Lie Detector. La macchina della verità

Informazioni Evento

Luogo
DOCVA - DOCUMENTATION CENTER FOR VISUAL ARTS
Via Giulio Cesare Procaccini 4, Milano, Italia
Date
Dal al
Vernissage
09/11/2011

ore 18.30

Artisti
Alvise Bittente, Alessandra Spranzi, Sara Rossi, Margherita Morgantin, Elena Mocchetti, Pasquale Campanella
Curatori
Daniele Upiglio
Generi
arte contemporanea, collettiva
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Lie detector – La macchina della verità è un libro d’arte realizzato dalla stamperia Upiglio, con il coinvolgimento di Alvise Bittente, Elena Mocchetti, Margherita Morgantin, Sara Rossi, Alessandra Spranzi e Pasquale Campanella (Wurmkos). L’edizione, prodotta in 30 copie, è concepita come un blocco di appunti e una serie di studi che affiancano un testo inedito di Matteo Martini La macchina della verità.

Comunicato stampa

L’impenetrabilità
‘Lo spazio occupato da un corpo non può, nello stesso tempo, essere occupato da un altro: per esempio immergendo due dita in un vaso colmo d’acqua, questa trabocca’.
E’ facile, l’impenetrabilità, ovvia, eppure ci avventuriamo continuamente dove non dovremmo, nell’impenetrabile, perché qualcosa succede, quando forziamo questa legge.

Alessandra Spranzi

un progetto editoriale a cura di Daniele Upiglio in collaborazione con Associazione Culturale HC
con Alvise Bittente, Elena Mocchetti, Margherita Morgantin, Sara Rossi, Alessandra Spranzi, Pasquale Campanella (Wurmkos)

Lie detector - La macchina della verità è un libro d’arte realizzato dalla stamperia Upiglio, con il coinvolgimento di Alvise Bittente, Elena Mocchetti, Margherita Morgantin, Sara Rossi, Alessandra Spranzi e Pasquale Campanella (Wurmkos). L'edizione, prodotta in 30 copie, è concepita come un blocco di appunti e una serie di studi che affiancano un testo inedito di Matteo Martini La macchina della verità.
Invitati a lavorare sul testo, i sei artisti hanno sviluppato un progetto ciascuno attraverso le tecniche della grafica e dell’incisione calcografica.
A Careof, oltre al libro Lie detector - La macchina della verità, vengono presentate alcune delle incisioni realizzate dagli artisti.

[…] La nascita di una parola arriva da uno stagno lontano dove i ragni d’acqua giocano a rincorrersi. È una distesa placida tra il liquido denso di umori nascosti e il solido adagiarsi di materiale inerte. Si sviluppa un segnale che sale come una bolla d’aria in superficie, corre tra mille ostacoli e arriva a destinazione. Rimane incastonato in un vicolo cieco e la sua pressione attiva un infinità di muscoli che si flettono e si stringono. […]