Giovanni Gastel – My Ladies

Informazioni Evento

Luogo
SPAZIOBORGOGNO
Ripa di Porta Ticinese 113, Milano , Milano, Italia
Date
Dal al

da martedì a sabato ore 15–19

Vernissage
19/10/2017

ore 18

Artisti
Giovanni Gastel
Curatori
Nicola Davide Angerame, Valerio Tazzetti
Generi
fotografia, personale
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Un’ampia antologica di Giovanni Gastel, incentrata su una selezione di circa 70 fotografie di moda e ritratti, dedicati alle più famose donne e modelle della scena internazionale, realizzate dal famoso autore milanese.

Comunicato stampa

Spazioborgogno e Photo&Contemporary sono lieti di presentare My Ladies, un'ampia antologica di Giovanni Gastel, incentrata su una selezione di circa 70 fotografie di moda e ritratti, dedicati alle più famose donne e modelle della scena internazionale, realizzate dal famoso autore milanese. Una mostra che fa seguito alla personale di Gastel in corso presso la galleria Photo&Contemporary a Torino (dal 21 settembre al 30 ottobre 2017) che presenta le Polaroids Vintage 20 x 25 cm. scattate tra il 1981 ed il 1997.
Serie e facete, poetiche e austere, eleganti e mascoline, ammalianti e algide, le donne di Giovanni Gastel assumono volti e sguardi sempre nuovi attraverso cui si leggono, in controluce, le evoluzioni dell'identità femminile avvenute negli ultimi decenni. “Le donne mi hanno salvato” afferma il maestro fotografo. Sono loro le protagoniste assolute di “My Ladies” in mostra a Milano dal 20 ottobre al 25 novembre presso lo Spazioborgogno: un inno alla femminilità, allo stile, all’eleganza e a un mondo fatto di sottili giochi di seduzione, sensibilità e fragilità nascoste.

Muse che hanno ispirato il lavoro di Giovanni Gastel nel corso dei suoi 40 anni di carriera professionale, presentato di recente in un’antologica a lui dedicata presso Palazzo della Ragione di Milano e curata da Germano Celant.

“My Ladies” focalizza l’attenzione su alcune delle opere più significative del fotografo milanese, immortalate sulle copertine dei magazine di moda più famosi del panorama internazionale, da Vogue, Elle e Marie Claire. I due curatori, Nicola Davide Angerame e Valerio Tazzetti, hanno operato una selezione che mette di risalto alcuni degli aspetti salienti della produzione gasteliana, legati al suo personale modo di sentire ed interpretare la femminilità attraverso l’arte fotografica: “Abbiamo voluto offrire alcune suggestioni circa una lettura possibile – dicono i curatori – che non segue una partitura ben definita. Lo spettatore affronterà un’impatto espositivo ricco di emozioni, suggestioni, sorprese e continue evocazioni”. Più che delineare un percorso a sezioni, i curatori hanno inteso individuare ed evidenziare alcuni tratti distintivi dell’arte del Maestro in un gioco caleidoscopico di rimandi ed allusioni al suo universo femminile.

Forme primarie: in molte sue fotografie si percepisce il gusto di Gastel per le linee pulite ed essenziali; un‘eleganza formale che è innanzi tutto eleganza dello spirito. Tra cinema e teatro: si tratta di lavori che risentono di una profonda influenza da parte del mondo del cinema e del teatro, mostrando il gusto sofisticato per l’ambientazione con cui Gastel mette in scena le proprie modelle, avvolgendole in scene oniriche, boschive e circensi. Sguardi di donna: è un tema molto caro a Gastel in cui oltre ad essere colui che guarda, il fotografo diventa anche colui che è guardato, addirittura scrutato e quasi messo a nudo dalle proprie Muse. Questi sguardi che ci raggiungono con una forza sconcertante, sono a volte salvifici e a volte giudicanti. Sono sguardi di donne languide, ammaliatrici, fiere, dolci e severe. Culto della classicità: questo tema è caro a Gastel ed è peculiare del suo stile e della sua personalità; tocca uno dei nuclei centrali della sua estetica, è una falda che porta nutrimento al lavoro e che affonda nella lunga storia di famiglia, sfociando nelle aspirazioni più alte, in ideali di eleganza, rigore e valori etici. Textures and patterns. Donne (s)velate. Gioco tra la pelle e le diverse textures, trovate o indotte dal mondo della moda, che stimolano Gastel a “vestire” le sue donne senza mai coprirle, anzi esaltandone forme e personalità. La forte fragilità della femminilità viene esaltata dal desiderio che il velo innesca, in un corto circuito seduttivo.

Come sottolinea il critico Nicola D. Angerame: “Questa mostra racconta come lo sguardo di Gastel segua da sempre un proprio cammino, quasi faustiano, nel quale la donna diviene un simbolo, una vestale che custodisce segreti ed un tramite per giungere a toccare verità più alte”.

Valerio Tazzetti aggiunge: “Senza la Donna non c’è luce e senza la fotografia forse non c’è autentico riscontro della luce che la donna emana. Gastel, con grande rispetto, gioia e delicatezza, l’ha mostrata in un caleidoscopio d’immagini cangianti ma sempre immersa in un’aura che ne ha sublimato le molteplici identità”.

Cenni biografici.

Gastel è nato a Milano da Ida Pace Visconti di Modrone, detta Nane, originaria della famiglia Visconti che risale all’undicesimo secolo e dal 1277 al 1447 ha governato il Ducato di Milano, e da Giuseppe Gastel, imprenditore.

Compie la sua prima formazione estetica e culturale in ambito teatrale, anche influenzato dallo zio Luchino Visconti, famoso regista di cinema e teatro, recitando in una compagnia sperimentale. Scrive poesie e a soli 16 anni, pubblica Kasbah. Dal 1972 comincia a fotografare. Tra il 1975 e il 1976 comincia a produrre still life per la casa d’aste Christie’s ed elabora l’identità visiva di diverse aziende italiane.

Dai primi anni Ottanta a oggi Gastel ha collaborato con più di 50 testate italiane e internazionali e pubblicato circa 130 copertine; ha prodotto più di 500 tra campagne e cataloghi per diverse maisons di moda e grandi firme di beauty, gioielli e design; ha scattato più di 300 ritratti in bianco e nero e a colori.

I suoi 40 anni di fotografia sono stati segnati dall’uso privilegiato del banco ottico e delle lastre Polaroid 20 x 25, per poi aprirsi alle tecnologie digitali intuendo le nuove potenzialità da esse offerte alla propria creatività.

Icona della fotografia Italiana e internazionale, nel 2002 riceve l’Oscar per la fotografia nella manifestazione La Kore Oscar della Moda. Ha esposto in mostre personali a Milano, Venezia, New York, Parigi ed in Giappone. Diversi i libri pubblicati, soprattutto di poesia. Nel 2015 è uscita l’autobiografia “Un eterno istante” Ed. Mondadori e l’anno successivo, la monografia pubblicata da Silvana Editoriale S.p.A. a cura di Germano Celant, in cui sono raccolte immagini, documenti, dichiarazioni, testimonianze ed opere a formare un volume inedito su tutta la storia del fotografo. Gastel è membro permanente del Museo Polaroid di Chicago e dal 2013 è Presidente dell’Associazione Fotografi Professionisti (AFIP).