Liselotte Höhs – Animal magnetism

Informazioni Evento

Luogo
BIBLIOTECA NAZIONALE MARCIANA
Piazza San Marco 7, Venezia, Italia
Date
Dal al

10.00 – 19.00 (tutti i giorni)

Vernissage
01/09/2011

ore 18.00, entrata Scalone Sale Monumentali, Piazzetta San Marco 13/a

Contatti
Email: liselottehohs@alice.it
Sito web: http://www.liselottevenezia.com
Artisti
Liselotte Höhs
Generi
arte contemporanea, personale, arti decorative e industriali
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L’artista Liselotte Höhs, viennese d’origine ma veneziana di elezione, che vive e lavora in simbiosi con la città anfibia, presenta le sue nuove creazioni, textile mosaics, in un’importante mostra nelle Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana.

Comunicato stampa

Perchè il titolo "magnetismo animale"?

"Queste opere hanno una fantasia e un umorismo particolare che fa proprio parte del suo modo di guardare il mondo"
Barbara Rose, critica d'arte

Quando Liselotte Höhs arrivò diciottenne a Venezia fu amore a prima vista per la città. Un'attrazione fatale, "magnetismo animale" avrebbe detto ai primi dell' '800 il medico viennese Mesmer amico di Mozart e fautore di questo misterioso fluido energetico che avvolge l'intero cosmo e i suoi esseri viventi. Come Mesmer, Liselotte Höhs è convinta che vi siano forze, energie aldilà di quelle concepite dalle scienze positive, che vi siano corrispondenze segrete tra l'uomo e le altre forme di vita. Per lei non è dunque un caso che, nata nel segno zodiacale dei pesci, si sia innamorata di Venezia, la città cresciuta spontaneamente ittiforme. Un amore innato tra lei e Venezia che sente comune a tutti gli animali di cui lei popolerà costantemente le sue creazioni. L'idea del magnetismo animale rimanda a una visione non antropocentrica della realtà in cui si vede negli animali anzichè degli inferiori, dei modelli esemplari. Per cui si dice, "coraggioso come un leone", "mansueto come un bue", dalla "vista come un'aquila", ecc..
In questa importante mostra, che presenta soprattutto nuove creazioni, Liselotte Höhs ha voluto mostrare la sua corrispondenza intima con il mondo animale nello stesso materiale di cui sono fatte le sue opere: tappeti di lana di pecora annodati da artigiani tibetani in esilio in India, anch'essi partecipi di una simile visione del mondo non antropocentrica e rispettosa di ogni essere vivente.
Le opere di Liselotte Höhs sono così moderne e antichissime allo stesso tempo, si ispirano infatti, come il vello di pecora su cui si posano i dervisci dopo aver danzato, alla religione primordiale, substrato di ogni spiritualità, l'universale religione sciamanica.

Biografia: Viennese di nascita, veneziana per scelta, Liselotte Höhs ha viaggiato per il mondo, raccogliendo idee, tecniche e materiali da utilizzare nella sua arte che per varietà di fonti e riferimenti non può essere caratterizzata in termini di mezzi espressivi specifici o di scuola.
Studia all'Akademie für angevandte Kunst di Vienna, poi a Bruxelles e termina i propri studi a Venezia, dove si laurea all'Accademia di Belle Arti con il maestro Guido Cadorin, altro grande artista poliedrico e sfaccettato come lei.
Frequenta l’intelligentia intorno al mecenatismo di Peggy Guggenheim, dei galleristi importanti, di poeti e scrittori come Ezra Pound, Indro Montanelli, Dino Buzzati, Philip Roth, Pier Maria Pasinetti, Goffredo Parise, Pier Paolo Pasolini, Alain Ginzburg, Gregori Corso, dei maggiori pittori e artisti in genere, come Karel Appel, Giorgio De Chirico, Ives Klein, Tancredi ecc.
Ha uno stile inconfondibile, usa colori puri, ama raffigurare paesaggi, angoli segreti e poco turistici di Venezia, e animali. Dal 1958 presenta una cinquantina di mostre personali in Italia, in Europa e in America.
Nasce pittrice, poi si cimenta anche nelle arti applicate, che l’affascinano, e dipinge su vetro, su ceramica, arrivando ai tessili forse proprio grazie a Mariano Fortuny, come lei artista eclettico, scenografo, fotografo e stilista oltre che pittore e scultore, di cui lei diventa la prima e più importante collezionista.
Nel 1976, durante un lungo viaggio in Africa centrale scopre le spettacolari bandiere del Ghana e del Benin, che con le loro storie la folgorano al punto tale da iniziare a fare “textile pantings”.
Nel 2001 al Museo del tessuto e del costume di Palazzo Mocenigo, presenta con grande successo una spettacolare personale di “arazzi”, realizzati ad applicazione come i patchwork, textile mosaics per l'appunto. Raffigurano i padiglioni delle varie nazioni ai giardini della Biennale veneziana d’arte internazionale palazzi veneziani, vedute reali o immaginarie, ogni specie di piante e animali.
Trova nuovi stimoli creativi nel 2005, quando, a seguito di viaggi in India, entra in contatto con una piccola comunità di Tibetani che annodano tappeti. Inizia a progettare le sue nuove opere d'arte, soffici tappeti di pura lana. Nel corso di sei anni riesce a produrre una quarantina di esemplari unici che espone al pubblico per la prima volta in assoluto in occasione della mostra "animal magnetism" alle Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia.