La Figurazione Inevitabile

Informazioni Evento

Luogo
CENTRO PER L'ARTE CONTEMPORANEA LUIGI PECCI
Viale Della Repubblica 277, Prato, Italia
Date
Dal al

tutti i giorni ore 10-19, chiuso martedì e 1° maggio. Dal 5 giugno: tutti i giorni ore 16-23, chiuso il martedì

Vernissage
23/03/2013

ore 17

Biglietti

intero 5 euro, ridotto 4 euro

Patrocini

Mostra promossa da:
Regione Toscana
Comune di Prato

con il contributo di:
Provincia di Prato (nell’ambito del progetto regionale Toscanaincontemporanea2012)

Realizzata dal Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci, Prato

Artisti
Michael Bauer, Richard Aldrich, Luca Bertolo, Alessandro Pessoli, Joe Bradley, Pierpaolo Campanini, Peter Linde Busk, Marco Neri, Mamma Andersson, Helene Appel, William Daniels, Avner Ben
Curatori
Davide Ferri, Marco Bazzini
Generi
arte contemporanea, collettiva
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La figurazione inevitabile vuole indagare, attraverso le opere di alcuni pittori internazionali appartenenti alla generazione nata dopo gli anni sessanta (e che, in molti casi, espongono per la prima volta nel nostro paese), alcuni aspetti della pittura in generale, e della figurazione intesa come approdo irrinunciabile e al contempo problematico, conseguenza dello iato prodottosi tra pittura e rappresentazione, e tra pittura e racconto, che inizia nel diciannovesimo secolo e arriva fino ai giorni nostri.

Comunicato stampa

Il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato presenta un progetto espositivo inedito per l’Italia, un paese in cui le mostre dedicate alla pittura del nostro tempo sono assai rare e poco programmate dai musei.
Un progetto che non nasce con lo spirito del censimento ampio e pur sempre non esaustivo, come nella tradizione delle esposizioni proposte in questi ultimi anni dal museo pratese, ma che vuole essere una prima proposta per rivitalizzare quel dibattito intorno alla pittura che da troppo tempo e ingiustamente è stato da noi marginalizzato.
La figurazione inevitabile vuole indagare, attraverso le opere di alcuni pittori internazionali appartenenti alla generazione nata dopo gli anni sessanta (e che, in molti casi, espongono per la prima volta nel nostro paese), alcuni aspetti della pittura in generale, e della figurazione intesa come approdo irrinunciabile e al contempo problematico, conseguenza dello iato prodottosi tra pittura e rappresentazione, e tra pittura e racconto, che inizia nel diciannovesimo secolo e arriva fino ai giorni nostri.