In scena con gli artisti

Informazioni Evento

Luogo
SALA CROCIERA AL COLLEGIO ROMANO - BIBLIOTECA DI ARCHEOLOGIA E STORIA DELL'ARTE
Via Del Collegio Romano 27, Roma, Italia
Date
Dal al
Vernissage
07/04/2015

ore 19

Artisti
Alighiero Boetti, Nunzio, Carla Accardi, Claudio Abate, Riccardo Caporossi, Rodolfo Fiorenza, Giuseppe Salvatori, Luigi Ontani, Jorge Peris, Vita Accardi
Generi
arte contemporanea, teatro
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L’esposizione “In scena con gli artisti” è realizzata con materiali ed installazioni provenienti dagli spettacoli messi in scena da Vita Accardi tra il 1979 e il 2015, in collaborazione con Carla Accardi, Alighiero Boetti, Nunzio, Luigi Ontani, Jorge Peris, Giuseppe Salvatori, Riccardo Caporossi, corredata da diverse testimonianze fotografiche tra cui quelle di Claudio Abate e Rodolfo Fiorenza.

Comunicato stampa

Vita Accardi in LITTLE IS LEFT TO TELL ENDIMIONE "Little is left to tell" "Endimione" Tratto da Samuel Beckett di Claudio Damiani Scena di Giuseppe Salvatori Scena di Nunzio
Musiche originali di Alvin Curran Regia di Vita Accardi
Dal 7 al 30 Aprile 2015 "In scena con gli artisti" Lavori teatrali e Installazioni 1979-2015

Martedì 7 aprile, a Roma, nella Sala Crociera del Museo di Archeologia e Storia dell'Arte, alle ore 19, Vita Accardi debutta con il nuovo lavoro teatrale, da lei diretto e interpretato, che si articola in due momenti di spettacolo accompagnati dalle installazioni visive di Nunzio e Giuseppe Salvatori, e dalle musiche originali di Alvin Curran.
Lo stesso giorno si inaugura l'esposizione "In scena con gli artisti" realizzata con materiali ed installazioni provenienti dagli spettacoli messi in scena da Vita Accardi tra il 1979 e il 2015, in collaborazione con Carla Accardi, Alighiero Boetti, Nunzio, Luigi Ontani, Jorge Peris, Giuseppe Salvatori, Riccardo Caporossi, corredata da diverse testimonianze fotografiche tra cui quelle di Claudio Abate e Rodolfo Fiorenza.
"Little is left to tell" è tratto da "Ohio Impromptu" di Samuel Beckett, del 1980. Le figure di un Lettore e un Ascoltatore, che nella pièce originale sono visivamente uguali e sembrano suggerire una sorta di sdoppiamento, in questa versione vengono rappresentate in un contrappunto linguistico dei testi, inglese e italiano. L'interprete in scena, con un alter ego di sola voce, racconta la storia di un mistero notturno e lo smarrimento per la mancanza di un altro essere umano, compagno di un lungo tempo trascorso insieme. Nel teatro della mente, identità e linguaggio sono implicati in una dinamica interiore diretta a raggiungere una meta 'inesprimibile'.
Per Claudio Damiani, quello di Endimione è un rapporto a distanza, sorta di amore via radio, scoperta e ascolto di una presenza dietro le presenze, di un respiro segreto nel cuore del silenzio. E' ricerca, desiderio reciproco tra umano e divino, come se la caducità riguardasse entrambi, e così l'eternità. E questo amore ipnotico e senza corpi, forte però e capace di scardinare tempo e spazio, come nell'Entanglement quantistico, si articola nel rincorrersi di un canto a due voci, vive nella forma dell'arte, è l'arte.
Vita Accardi, attrice, esponente del teatro contemporaneo e di ricerca, dalla metà degli anni Settanta ha lavorato con Giancarlo Sepe, Memè Perlini, Enrico Frattaroli, Pippo Di Marca, Valentino Orfeo, Angiola Janigro e altri registi. Nei primi anni Novanta, con la Compagnia Teatrale di Cosimo Cinieri, è protagonista di atti unici di De Filippo, Pinter, Strindberg, Schnizler, Fo, Svevo, Campton. Negli spettacoli ideati e realizzati come regista e interprete, ha collaborato con artisti visivi quali Carla Accardi, Alighiero Boetti, Nunzio, Luigi ontani, Giuseppe Salvatori, Jorge Peris. Studiosa di Beckett, ha realizzato lavori tratti da opere dell’autore irlandese, tra cui Commencè 1986, Nè con l'occhio di carne Nè con l'altro 1987, Dondolo -Ghost Trio 2003, Innominabile 2010, Probabilmente Tondo 2013.
Claudio Damiani, ha pubblicato varie raccolte poetiche dagli anni '80 a oggi, l'ultima è Il fico sulla fortezza (Fazi 2012, Premi Arenzano, Camaiore, Brancati, Violani, Landi). Nel 2010 l'antologia curata da Marco Lodoli comprendente testi dal 1984 al 2010 ( Poesie, edizioni Fazi, Premio Laurentum). Per il teatro ha pubblicato Il rapimento di Proserpina ( Il Melograno, 1987) e Ninfale (Lepisma, 2013). E' stato tra i fondatori della rivista letteraria Braci (1980-1984). Nel 2013 ha fondato Viva, una rivista in carne ed ossa con Nicola Bultrini, Stas' Grawonski, Giuseppe Salvatori.
Nunzio, esponente dello storico gruppo di artisti della Scuola romana di San Lorenzo, ha realizzato esposizioni e personali in Italia e all'estero. Migliore artista giovane della Biennale di Venezia nel 1986, il Macro di Roma gli ha dedicato un'antologica nel 2005. Per il teatro ha realizzato le scene per Morte di Empedocle di Holderlin, regia di Cesare Lievi (1987), Le Troiane di Euripide, regia di Thierry Salmon per le Orestiadi di Gibellina (1988), con cui vince il premio Ubu per la migliore scenografia, e Sopra e sotto il ponte di Alberto Bassetti, regia di Maurizio Panici (1997), Innominabile di Samuel Beckett, regia di Vita Accardi.
Alvin Curran, protagonista della musica contemporanea internazionale, è compositore, esecutore, installation-artist, scrittore e insegnante nella grande tradizione sperimentale americana. Ha collaborato, tra gli altri, con John Cage, Morton Feldman, The Living Theatre, Memè Perlini, Trisha Brown, Michelangelo Pistoletto, Joan Jonas, Simon Forti, Michelangelo Antonioni, Nancy Karp.

Giuseppe Salvatori, esponente del ritorno alla pittura figurativa alla fine degli anni settanta, ha fondato la propria poetica sull'opposizione natura-cultura, privilegiando temi ispirati dallo stretto rapporto con il mondo letterario. E' tra i fondatori delle riviste Braci, 1980; Centoerbe, 1994; Viva, 2013. Ha esposto in spazi pubblici in Italia e all'estero e alla Biennale di Venezia nel 1990. Ha realizzato scenografie teatrali per Vita Accardi e Erri De Luca.