Mattia Borghi – Pattern

Informazioni Evento

Luogo
PORTA DEGLI ANGELI
Via Rampari di Belfiore 1 , Ferrara, Italia
Date
Dal al
Vernissage
04/09/2011
Contatti
Email: valentina.malossi@wundercam.it
Artisti
Mattia Borghi
Generi
arte contemporanea, personale
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Mattia Borghi presenta Pattern nel contesto dell’ex Casa del Boia ferrarese. Esposizione fotografica dedicata alla rivisitazione del concetto di unità abitativa attraverso un collage digitale e seriale, curata da Vitaliano Teti della Assoc. culturale “Ferrara Video&Arte” per la R.T.A. Porta degli Angeli.

Comunicato stampa

A FERRARA LE UNITA’ SERIALI “RI-COSTRUISCONO” SPAZI URBANI

Mattia Borghi presenta PATTERN nel contesto dell’ex Casa del Boia ferrarese. Esposizione fotografica dedicata alla rivisitazione del concetto di unità abitativa attraverso un collage digitale e seriale
, curata da Vitaliano Teti della Assoc. culturale "Ferrara Video&Arte" per la R.T.A. Porta degli Angeli.

Il fotografo della città estense, classe ’80, autodidatta, originale e sempre alla ricerca di nuove sperimentazioni, espone una serie di fotografie sotto il titolo Pattern. Una semplice post-produzione meccanica dà vita a un pensiero brillante: la ripetizione consequenziale di uno scatto ben fatto fornisce un nuovo punto di vista dal quale osservare porzioni di spazio urbano. Le sue opere saranno visibili a Ferrara nell’affascinate cornice della Porta degli Angeli - ex casa del boia - a partire da domenica 4 settembre, giorno della vernice con aperitivo a buffet e dj set a partire dalle ore 19.00, e si concluderà domenica 18 settembre.

L’idea, concretizzata in 20 stampe, è scaturita da un processo mentale incondizionato, quasi un automatismo psichico, per dirla con Andrè Breton. Si parte da una base di altrettanti scatti in cui sempre spicca un particolare sfuggente, un dettaglio identificativo e cardine che, una volta individuato, viene nuovamente perduto nella serialità. Sette file e sette colonne per 49 fotografie ripetute che riprendo lo stesso scorcio della facciata di un palazzo. Le immagini vengono assemblate in una e subiscono così una metamorfosi: diventano alveari per esseri umani. Finestre accalcate in vorticoso movimento, metafora calzante della società odierna.

Borghi coltiva la passione della fotografia fin da piccolo. Crescendo è passato dal collezionare macchine fotografiche, all’utilizzo delle stesse, e la sua casa dimostra questa bivalenza: da un lato piccolo museo di fotocamere analogiche e digitali, dall’altro studio fotografico. Il bagno è diventato una camera oscura, mentre il frigo ospita più pellicole che alimenti.

Nei suoi lavori utilizza diverse tecniche, così come molteplici sono i soggetti catturati dal suo obiettivo, dimostrando capacità polivalenti e una spiccata propensione alla ricerca del nuovo. Caratteristiche probabilmente dovute alla sua versatilità intrinseca, manifestata anche dai progetti professionali seguiti: l’esperienza come comunication manager per una web-radio ad Auroville – India; il video realizzato per il Far east film festival; i corti; le collaborazioni con il poeta tedesco Dennis Freischlad; le personali e alcune collettive.