Jack Frankfurter – Archeologie Urbane

Informazioni Evento

Luogo
STUDIO GIGA
via del Governo Vecchio 43/43a, 00186 , Roma, Italia
Date
Dal al

lunedì-sabato - ore 16-20

Vernissage
09/05/2017

ore 18

Artisti
Jack Frankfurter
Generi
arte contemporanea, personale
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In questa esauriente esposizione dei dipinti di Jack Frankfurter, “Archeologie Urbane”, l’artista prosegue la sua esplorazione di smisurate insegne elettriche, che dominano le sue tele sotto forma di figure astratte.

Comunicato stampa

In questa esauriente esposizione dei dipinti di Jack Frankfurter, "Archeologie Urbane", l'artista prosegue la sua esplorazione di smisurate insegne elettriche, che dominano le sue tele sotto forma di figure astratte. Meticolosamente dipinte, vicine al realismo fotografico, queste pitture, con le loro prospettive esasperate e le dimensioni fuori scala spingono la curiosità dello spettatore oltre l'impatto iniziale, verso i suoi fondali tetri e oscuri.
In queste tele troviamo le insegne di McDonald's, Coca Cola, Exxon-Mobile e di diversi hotel di Las Vegas, gli iconici marchi americani con i loro colori sbiaditi dalla ruggine, rovine di epoca romana, frammenti di sculture di santi, resti di chiese, immerse in un paesaggio desolante, soli crescenti color rosso sangue, falci di lune calanti seminascoste in minacciose notti nuvolose, vulcani sul punto di risvegliarsi, e temporali fiammeggianti - questa sinistra combinazione che si offre come sfondo ai luna park e alle giostre di Frankfurter, metafore di storie che il pittore intende narrare.
Teatrale - meglio, metafisica - e barocca, usa a trattare soggetti popolari - se non, come nel caso delle insegne pubblicitarie, dichiaratamente pop - con sguardo raffinato, la pittura di Jack Frankfurter si caratterizza per una combinazione di istanze e tensioni diverse, raccolte nel corso di oltre mezzo secolo a cavallo tra l'Italia e gli Stati Uniti fino a pervenire ad una sintesi originale, capace di intrattenere amabilmente e insieme infondere una straniante malinconia. Attraverso una tecnica sapiente di pittura ad olio, stesa su tele spesso ampie al punto da accogliere lo sguardo dell'osservatore come immersivi mondi a sé, l'opera dell'artista solleva in effetti l'eterna domanda delle effigi, ovvero la durata dei loro modelli: nelle vedute di sommessi disfacimenti urbani, lievi commerci in vetrina, cimiteri abbandonati di luci del varietà, Frankfurter è così abile quanto empatico nel celebrare l'effimero dei nostri bagliori.

Jack Frankfurter nasce a Vienna nel 1929, ma all'inizio della seconda guerra mondiale con la famiglia si trasferisce a New York. Lì il giovane Frankfurter ha frequentato le scuole della città fino al raggiungimento della laurea al City College of New York e alla Columbia University. Il suo talento è stato riconosciuto molto presto, procurandogli l'invito ad esporre in prestigiose mostre al Whitney Museum, all'American Academy e alla galleria Edwin Hewitt di New York all'interno del gruppo "Magic Realists". Dopo un periodo di insegnamento presso la Auburn University,, Frankfurter è partito alla volta dell'Italia con un finanziamento del governo americano, per un periodo di perfezionamento presso l'Università di Roma. In questa città ha continuato a dipingere, esordendo presso la galleria dell'Obelisco; in seguito, le sue opere sono state esposte in mostre personali presso la Galleria 88 acome la Galleria Ca' d'Oro di Roma, e in altre città straniere (Palm Beach, Londra, Beverly Hills, New York); e in mostre collettive in occasione della X Quadriennale di Roma e alla Seconda Biennale di Lugano. Lo Springfield Museum of Art ha allestito la sua prima mostra retrospettiva, in seguito alla quale le opere del pittore sono state acquisite da diverse ed importanti collezioni in tutto il mondo.
In concomitanza alla pittura, Jack Frankfurter prosegue con successo la sua attività di scenografo teatrale.

Si ringrazia l'azienda vinicola Casale del Giglio, la quale sarà presente in occasione dell'opening con un suo banco d'assaggio: Martedì 9 Maggio dalle 18 alle 21