Hidetoshi Nagasawa – Galleggiamento

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA ADALBERTO CATANZARO
Via Monaco I, 3/B , Bagheria, Italia
Date
Dal al

16.30 - 20 martedì, mercoledì e giovedi
17 - 20 venerdì e sabato. Chiuso lunedì tranne i festivi, per appuntamento.

Vernissage
18/05/2017

ore 19

Artisti
Hidetoshi Nagasawa
Curatori
Bruno Corà
Generi
arte contemporanea, personale
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La mostra, oltre all’esposizione di lavori in rame dell’artista, avrà il suo nucleo centrale in tre grandi sculture marmoree inedite prodotte, rispettivamente, in Libeccio Antico, Perlato di Sicilia e Nerello di Custonaci; tutte tipologie di marmo siciliano.

Comunicato stampa

Il 17 Maggio 2017, alle ore 19, a Bagheria, presso la Galleria Adalberto Catanzaro, sarà aperta al pubblico la mostra personale “Galleggiamento” dell’artista giapponese Hidetoshi Nagasawa, curata da Bruno Corà, visitabile fino al 10 Settembre 2017.
La mostra, oltre all’esposizione di lavori in rame dell’artista, avrà il suo nucleo centrale in tre grandi sculture marmoree inedite prodotte, rispettivamente, in Libeccio Antico, Perlato di Sicilia e Nerello di Custonaci; tutte tipologie di marmo siciliano. La scelta da parte di Nagasawa di realizzare in Sicilia tali opere è espressamente legata alla volontà di produrle utilizzando proprio questa qualità di pietra marmorea. La realizzazione dell’evento avverrà con la collaborazione e il supporto di Santoro Marmi di Custonaci e Palumbo Marmi.
L’idea della sospensione, il galleggiamento, è stato, negli anni, il nucleo centrale delle sue ricerche con la concezione di opere “antigravitazionali”. Il fatto che le radici formali e di pensiero di Hidetoshi Nagasawa affondino in due differenti culture: quella orientale di provenienza dell’artista e quella occidentale di adozione, fa si che esse richiedano all’osservatore una particolare attenzione.
Si può sicuramente affermare che Nagasawa ha costituito in questi decenni un ideale ponte, a doppio senso, tra Oriente e Occidente. Attraverso le sue inedite formalizzazioni e nelle non comuni visioni proposte dall’artista come stimolanti riflessioni sulla storia e sulla poetica scultorea, Nagasawa ha realizzato un percorso che ha portato a una fusione, al punto che risulta difficile e inutile, provare a definire i confini di appartenenza delle sue opere all’una o all’altra cultura. Grazie a questo processo le sue opere offrono all’osservatore occidentale la possibilità di acquisire nuovi modi, e nuovi mondi, fatti di attenzioni e diversi tempi di contemplazione, patrimoni che sono propri del pensiero orientale e che consentono all’osservatore occidentale di affinare e arricchire il suo sguardo, stimolandolo a essere più attento al particolare, sganciato da sguardi precostituiti, profondo e analitico, non solo sulla “cronaca” dell’uomo, ma anche sulla sua storia.
Le opere di Hidetoshi Nagasawa impongono una specifica riflessione sulle proprietà fisiche della materia, esaltando le sue qualità “antigravitazionali”, nelle quali le tensioni, i pesi e le masse trovano nuove opportunità di costruzione all’insegna della levità. Nel lavoro dell’artista la levità è caratteristica che deriva non solo dal processo figlio dell’artificio magistrale, dal fatto tecnico della composizione, ma, soprattutto, dalla capacità di raggiungere un’idea di equilibrio, vera meta ideale inseguita da Nagasawa, attraverso regole che portano a una nuova idea di bilanciamento, simmetria, relazione spaziale tra pieno e vuoto, armonia e proporzione. Un equilibrio di galassie lontane: l’Oriente e l’Occidente. La presenza di un ponte ideale e reale, tra due differenti concezioni del mondo, costruito all’interno dell’opera di Nagasawa.
Non risulta secondaria, tra le varie influenze, la condizione di lontananza dal suo mondo d’origine vissuta dall’artista, condizione che consente alla sua produzione di trovare un “spazio altro” equidistante dalle due dimensioni. Un spazio in equilibrio, sospeso, che galleggia dentro una galassia molto personale all’interno della quale il peso è superato dalla forma, e la levità domina. La scultura “deve stare in aria”, e questo proponimento, alla fine, può essere tradotto come un invito a una contemplazione che eserciti in un modo rivoluzionario lo sguardo sino al superamento della materialità apparente, teso verso un orizzonte fatto di armonia cosmica.