Gianluigi Colin – Sudari

Informazioni Evento

Luogo
TRIENNALE - PALAZZO DELL'ARTE
Viale Emilio Alemagna 6, Milano, Italia
Date
Dal al

Martedì - Domenica
10.30 - 20.30

Vernissage
10/05/2018

su invito

Biglietti

ingresso libero

Artisti
Gianluigi Colin
Curatori
Bruno Corà, Aldo Colonetti
Uffici stampa
PAOLA C. MANFREDI STUDIO
Generi
arte contemporanea, personale
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La Triennale di Milano presenta la mostra di Gianluigi Colin che pone al centro della propria ricerca le mitologie dei quotidiani. L’artista riflette sul sistema dei media e opera nel dialogo tra immagini e parole, affrontando il tema dello sguardo e della memoria.

Comunicato stampa

L’artista osserva il mondo attraverso il suo farsi “storia”, a partire dal flusso infinito delle immagini che arrivano dalla cronaca di tutti i giorni per poi depositarsi nella memoria individuale dopo il filtro messo in atto dai media.
Colin si relaziona da sempre con questo “capitale” iconografico, rinunciando a una lettura ideologica, ma mettendo al centro della sua attività di artista un’indagine consapevole e attenta rispetto alle trasformazioni tecnologiche che in questi anni hanno cambiato i processi conoscitivi, la cultura della rappresentazione e, soprattutto, l’atteggiamento progettuale.

Per questa ragioni, la mostra Sudari rappresenta un capitolo del tutto nuovo, inatteso e sorprendente nel percorso di Gianluigi Colin. L’artista presenta una serie di opere astratte, fino ad ora inedite e realizzate appositamente per questa mostra in Triennale: si tratta di grandi tele cariche di sedimentazioni di colori, di striature ripetute, di campiture dilatate nello spazio quasi fosse lo trascinamento meditato di materie pittoriche.

Ma questa pittura nasconde un segreto: la particolarità di queste opere risiede infatti proprio sulle origini e sulla tecnica dei lavori che mettono in luce, nella coerenza di tutto il lavoro dell’autore, la radice concettuale di questo nuovo progetto.

Gianluigi Colin, infatti, non dipinge, ma si appropria di grandi tessuti normalmente utilizzati per pulire le rotative del “Corriere della Sera”. I “Sudari” di Colin sono dunque la raccolta di materiali dalla tipografia di un grande quotidiano: si tratta di “roto-pitture”, tessuti in poliestere usati abitualmente per pulire le rotative, simbolicamente per “rimuovere” le notizie del mondo. Materiali, dunque, portatori della memoria di giorni, mesi, anni di notizie, intrisi di inchiostri tipografici ed energie collettive. Autentici “stracci di parole” (e di immagini) quasi fossero il “grado zero” di ogni forma di scrittura.