Joan Miró – Materialità e Metamorfosi

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZO ZABARELLA
Via San Francesco 27, Padova, Italia
Date
Dal al

Dal martedì alla domenica Dalle 9.30 alle 19.00 La biglietteria chiude alle 18.15.
Chiuso il lunedì

Vernissage
09/03/2018

su invito

Contatti
Email: prenotazioni@palazzozabarella.it
Biglietti

€ 13,00 Intero € 11,00 Ridotto Over 65, dai 18 ai 25 anni compiuti, persone diversamente abili o con invalidità € 7,00 Ridotto Ragazzi Ragazzi dai 6 ai 17 anni Gratuito Bambini fino ai 5 anni (non in gruppo scolastico), accompagnatori di visitatori diversamente abili € 16,00 Biglietto Aperto Visita la mostra quando vuoi, senza necessità di bloccare data e fascia oraria precise. Acquistabile anche online. n.b. Le tariffe ridotte/gratuità vengono applicate presentando un documento, tessera o badge che attesti il diritto alla riduzione/omaggio.

Patrocini

Promotori

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Comune di Padova

Partners

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Artisti
Joan Miró
Generi
personale, arte moderna
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Joan Miró: Materialità e Metamorfosi raccoglie ottantacinque tra quadri, disegni, sculture, collages e arazzi provenienti dalla straordinaria collezione di opere del maestro catalano di proprietà dello Stato portoghese.

Comunicato stampa

Joan Miró: Materialità e Metamorfosi raccoglie ottantacinque tra quadri, disegni, sculture, collages e arazzi provenienti dalla straordinaria collezione di opere del maestro catalano di proprietà dello Stato portoghese. Fulcro della mostra, che spazia lungo sei decenni di attività, è la naturalezza fisica dei supporti impiegati dall’artista, nonché l’elaborazione dei materiali come fondamento della pratica artistica. Nella sua esplorazione della materialità, in cui fu eguagliato forse solo da Paul Klee, Miró allargò in maniera decisiva i confini delle tecniche di produzione artistica del Ventesimo secolo.

Oltre a questa esplorazione dei materiali, egli sviluppò un linguaggio dei segni innovativo, che modificò il corso dell’arte moderna. In un processo di trasformazione morfologica, nell’arte di Miró gli oggetti assurgono allo status di segni visivi: negli arazzi le matasse di filo possono sostituire schizzi di colore; il fil di ferro dei primi collages rappresenta spesso la linea disegnata; talvolta la carta riformula le caratteristiche fisiche della tela in quanto supporto. In senso molto lato, la morfologia è il principio operativo del lavoro di Miró: tutto è in uno stato di flusso e cambiamento permanenti, man mano che l’artista esplora le possibili equivalenze tra i mezzi. Ma sebbene la morfologia si definisca come una variazione della forma, della sostanza e della struttura fisiche, non è tuttavia nella scienza o nella biologia che vada cercata la chiave interpretativa dell’arte di Miró, bensì nella trasformazione e nella logica interna dei suoi metodi di lavoro. Nel duplice ruolo di artefice e trasgressore della forma del modernismo del Ventesimo secolo – pittore e antipittore al tempo stesso – Miró sfidò il concetto stesso di specificità del mezzo.