Dario Agrimi – Scatola nera

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZO DELLE ARTI BELTRANI
via Giovanni Beltrani 51, C.A.P. 76125, Trani, Italia
Date
Dal al

dal martedì alla domenica, dalle ore 10:00 alle ore 13:00 e dalle ore 16:00 alle ore 21:00.

Vernissage
07/07/2018

ore 19

Biglietti

Ticket Intero 6,00 euro - ridotto 4,00 euro (studenti, minori, docenti e over 65)

Artisti
Dario Agrimi
Curatori
Roberto Lacarbonara
Generi
arte contemporanea, personale
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L’esposizione, la prima antologica dedicata all’artista che vive ed opera a Trani, raccoglie una ampia selezione dei lavori realizzati tra il 2008 e il 2018.

Comunicato stampa

L’esposizione, la prima antologica dedicata all’artista che vive ed opera a Trani, raccoglie una ampia selezione dei lavori realizzati tra il 2008 e il 2018. Installazioni ambientali, dipinti, sculture, video e fotografie raccontano la ricerca polimorfica di Agrimi, caratterizzata dal ricorso a un linguaggio irriverente, iconoclasta, cinico e grottesco, specie nell’indagine sul ruolo e sulla funzione dell’artista nel più ampio sistema dell’arte, della cultura e della società.

La mostra occupa interamente il piano nobile di palazzo Beltrani (oltre agli ambienti esterni) e si articola attraverso le varie stanze, compresi i servizi, in un percorso che documenta un’evoluzione non solo biografica ma soprattutto stilistica, dove i temi dell’identità, della memoria e dell’ipertrofia individuale propria dell’artista contemporaneo, si intersecano con le costrizioni morali, le riflessioni etiche e la speculazione filosofico-religiosa. Ne risulta un programma espositivo complesso che continuamente rilancia l’attenzione, la curiosità e la reazione dei visitatori, chiamati a mettere in questione le proprie indiscusse certezze.

Pensata come un inquietante dispositivo memoriale, Scatola nera è l’archivio della produzione artistica di un decennio, quasi il tentativo di facilitare l’indagine critica dopo un grave incidente (uno scontro con l’arte stessa). Molti tuttavia sono i lavori inediti, quasi desecretati per l’occasione, opere con cui Agrimi riflette sulla relazione tra sacralità religiosa e laica, specie attraverso interventi che indugiano su un ironico culto della personalità, a partire dall’immagine stessa della mostra – esplicito omaggio a Gino De Dominicis – con cui l’artista annuncia la propria mostra attraverso il proprio manifesto funebre: relazione incestuosa tra arte e vita che sembra produrre ad un tempo feticismi e necrofile.