Kokodè Kamigami. Qui si incarnano gli dei

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZO MOROSINI
Campo Santo Stefano , Venezia, Italia
Date
Dal al
Vernissage
11/05/2017

ore 12 su invito

Artisti
Daimon Kinoshita, Philippe Marinig
Curatori
Xavier Martel
Uffici stampa
ARTHEMISIA, QUATTROZEROQUATTRO
Generi
fotografia, arte contemporanea, disegno e grafica
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La mostra racconta la pratica più misteriosa delle arti marziali e la spiritualità che la contraddistingue: il Sumo.

Comunicato stampa

Generali Italia apre al pubblico Palazzo Morosini a Venezia offrendo la possibilità di visitare gratuitamente lo storico edificio, che ospiterà KOKODÉ KAMIGAMI ここで神々, che letteralmente vuol dire “Qui si incarnano gli dei”. Una mostra che racconta, attraverso l’arte della fotografia unita alla pittura, la pratica più misteriosa delle arti marziali e la spiritualità che la contraddistingue: il Sumo.

L’evento, promosso e organizzato da Generali Italia, in collaborazione con Arthemisia e contestualmente alla 57. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, rientra nel programma di Generali Italia Valore Cultura, che ha l’obiettivo di sostenere le migliori iniziative artistiche e culturali e promuovere lo sviluppo e la valorizzazione del territorio.
La mostra, che apre al pubblico dall’11 maggio al 16 luglio 2017, è curata da Xavier Martel, docente di storia dell’arte del XIX secolo all’Università Paris I.

Attraverso 33 opere l’artista giapponese Daimon Kinoshita – incisore di ukiyo-e – e il fotografo francese Philippe Marinig illustrano tramite la commistione della loro stessa arte il mondo della forza, dell’intelligenza e dell’accettazione di sé dei lottatori di sumo, i sumotori che diventano rikishi se professionisti.

Gli artisti, che lavorano entrambi sullo stesso tema, raccontano le origini di questa antica lotta che è lo sport nazionale del Giappone dove i contendenti, immortalati nella quotidianità dalla macchina fotografica di Marinig, si allenano nelle heya (le palestre dette anche scuderie) o si affrontano nel dohyo (la zona di combattimento), indossando il mawashi (il caratteristico perizoma) e acconciando i capelli con la oi-cho mage (la particolare crocchia).
Nelle opere in mostra anche la rappresentazione dello yokozuna, il grande campione per eccellenza distinguibile perché durante l'ingresso sul dohyo indossa la pesante corda annodata detta tsuna. E a questa figura è dedicata un’intera sezione che narra il successo del giapponese Kisenosato, il 72° yokozuna in tutta la storia del Sumo, lunga più di 400 anni. Kisenosato, dopo aver vinto il torneo Grand Sumo di Spring 2017, ha raggiunto l’apice del successo a distanza di 19 anni dall’ultimo yokozuna giapponese.

L’evento vede come sponsor tecnici Shoei, Awagami Factory e Fujifilm, media partner Billionaire e Gatehouse. Gli artisti sono rappresentati da Atelier Visconti.