Declinazioni

Informazioni Evento

Luogo
SPAZIO VIA GIULIO
via Carlo Ignazio Giulio 6c , Torino, Italia
Date
Dal al

da martedì a sabato ore 17.00 - 21.00
La mostra resterà aperta al pubblico fino all'11 Novembre 2014, anche durante i giorni di Artissima 2014 (7/9 novembre 2014) durante i quali Torino diventa centro della vita artistica italiana.

Vernissage
30/10/2014

ore 18,30

Contatti
Email: alicecammisuli@gmail.com
Artisti
Maura Banfo, Teresa Acacia Peyrani, Daniela Bozzetto, Monica Carocci
Generi
fotografia, collettiva
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Le opere esposte dialogano tra di loro nello spazio che le ospita come un’unica location all’interno della quale l’utilizzo del mezzo fotografico, che le accomuna, diventa solo il pretesto per descrivere una realtà che filtrata attraverso la sensibilità delle singole autrici dà vita a un mondo da ri-scoprire.

Comunicato stampa

Il 30 ottobre 2014 s'inaugura a Torino, nella suggestiva cornice del Quadrilatero Romano, presso lo Spazio Via Giulio, la mostra collettiva Declinazioni con opere di Maura Banfo, Daniela Bozzetto, Monica Carocci, Teresa Acacia Peyrani.

Le opere esposte dialogano tra di loro nello spazio che le ospita come un'unica location all'interno della quale l'utilizzo del mezzo fotografico, che le accomuna, diventa solo il pretesto per descrivere una realtà che filtrata attraverso la sensibilità delle singole autrici dà vita a un mondo da ri-scoprire.

La mostra nasce dall'incontro personale e professionale di quattro artiste, Maura Banfo, Daniela Bozzetto, Monica Carocci e Teresa Acacia Peyrani, e dalla loro volontà di condividere la propria creatività, da un “piacersi” reciproco, al di là di un progetto comune o dei limiti imposti da un concept specifico.
Per questo la scelta del titolo non vuole “imprigionare” in una parola il senso della mostra, al contrario le molteplici “declinazioni” della realtà, della ricerca artistica, delle sensibilità di ognuna delle partecipanti e, in particolare, in ognuna delle opere scelte per essere esposte, diventano il punto di partenza di un racconto più ampio che porta le quattro artiste a trovarsi e dialogare attraverso i loro lavori.

Dal particolare all'ambiente, dal paesaggio interiore al mondo esterno, il tempo e lo spazio vengono fermati nell'attimo scelto dalle artiste per riflettere un mondo fatto anche di oggetti di uso quotidiano, stanze abbandonate e case vissute, luoghi visitati o trovati sotto casa, in una somma di particolari però che decontestualizzati dal loro paesaggio abituale assumono nuova vita.

Maura Banfo sceglie scorci inaspettati e tagli irregolari per raccontare attraverso oggetti comuni il mistero che si nasconde dietro la loro forma.
Daniela Bozzetto porta alla luce aspetti latenti ed evocativi del reale, in quel confine ambiguo tra prezioso e sinistro.
Nei lavori di Monica Carocci l'incertezza dei contorni e dei soggetti apre a un mondo fatto di suggestioni prima che di immagini.
Una finestra con tende che si muovono al vento in una casa svuotata o una poltrona d'autore rotta e coperta di muffa ritrovata in soffitta richiamano ricordi carichi di forte rimpianto, nei lavori di Teresa Acacia Peyrani.

La mostra resterà aperta al pubblico fino all'11 Novembre 2014, anche durante i giorni di Artissima 2014 (7/9 novembre 2014) durante i quali Torino diventa centro della vita artistica italiana.

Info per il pubblico e la stampa:
Alice Cammisuli | [email protected]
Note biografiche

Maura Banfo (Torino 1969), vive e lavora a Torino
Dopo anni d’irrequietezza “vagabonda” ad esplorare il mondo, Maura Banfo trova nella sua città natale il proprio “nido” dove inizia alla fine degli anni Novanta una ricerca attraverso la fotografia come linguaggio predominante. Oggi la sua ricerca guarda a 360° gradi, lasciandosi trasportare dalle proprie sensazioni attraverso non solo la fotografia e il video, ma la scultura e l’installazione.
Il lavoro di Maura Banfo dalla metà degli anni Novanta a oggi, ha segnato delle tappe importanti nel sistema dell’arte contemporanea italiana, con uno sguardo e una presenza significativa anche in ambito internazionale.
Il percorso di Maura Banfo è caratterizzato da una coerenza interna che raramente si riscontra nell’opera degli artisti italiani della sua generazione. La forza del suo lavoro sta nel mantenere ben riconoscibile la propria impronta creativa e la propria poetica, ma in una continua scoperta di nuove sfaccettature e punti di vista. Lo stesso discorso vale per i media utilizzati: sebbene prevalga una preferenza per la fotografia, lavora con padronanza anche con il video, il disegno e la scultura.
Il suo lavoro è presente in molte collezioni private e pubbliche (la Gam Galleria d’arte moderna e contemporanea di Torino, il Castello di Racconigi, l’Unicredit Private Banking, il Museo della Fotografia di Cinisello Balsamo, l’Istituto Garuzzo per le arti visive, ecc); ha partecipato a varie mostre collettive sia in Italia che all’Estero.
Nel 2014 è stata l’unica artista italiana in residenza alla Fondation pour l’art la Napoule (Mandelieu-Cannes, France).
www.maurabanfo.com

