La solitudine del curatore #1

  • KAOZ

Informazioni Evento

Luogo
KAOZ
Via Francesco Riso 55 , Palermo, Italia
Date
Dal al
Vernissage
20/08/2018

ore 19,30

Contatti
Email: lasolitudinedelcuratore.press@gmail.com
Artisti
Lia Cecchin, Filippo Leonardi, Giuseppina Giordano, Davide Sgambaro, g. olmo stuppia, Leonardo Remor
Curatori
Katiuscia Pompili, Sasvati Santamaria
Generi
arte contemporanea, collettiva
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“La solitudine del curatore” è il titolo di un capitolo del libro Esposizioni: emergenze della critica d’arte contemporanea di Stefania Zuliani, docente dell’Università di Salerno – che fa il punto sulla figura del curatore dalla fortuna degli anni Novanta alla crisi del nuovo millennio.

Comunicato stampa

La solitudine del curatore #1
a cura di Katiuscia Pompili

Lia Cecchin / Giuseppina Giordano / Filippo Leonardi
Leonardo Remor / Davide Sgambaro / g. olmo stuppia

in co - curatela con Dimora Oz e Sasvati Santamaria

M12 Collateral Events

opening 20/8 h.19.30
21 Agosto - 2 Settembre 2018
KAOZ via Francesco Riso, 55 (p.zza Magione), Palermo

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“La solitudine del curatore” è il titolo di un capitolo del libro Esposizioni: emergenze della critica d'arte contemporanea di Stefania Zuliani, docente dell'Università di Salerno - che fa il punto sulla figura del curatore dalla fortuna degli anni Novanta alla crisi del nuovo millennio.

Titolo evocativo che ha ispirato questo progetto itinerante, che farà la sua prima tappa a Palermo presso KaOZ, spazio collaterale Manifesta 12. Un’esposizione in progress che inizia con l’atto della selezione delle opere da riporre in un bagaglio a mano e si concretizza grazie a un complesso gioco di connessioni sul territorio.

In una società cosiddetta “liquida” sono ancora parecchie le etichette che resistono e molti sono ancora i pregiudizi da abbattere, ancor più dei muri che si costruiscono lungo quelle frontiere venute meno per le merci ma non per gli uomini. La Sicilia è geograficamente un’isola ma storicamente un incrocio, un luogo naturalmente aperto all’ospitalità e alla coabitazione, una terra però, che per la sua posizione nel cuore del mediterraneo, continua a essere teatro di dolorosi approdi e conflitti tra poteri economici.

Secondo Z. Bauman il curatore è un creatore di comunità, colui che fa accadere le cose, sebbene il momento dell'ideazione sia quello più individuale, è nella relazione con gli artisti, col contesto, con l'opera e col pubblico che si innesca il desiderio, il tentativo di co-autorialità.
Nel rapporto umano e intellettuale che il curatore instaura con l’artista viene meno quel senso di solitudine autoriale che rischia di imprigionare in una gabbia autoreferenziale l’opera d’art. In viaggio con una valigia in cui è racchiuso un polifonico archivio di creazioni, il curatore oltrepassa frontiere geografiche e mentali arrivando a destinazione, immaginando ogni luogo come un’Utopia, una “città invisibile” che grazie all’arte possa essere continuamente reinventata.
Il contenuto del bagaglio – le opere – e i lavori site- specific costruiscono una relazione aperta destinata a modificarsi ogni volta, in grado di attivare un processo collettivo di cui il display rappresenta il risultato di un dialogo costruito in più tempi e in diversi luoghi, in cui lo spazio assume un potere plastico e in cui il curatore diventa un detonatore di situazioni possibili.
Parte integrante del processo sarà la documentazione fotografica che darà modo agli autori delle opere in valigia di prendere visione del costante tentativo di Gesamtkunstwerk e di tracciare quella memoria archivistica che è ormai divenuta costante ossessione del pensiero contemporaneo.

Il progetto nasconde tracce autobiografiche della curatrice che parte dalla sua terra di origine – la Sicilia - porta con sé opere di artisti conosciuti durante gli ultimi anni trascorsi tra Torino e Milano ed è essa stessa simbolo di quel flusso di costante migrazione di donne e uomini sulle direttrici sud- nord del mondo.
“La solitudine del curatore” vuole essere un momento di riflessione necessario e indipendente sulle dinamiche dell'arte contemporanea, un confronto diretto tra curatori/teorici e artisti.

Dimora OZ è un laboratorio di arti visive, performative e multimediali, uno spazio transdisciplinare animato da numerosi artisti residenti a Palermo. Dimora OZ è un’art factory che affronta tematiche contemporanee, creando produzioni, eventi, workshop, con una particolare attenzione alle dinamiche relazionali di collaborazione e partecipazione.

Kaoz è un progetto collaterale di Dimora Oz che vede uno spazio fisico nel cuore del centro storico di Palermo.