Gian Maria Tosatti – Il mio cuore è vuoto come uno specchio

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZO BISCARI
via Museo Biscari, 10, Catania, Italia
Date
Dal al

Private view/Preview Stampa 14.07.18 dalle ore 16.00 alle 20.00
Inaugurazione 15.07.18 dalle ore 10.00 alle 19.00
Date 15. 07.18 – 18.08.18
Ingresso La mostra è visitabile dal lunedì al sabato (10.00 | 13.00 - 16.00 | 20.00)
Domenica su prenotazione

Vernissage
14/07/2018

ore 16 su invito

Contatti
Email: press@un-fold.org
Sito web: http://www.un-fold.org
Artisti
Gian Maria Tosatti
Curatori
Ludovico Pratesi, Adele Ghirri, Pietro Scammacca
Generi
arte contemporanea, personale
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Il palazzo ospita l’installazione site specific dell’artista Gian Maria Tosatti intitolata “Il mio cuore è vuoto come uno specchio – episodio di Catania”, a cura di Adele Ghirri, Ludovico Pratesi, Pietro Scammacca, presentata da unfold, associazione culturale no profit con sede a Palazzo Biscari, Catania, fondata nel 2017 da Pietro Scammacca.

Comunicato stampa

Per la prima volta nella sua storia, Palazzo Biscari, una delle più importanti residenze barocche della Sicilia, apre le sue porte all’arte contemporanea. Dal 16 luglio al 18 agosto 2018, il palazzo ospiterà l’installazione site specific dell’artista Gian Maria Tosatti intitolata “Il mio cuore è vuoto come uno specchio – episodio di Catania”, a cura di Adele Ghirri, Ludovico Pratesi, Pietro Scammacca, e presentata da unfold, associazione culturale no profit con sede a Palazzo Biscari, Catania, fondata nel 2017 da Pietro Scammacca. Grazie al supporto della città, donazioni e altre istituzioni, l’associazione invita artisti italiani e internazionali a produrre opere site specific presso luoghi di interesse storico-artistico siciliani. Ampliando i confini fisici e concettuali dello spazio espositivo, unfold invita a investigare l’identità di questi luoghi commissionando installazioni temporanee con lo scopo di tracciare una topografia innovativa del territorio siciliano.
“Il mio cuore è vuoto come uno specchio – episodio di Catania”, costituisce il primo capitolo di un progetto che porterà l’artista in un lungo pellegrinaggio attraverso l’Europa tra le macerie della Storia moderna che allunga ancora le sue ombre sul presente, e i germogli di un tempo nuovo, forse una Nuova Storia. Tosatti, nel suo cammino, si pone come testimone di fronte ad uno dei più profondi passaggi di civiltà che l’occidente abbia registrato, teso fra la spinta verso un futuro di totale trasformazione – profetizzata da autori come Pier Paolo Pasolini – e l’opposizione di vecchie strutture come gli stati-nazione, il capitalismo, il colonialismo, che nella loro resistenza mostrano il loro volto più sinistro.
L'intervento che prende corpo in questo palazzo settecentesco sì dà come una sorta di prologo dell’intero progetto, dando vita ad uno spazio visionario e crudele che occuperà lo scalone centrale, i tre grandi saloni d’ingresso e il monumentale Salone delle Feste. L'opera di Tosatti si propone come un viaggio che il visitatore affronterà individualmente: una sorta di percorso solitario il cui inizio coincide con l’ingresso in un nuovo monumentale romanzo visivo.
Attraverso una narrazione ispirata dall’architettura dell’edificio, ma ricca di riferimenti a Visconti, Céline e ai suoi diari personali, l’artista orchestra un’esperienza immersiva, per trasformare il palazzo in una rovina contemporanea, logorando il suo genius loci. Con la creazione di un’atmosfera spettrale, in bilico tra presenza e assenza, passato e futuro, Tosatti genera un paradosso temporale che situa il visitatore in una sorta di sepolcro della modernità, un punto di attraversamento tra due epoche radicalmente diverse che può vederci passare o fallire.
Il contrasto che prende forma tra le tematiche dell’opera e gli affreschi barocchi richiama la nozione di allegoria come concepita da Walter Benjamin nel suo trattato “Il Dramma Barocco Tedesco” (1925). Per Benjamin, l’allegoria barocca è una forma di espressione che si manifesta durante i passaggi escatologici della Storia, quando il declino e la precarietà di una civilizzazione diventano percepibili. “Il mio cuore è vuoto come uno specchio – episodio di Catania”, titolo derivante da “Il Settimo Sigillo” di Ingmar Bergman, si presenta come uno spazio allegorico ed entropico, dove il tempo sembra essere finito, o continuare in una dimensione ulteriore e separata.

ENG
For the first time in its history, Palazzo Biscari, one of the most magnificent Baroque palaces in Sicily, opens its doors to a contemporary artist. From the 16th of July to the 18th of August 2018, the palace will host a site specific environmental installation by Gian Maria Tosatti entitled Il mio cuore è vuoto come uno specchio – episodio di Catania (My heart is a void. The void is a mirror – episode of Catania), curated by Adele Ghirri, Ludovico Pratesi, and Pietro Scammacca, and presented by unfold, a nonprofit cultural association founded by Scammacca in 2017. With the support of the city, donors, and other institutions, unfold invites Italian and international artists to produce site specific work based on Sicily’s historical sites. By amplifying the physical and conceptual limits of the exhibition space, unfold commissions environmental works that investigate the identity of specific locations with the aim to map an innovative cultural topography of the Sicilian territory.

Il mio cuore è vuoto come uno specchio – episodio di Catania marks the first chapter of a pilgrimage that will take the artist across Europe in search of Modernity’s ruinous remains, which project their shadow onto the present, and the gems of a new time—perhaps a ‘New History.’ Tosatti positions himself as a testimony to one of the most profound historical passages that the West has ever registered, a moment stretched between a future in total transformation—professed by authors such as Pier Paolo Pasolini—and the oppositionality of old structures, such as the nation-state, capitalism, and colonialism, which in reactionary revolt reveal their most sinister faces.

The work, which takes its shape from the eighteenth-century palace, is thus a sort of prologue, a visionary and cruel space that will occupy the central stairway, the first three chambers of the salons, and the monumental ballroom. Tosatti’s work presents itself as a journey that the visitor will venture individually: a solitary path as a visual novel that begins from the very first step of the central stairway.

Through a narrative structured by the architecture of the edifice, but rich with references to Visconti, Céline and his personal diaries, the artist orchestrates an immersive experience and transforms the palace into a contemporary ruin deprived of its genius loci. With the creation of this spectral atmosphere, halfway between presence and absence, past and future, Tosatti generates a temporal paradox that situates the visitor in what could be defined as the afterlife of modernity, a point of passage between two radically different epochs.

The contrast that takes shape between these themes and the baroque frescoes gracing the palace’s walls recalls the notion of allegory as conceptualized by Walter Benjamin in The Origin of German Tragic Drama (1925). For Benjamin, the baroque allegory is a form of expression that manifests itself in the eschatological passages of History, when the decline and precariousness of a civilization become perceptible. My heart is a void. The void is a Mirror – Episode of Catania – which borrows its title from Ingmar Bergman’s The Seventh Seal, is an allegorical and entropic space, where time seems to be finished, or to continue in a separate direction.