Daniela Bozzetto (Torino 1971), vive e lavora a Torino
Diplomata in Pittura all’Accademia “Albertina” di Belle Arti di Torino dal 2003 si dedica quasi esclusivamente alla fotografia.
Dopo gli anni trascorsi all’estero (Londra e Parigi), al momento vive e lavora in Italia.
Daniela Bozzetto fotografa la ‘realtà sensibile’ ma le sue immagini sembrano registrare qualcosa di remoto.
I soggetti sono reali e ripresi senza alterazioni ma appaiono come sublimati in una purezza sottovuoto. 
Il limite tra reale e irreale, prezioso e sinistro, algido e sensuale è ambiguo.
Ramificazioni indecifrabili, trasparenze d’alabastro, involucri sospesi evocano altro.
C’è una misura, un equilibrio, tra il latente e l’esibito: come in una visione che lascia intuire, senza svelare, l’arcano.
www.danielabozzetto.com

Monica Carocci (Roma 1966), vive e lavora a Torino
Le opere di Monica Carocci sono molto lontane dalla pretesa oggettività della fotografia. I contorni non sono definiti, i luoghi sono incerti, senza fisionomia netta. Lo spazio, scandito in orizzontale e verticale, è animato dagli interventi che l’artista opera sulla pellicola del negativo e sulla carta di una prima stampa in dimensioni ridotte, successivamente rifotografata e ristampata ingrandita. «Cerco di guidare la luce ottenendo immagini personali, le mie fotografie sono le immagini del mio pensiero. Il tempo passato in camera oscura è il tempo passato a inseguirle».
Non è quindi la fotografia nella sua perfezione tecnica e formale che interessa Monica Carocci, ma l’immagine ultima, frutto di successive manipolazioni pittoriche - abrasioni, aggiunte, cancellature, variazioni cromatiche - fissata definitivamente da un ultimo scatto e da un’ ultima stampa in bianco e nero. La fotografia nelle sue mani diventa un meccanismo che dissimula, sovrappone, deforma il reale, collocandolo in una dimensione di indeterminazione, di evocazioe www.monicacarocci.com
Teresa Acacia Peyrani, vive e lavora tra Torino e Forte dei Marmi.
Madre di tre figli, è artista fotografa, oltre che giornalista esperta d’arte contemporanea. I suoi lavori sono immagini autobiografiche non fatte per riprodurre semplicemente la realtà che rappresentano, ma per trasmettere stati d’animo, emozioni che prendono la forma di essa. Ogni sua mostra colpisce per la sua capacità di parlare anche delle vite di chi guarda. Ogni fotografia si presenta con l’immediatezza della “short story”. Guardiamo le immagini e ci sembra di stare dentro un racconto, in cui sono rimasti solo gli oggetti.
Ha scritto di lei il critico Luca Beatrice: “Rispetto ad altri artisti che scelgono la strada di una fotografia oggettiva, in parte derivata dalla scuola tedesca, Teresa Acacia Peyrani aggiunge l'aspetto emozionale e autobiografico. In fondo le sue tante immagini sono parti integranti di un racconto di sè, dove è la donna a dichiararsi, oltre all'artista, la donna con le proprie emozioni e fragilità. Quando può Teresa "apparecchia" la realtà, la dirige, ne corregge le imperfezioni. Altre volte, invece, osserva il paesaggio scegliendo sempre il taglio particolarmente emotivo. E' capace di fare questo e la sua ricerca insiste in tale direzione”.
L’obiettivo di Teresa Acacia Peyrani indaga lo spazio familiare dei posti che ha abitato e che modifica come se fossero installazioni in un continuo “work in progress”. Nelle fotografie la luce artificiale e quella naturale si incontrano per creare effetti giocati sulla penombra, come una terra di mezzo nella quale il tempo viene contratto. “Un sentimento di assenza emerge palpabile dalle sue opere - ha scritto Fulvio Colangelo per l’ultima personale Verde insaturo - Tutti gli indici ci aiutano a capire: la luce che lei spegne, il tempo decrescente, il colore che scolora... Anche nelle foto serene dell’orto, dei fiori o quando la luce è intensa, guarda caso accecante nel controluce, spesso si evidenziano zone d’ombra inesplorate... Il colore forte, come fosse segno di una vitalità sfrontata, viene dall’artista alterato, reso più soft in un processo di desaturazione”.
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