan Goldin.

Comunicato stampa

Musica e fotografia si incontrano per dare vita a una performance unica, che è già leggenda. In occasione della mostra-evento della fotografa statunitense Nan Goldin, The Ballad of Sexual Dependency, a cura di François Hébel, il Museo di Fotografia Contemporanea presenta mercoledì 1 novembre alle 21.00, al Triennale Teatro dell’Arte di Milano, l’esclusivo concerto del trio britannico The Tiger Lillies.

La leggendaria band inglese composta da Martin Jacques, Adrian Stout e Jonas Golland porterà in scena una serie di successi tratti dal proprio repertorio (45 minuti circa) e, in seguito, si esibirà in una straordinaria colonna sonora composta appositamente per la Ballad (45 minuti): un unico pezzo musicale che evolve in molteplici sonorità, sfiorando il dolore, la gioia, la tragedia e l’intimità delle relazioni raccontate dallo slide show di circa 700 immagini che compone l’opera. Un connubio artistico tra musica e fotografia, vibrante all’unisono, che non ha eguali nell’arte contemporanea e che Milano vive in assoluta esclusiva.

I Tiger Lillies - su invito della stessa Nan Goldin che li avvicina al termine di un concerto a New York nel 2009 - hanno dato vita a una narrazione musicale dalle atmosfere spettrali, nel perfetto stile noir cabaret che caratterizza la loro produzione. La voce profonda di Martin Jacques restituisce grandezza epica e potenzia la carica immersiva della Ballad di Nan Goldin, permettendo al visitatore di perdersi tra le vite e i ricordi che scorrono sullo schermo.

La “Ballad” è il lavoro più celebre e fortunato dell’artista statunitense Nan Goldin (Washington, 1953): un work in progress avviato agli inizi degli anni Ottanta e poi continuamente ampliato e aggiornato, che viene oggi unanimemente riconosciuto tra i capolavori della storia della fotografia. Per la prima volta in Italia, dopo la recente tappa al MoMA di New York nei primi mesi del 2017 e la prima esposizione nel 1986 al Festival di Arles, è visitabile sino al 26 novembre 2017 presso la Triennale di Milano.

Biografie brevi
The Tiger Lillies prende forma nel 1989 e, nonostante il passare degli anni, il sound che li caratterizza rimane uno dei più originali e innovativi del panorama musicale. Nel 1989 Martyn Jacques, front man, autore dei testi e fondatore del gruppo, riceve la sua prima fisarmonica, di lì a poco sarebbero nati i The Tiger Lillies. La band si impone subito per le sonorità e lo stile inconfondibili facendosi strada dai pub londinesi al Piccadilly Theatre, dalle panchine dei musicisti di strada fino alla Sydney Opera House. Iniziano a girare il mondo dando concerti e partecipando a progetti artistici e teatrali. Tra i tanti successi, spiccano l’Olivier Award che vincono per Shockheaded Peter e la nomination ai Grammy Award per il loro album The Gorey End. Nel corso degli ultimi vent’anni hanno tenuto oltre 200 concerti l’anno, ma nonostante tutto il tempo trascorso on the road pubblicano mediamente un album all’anno. Hanno partecipato a numerosi show in tutto il mondo, collaborando con artisti di tutti gli ambiti: performer circensi, attori shakespeariani, danzatori sperimentali, fotografi d’avanguardia e burattinai burlesque, ensemble di musica classica.
Nancy Goldin nasce a Washington nel 1953 da genitori ebrei appartenenti alla classe media americana. Cresce a Boston, dove frequenta la School of the Museum of Fine Arts e dove inizia ad avvicinarsi al mondo underground dei club notturni.
Alla fine degli anni ’70 si trasferisce a New York per dedicarsi alla fotografia e alle sperimentazioni, che traggono ispirazione dalla sua vita e dalla sottocultura metropolitana dentro la quale è immersa, tra sesso, alcool e droga.
A partire dalla seconda metà degli anni ’80, dopo la morte di numerosi amici, Nan Goldin decide di dedicarsi completamente all’arte. Si sposta in Europa, vive a Berlino, lavora a Napoli, inizia a viaggiare molto tra Occidente e Oriente, Bangkok, Manila, Tokyo. Collabora con numerosi artisti affermati, pubblica diversi libri ed espone i suoi lavori nei principali musei del mondo.
Nel 1996 il Whitney Museum di New York le dedica la sua prima grande retrospettiva, I’ll Be Your Mirror, sul suo sguardo diretto, specchio della società.
Nan Goldin ha vinto numerosi premi, sia cinematografici che di fotografia, ha ottenuto importanti committenze, ad esempio dal Musée du Louvre.