Giovanni Morgia – Opere 2008-2011

Informazioni Evento

Luogo
IL LABORATORIO
Via Del Moro 49/50, Roma, Italia
Date
Dal al

martedì-domenica 18,30-23,00

Vernissage
13/09/2011

ore 18.30

Biglietti

ingresso libero

Patrocini

Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico

Artisti
Giovanni Morgia
Generi
arte contemporanea, personale
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L’esposizione che raccoglie la serie “Il Frutto della Passione” e la serie “Mal d’amore” segna un percorso che va dal 2008 al 2011.

Comunicato stampa

Dal 13 al 18 settembre 2011, nei locali dell’Associazione Culturale “Il Laboratorio” a Roma
L’artista Giovanni Morgia presenterà i suoi lavori in una mostra personale.
L’esposizione che raccoglie la serie “Il Frutto della Passione” e la serie “Mal d’amore” segna un percorso che va dal 2008 al 2011.
“Mal d’amore”, è un percorso intimo nell’universo femminile tramite la rappresentazione del sentimento più controverso dell’umano sentire... l’amore, in particolare il mal d’amore.
Le sue donne sono nostalgiche, sole, in attesa di una telefonata, in partenza dall’amore o verso l’amore e raccontano il difficile e sempre irrisolto rapporto con questo sentimento. Sono pastelli che rivelano il forte desiderio di approfondimento dell’artista che va al di là della semplice raffigurazione, tracce di passaggi quasi sempre dolorosi o tormentati, un mondo interiore dai colori e toni sapientemente interpretati in cui la donna è protagonista e dove la figura maschile aleggia invisibile, ma presente, unendo i due mondi sotto il segno universale della passione e dell’amore.
Lo stesso tema viene affrontanto nella serie ”Il frutto della Passione”.
Nove opere in acrilico in cui l’artista coglie il lato più poetico quasi erotico degli oggetti di uso quotidiano come il computer e i suoi accessori. La sua passione per l’arte e per la tecnologia da vita ad una interpretazione giocosa in cui il linguaggio dei titoli gioca sul significato ambiguo delle parole, accendimi, sfiorami, chiamami, guardami…. e così questi oggetti grigi, freddi, quasi banali, davanti all’osservatore si trasformano e iniziano a pulsare sensualità creando una sorta di linguaggio intimo della passione.