Gionata Xerra – Travellers

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO BENI CULTURALI CAPPUCCINI
Viale 4 Novembre 5, Genova, Italia
Date
Dal al
Vernissage
16/03/2014
Artisti
Gionata Xerra
Generi
fotografia, personale
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Un progetto multimediale e interattivo, fatto di immagini fotografiche ed istallazioni multimediali, per accompagnare i visitatori lungo un percorso di intima riflessione sul tema del viaggio, come metafora per raccontare le “contraddizioni del mondo”.

Comunicato stampa

Genova, 15 marzo 2014 - Presentata oggi al Museo dei Beni Culturali Cappuccini di Genova “Travellers”, la nuova mostra dell’artista e fotografo Gionata Xerra sui migranti. Un progetto multimediale e interattivo, fatto di immagini fotografiche ed istallazioni multimediali, per accompagnare i visitatori lungo un percorso di intima riflessione sul tema del viaggio, come metafora per raccontare le “contraddizioni del mondo”. I protagonisti degli scatti fotografici – i cui volti sono “tracciati dalla perspicacia, dalla perizia tecnica e dall’acuta sensibilità umana di Gionata Xerra”, come ha avuto modo di sottolineare il filosofo Remo Bodei – sono viaggiatori che, raggiunta una condizione di benessere e stabilità nella società occidentale, raccontano il proprio cammino uscendo da valigie aperte. Dodici testimoni di diverse etnie – donne, uomini e bambini – che ripercorrono con lo spettatore viaggi in alcuni casi ancora dolorosamente presenti, compiuti in prima persona o “ereditati” dalle narrazioni della famiglia e dal popolo di appartenenza.
Lo spazio espositivo accoglie, oltre a quella principale con i ritratti fotografici inseriti in box retroilluminati, altre due installazioni interattive: una prima costituita da una fila di valigie appese a una parete, che attendono di svelare al visitatore curioso le storie nascoste al loro interno, e una seconda attraverso la quale lo spettatore si proietterà in prima persona, grazie a una sorta di “Scatola Magica”, in un viaggio introspettivo individuale. La valigia – simbolo per antonomasia del viaggiare e “metafora di uno spazio intermedio tra il domestico e l’estraneo”, come osservato dalla critica d’arte Lucia Miodini – è in alcuni casi nuova e in altri consunta o addirittura lacerata, allo scopo di rievocare il dolore della migrazione. La mostra si configura, infatti, come un’occasione importante per approfondire alcune tematiche sociali fondamentali del nostro tempo: dal disagio, che accompagna il distacco e la separazione di quei “viaggiatori per obbligo” che sono i migranti, alla difficoltà dell’integrazione.
La volontà di guardare e riflettere, allo scopo di apprendere e restituire, caratterizza ormai da anni l’operato del Museo dei Beni Culturali Cappuccini di Genova. Da questo punto di vista, la mostra di Gionata Xerra rappresenta per i Cappuccini – errantes e travellers per scelta e vocazione – un’occasione unica per realizzare questo proposito attraverso l’arte, la tecnologia e la creatività contemporanea.
Contestualmente alla mostra è stato realizzato un libro-catalogo – edito da Silvana Editoriale – contenente contributi filosofici di Remo Bodei, critici di Lucia Miodini, psicologici di Fulvio Scaparro e testi narrativi di Giuseppe Aloe, Carla Cerati, Daniele Manca e Gabriele Tarelli.
“Chi non è affascinato dal tema del viaggio? Chi non è stato viaggiatore almeno una volta nella vita? - ha commentato il Vicepresidente della Regione Liguria, Claudio Montaldo - Ma un conto è viaggiare per piacere personale, per scoprire il mondo, un conto è abbandonare la propria terra per fuggire dalla guerra, dalle persecuzioni o per avere soltanto un’opportunità di lavoro e di vita migliore. Nella valigia si racchiude tutta la propria vita, la valigia rappresenta materialmente l’unico collegamento tra la nuova dimensione e le radici su cui si fonda l’esistenza delle persone: affetti, ricordi, costumi. Questo progetto, che ha lo scopo di sensibilizzare le coscienze sul tema dello sradicamento che vivono questi ‘viaggiatori per forza’, incontra tutto il sostegno della Regione Liguria, da sempre portatrice della cultura dell’accoglienza a partire dalla garanzia di accesso a servizi sanitari e sociali, dagli interventi di mediazione e scambi interculturali, dalla tutela legale contro la discriminazione e molto altro”.
“In questa mostra - ha osservato il Commissario Straordinario della Provincia di Genova, Piero Fossati - colpisce un oggetto: la valigia. Un reperto inattuale, un residuo che persiste solo nel linguaggio: ‘fare le valigie’, continuiamo a dire di qualcuno che lascia un luogo, una posizione, un incarico, ma chi fa ancora davvero la valigia, nell’epoca dei trolley e dei voli low cost alla portata di tutti? In questa mostra ci rendiamo conto che la valigia la fa ancora una grande parte dell’umanità, anche se è un’umanità invisibile, oscura, nascosta, rimossa, uomini e donne che viaggiano spinti dal bisogno materiale o, ancor peggio, dall’istinto di sopravvivenza. Le valigie di questa mostra di Gionata Xerra, così anacronistiche agli occhi occidentali, si aprono su storie di sofferenza, di privazione, di sradicamento, ma anche di speranza, di riscatto, di inserimento sociale. Ognuno di noi occidentali, che viaggiamo con bauletti a rotelle sulle rotte globali del turismo, dovrebbe ricordare che c’è stata anche per noi un’epoca in cui il viaggio era una scommessa in cui ci si giocava il futuro, e la valigia un contenitore che trasportava nel futuro, a centinaia o migliaia di chilometri di distanza, un piccolo pezzo del proprio passato. Questa mostra ci aiuta a capirlo”.
“Il tema di questo interessante percorso espositivo multimediale ed interattivo - ha detto il Sindaco di Genova, Marco Doria - è il viaggio, un tema ricco di significati, particolarmente consono a Genova che da sempre è luogo privilegiato di arrivi e partenze, oggi approdo di “nuovi genovesi” provenienti da altri paesi e continenti. “Il mondo è un libro, e coloro che non viaggiano leggono solo una pagina”, affermava Sant’Agostino. Il viaggio porta a spaziare verso luoghi nuovi e diversi, verso popolazioni e culture "altre". Mette quindi alla prova la capacità di accoglienza del nuovo, diventa una ricerca interiore o l’occasione per evidenziare le profonde contraddizioni del mondo, come ci racconta Xerra in questa esposizione che arricchisce significativamente il panorama culturale della nostra Città”.